Capitolo 2

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Da X a Livia:

Un po' stupido come desiderio, ma devo dire che sono sorpreso. Bene se questo è quello che veramente desideri allora va bene. Io sono...

...un angelo ed il mio nome è Raphael. Ti restano solo 3 desideri adesso.

Lesse il messaggio incredula, iniziando ad infastidirsi nel sentirsi presa in giro. Passarono solo pochi minuti prima che la ragazza continuasse a digitare sul suo telefono.

Da Livia a X:

Un angelo? Sul serio? Ti diverti tanto a prendermi in giro? Ed io pure che ho scritto a questo stupido numero. Dì al tuo amico, di non importunarmi più.

Gettò il telefono sul letto e andò in bagno innervosita da quello che aveva appena letto.

‹‹Devo smetterla di essere così ingenua, ci casco sempre. Un angelo, addirittura, beh che egocentrico.›› mentre la ragazza si rimproverava da sola ad alta voce, il suo telefono iniziò a vibrare più e più volte. Si avvicinò e prese il cellulare tra le mani ‹‹Se è ancora quel...›› non riuscì a terminare la frase che sul suo telefono comparserò una decina di messaggi della sua migliore amica. Era Elaine che le chiedeva di prepararsi in fretta poiché più tardi sarebbe passata a prenderla. Decide così di chiamare l'amica, sentendo il telefono di quest'ultima iniziare a squillare mentre aspettava in linea una sua risposta, che avvenne dopo un paio di squilli.

‹‹Tesoro! Dimmi tutto›› rispose la sua voce squillante dall'altra parte del telefono.

‹‹Che significa che mi passi a prendere? E per andare dove poi?››

‹‹Vecchiaa! Stasera ti porto a vivere!›› urlò la ragazza obbligando Livia a dover allontanare il telefono dall'orecchio per non perdere un timpano.

‹‹El non ho voglia di uscire e poi stasera avevo intenzione di mangiare e guardare qualche film››

‹‹No, no, mia cara non voglio sentire altre obiezioni e poi stasera c'è l'inaugurazione del nuovo locale di Mark e tu ci vieni con me››

‹‹Pensavo volessi uscire sola con Scott?››

‹‹Giusto! A dire la verità ci siamo dati appuntamento al locale quindi... fatti bella perché questa sera ci sarà da divertirsi, ti passo a prendere alle nove››

Livia non ebbe neanche il tempo di rispondere che l'amica aveva già attaccato. Ma d'altronde con Elaine era sempre così, lei era la più vivace tra le due, la più energica e farle cambiare idea era quasi impossibile. Livia iniziò così a prepararsi per l'uscita, sbuffando un po'. Passarono circa due orette quando il campanello suonò. La ragazza scese le scale e aprì il portone di casa trovando davanti a lei la sua migliore amica. Indossava un delizioso abito rosa molto stretto e un cappotto nero, abbinato a delle scarpe basse del medesimo colore. I suoi capelli lunghi e rossi ricadevano sulle proprie spalle.

‹‹Wow El, vuoi proprio farlo impazzire quel tipo››

La ragazza sorrise ‹‹Tu non sei da meno, però potevi osare un po' di più›› riferendosi all'amica che decisamente aveva optato per qualcosa di più comodo. Indossava dei pantaloni neri stretti fino alla caviglia con sopra un top e un giubbotto di pelle color sabbia e del leggero trucco sugli occhi come era solita fare quando voleva essere un po' diversa dal solito. Livia sorrise all'amica, chiuse il portone alle sue spalle ed entrò nell'auto dell'amica dirigendosi verso il locale.

[...]

‹‹Fidati sarà divertente, so che ci sono tanti studenti›› disse Elaine, mentre lei e l'amica scendevano dalla macchina entrando nel locale.

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