Prologo

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1052 E 27th St, Brooklyn, NY 11210, USA

Iniziare è sempre la parte più difficile, andare avanti, cercare di dimenticare...

Tutti, o forse quasi tutti hanno dovuto ricominciare in qualche modo. Magari a causa di una storia finita male o anche dover ricominciare dopo la perdita di qualcuno di molto importante, qualcuno su cui magari riponevamo delle speranze. Così era anche per Livia. Aveva dovuto lasciare i suoi genitori e ricominciare una nuova vita, a circa 2.000 miglia e mezzo da casa, era la parte più difficile. Erano passati tre anni ma i ricordi continuavano a perseguitarla, non perché non volesse dimenticare, era la cosa che desiderava di più, poter dimenticare... Solo era difficile... cancellare i ricordi, soprattutto quelli più dolorosi. Pensare di essere importante per qualcuno, poterti fidare per poi essere pugnalata alle spalle, così... senza alcun preavviso, vedere tutti i propri sogni infrangersi in uno schiocco di dita e dover pensare realmente e seriamente a cosa fare in futuro. Tutto ciò l'aveva portata a fare una scelta e adesso si ritrovava lontana da casa, in una città sconosciuta di cui aveva sentito parlare solo nei film e che aveva sempre desiderato visitare, una città che negli ultimi anni aveva imparato a conoscere in tutte le sue sfaccettature.

Frequentava il penultimo anno di college, mancava solo un anno alla laurea e non vedeva l'ora di poter finalmente dire di aver finito. La propria vita sociale era monotona, gli amici , lo studio, nuovamente gli amici, e la cosa non le dispiaceva anzi adorava quella sensazione di calma. Ma nonostante avesse mille cose a cui pensare, non riusciva a mettere da parte un sogno in particolare, che non era mai riuscita a realizzare, di certo non per mancanza di volontà. Quando era arrivata a New York, per quanto adorasse stare in solitudine ogni tanto aveva anche lei bisogno di compagnia così all'inizio del primo anno, si era finalmente decisa ad adottare un gattino. Era l'unico che gli facesse compagnia ogni volta che tornava dal college, poi a metà anno aveva conosciuto Elaine, che era diventata la sua migliore amica e quest'ultima l'aveva aiutata a fare amicizia anche con altre persone. Abitava in un piccolo appartamento che aveva comprato consigliato dai suoi genitori, era tutto sommato confortevole all'interno anche se dall'esterno non dava l'impressione. Quel giorno era appena uscita di casa per andare a lezione, quando aveva visto il cielo oscurarsi, segnalando che ben presto avrebbe iniziato a piovere, notando ciò non solo dalle nuvole scure che ricoprivano il cielo ma anche dall'odore di pioggia che addensava l'aria, prese a camminare affrettandosi volendo evitare di bagnarsi nell'iniziare a sentire piccole gocce cadere bagnandole la fronte e le guance. Quel giorno era uscita con l'intento di fare una bella passeggiata, ma a quanto sembrava il tempo non era dalla sua parte, cammina velocemente senza guardare dove stava andando distratta dal proprio telefono nel mentre stava inviando un messaggio ad Elaine, accade tutto in una frazione di secondo, va a sbattere contro qualcosa o forse meglio dire, qualcuno finendo a terra e prendendo una bella botta sul fondo schiena mentre la persona davanti a lei non si era neanche minimamente mossa all'urto. Alza lo sguardo pronta a scusarsi a causa della propria disattenzione, ma incontra un paio di occhi neri come la pece. L'uomo era alto aveva i capelli castano scuro, indossava un paio di jeans neri e una t-shirt del medesimo colore, si potevano benissimo vedere i suoi tatuaggi dalle braccia scoperte, sembrava non avesse freddo o per lo meno non lo sentisse nonostante fosse già ottobre inoltrato, e le temperature erano iniziate a scendere. Il volto era ricoperto da una accenno di barba, notando la cura che il ragazzo aveva per se stesso; poteva avere intorno ai ventisette anni così a prima vista. E' un bel ragazzo non c'è che dire. Pensa per poi decidersi ed alzarsi.

<< Mi scusi non avevo intenzione di finirle addosso... stavo scrivendo ad una amica e non guardavo dove stessi andando... lei sta bene?>> chiese con fare cortese stringendo tra le mani il cellulare, dando uno sguardo all'orario, dannazione era in ritardo.

<<Finalmente ti ho trovato Livia...>> rispose semplicemente con un sorriso.





Continua...


ANGOLO AUTRICE:

Allora salve a tutte ragazze, spero che la mia storia possa interessarvi e piacere. Ho deciso di iniziare a scriverla per puro caso, ho fatto un sogno (si, lo so sembra incredibile) da cui ho preso spunto per iniziare a scrivere, non so quanti capitoli avrà ma ne prevedo un massimo di dieci. Questo è tutto, alla prossima :*

Write Me What You Truly Desire...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora