Cinque

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"Non posso rovinare tutto con te, non voglio farlo."

"E se io lo volessi?" Dissi avvicinandomi a lui.
Eravamo molto vicini, il desiderio di baciarlo aumentava sempre di più, io lo volevo ed ero sicura che anche lui volesse la stessa cosa.
"Fidati Chloe, non è la cosa giusta da fare." Disse questo senza allontanarsi di un solo centimetro, segno che neanche lui era sicuro di quello che stesse dicendo.
"Da quando in qua tu fai la cosa giusta?"
Fred sorrise e si avvicinò a me, stava per baciarmi, chiusi gli occhi per lasciarmi trasportare totalmente in quello che da tanto tempo desideravo, ma che in quel momento non accadde.
"ATTENZIONE!!" Neanche il tempo di riaprire gli occhi che Fred mi spinse per evitare che quel ragazzino mi colpisse in pieno. Fortunatamente caddi in un cumulo di neve e non mi feci male, Fred piuttosto non ebbe un buon impatto, il ragazzo con il suo slittino lo presero in pieno e si ritrovò per terrà tutto dolorante.
Mi alzai e mi avvicinai a lui per aiutarlo.
"Sta attento idiota!" Sbraitò Fred abbastanza infastidito.
"Perdonatemi, lo slittino, non sono riuscito a frenare." Rispose quel ragazzo, era più giovane, probabilmente del terzo anno. Dietro di lui si erano avvicinati i suoi amici che lo stavano deridendo.
Tesi una mano verso Fred aiutandolo ad alzarsi, poi feci la stessa cosa con quel ragazzo.
"Beh aggiustalo così da non rovinare altri momenti a qualcun altro." Aggiunse Fred mentre si stava ripulendo dalla neve appicciatasi nei suoi vestiti.
Il ragazzo prese il suo slittino, si scusò un'altra volta con entrambi e andò via.
"È meglio tornare al castello prima che qualcuno ci uccida."
Non volevo tornare al castello, volevo finire quello che avevamo iniziato, quindi non mi mossi.
"Che c'è Chloe, ti sei fatta male per caso?"
"No, sono caduta sulla neve, non mi sono fatta nulla.. Ma, come hai detto poco fa, quel ragazzo ha appena rovinato qualcosa."
Ci fu un eterno attimo di silenzio, Fred non sapeva cosa dire.
Delusa mi girai pronta a tornare al castello, ma Fred mi fermò.
"Ascolta non è che non voglio baciarti, è che il momento è appunto stato rovinato, possiamo fare di meglio." Mi fece l'occhiolino e continuò a camminare.
Il resto della strada fu normale, soliti discorsi, solite battute, solito Fred e solita me, come se nulla fosse successo... eravamo solo noi.

Arrivammo nella sala comune ed i nostri amici erano lì, seduti in quel divano davanti al camino. Ci avvicinammo per ascoltare i loro discorsi.
"No, è troppo piccolo, non ci entriamo tutti." Iniziò Mia.
"Inoltre chiunque ci sentirebbe lì dentro, deve essere isolato." Continuò Sophie.
"Di cosa state parlando ragazzi?" Chiesi sedendomi nel bracciolo del divano di fianco a Sophie.
"Dove siete stati voi due?" Ci domandò con un tono molto malizioso George.
"Sapessi." Fu l'unica risposta di Fred, seguita da una leggera risata. Anche lui si sedette nell'altro bracciolo di fianco al gemello, George gli diede una leggera pacca d'intesa e poi guardandomi aggiunge " Dobbiamo trovare un posto dove allenarci, sai per "quella cosa"" con tanto di virgolette.
"Che ne dite della stanza delle necessità?"
"La stanza delle necessità?" Chiesero quasi tutti all'unisono. Tutti tranne i gemelli.
"Massi, perché non ci ho pensato prima?!" Domandò più che altro a se stesso George.
"La stanza delle necessità, è conosciuta anche come la stanza va e vieni, appare a chi ne ha davvero bisogno con tutto il necessario al suo interno."
Annunciai io per placare la curiosità dei ragazzi.
"Okay e dove si trova?" Chiese Lee
"Si trova al settimo piano, di fronte all'arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll. Per farla apparire bisogna passarci per tre volte davanti pensando alla "necessità" molto intensamente." risposi io, ero a conoscenza della stanza grazie ai gemelli, spesso si trovarono li per nascondersi da Gazza.

Era passata già una settimana dalla scoperta della stanza delle necessità, le lezioni erano già iniziate e la nostra squadra era soprannominata ES ovvero "esercito di Silente". Harry è un ottimo insegnante e già in una sola settimana avevamo imparato tantissime cose nuove.
Per quanto riguarda me e Fred non abbiamo più preso l'argomento da quel pomeriggio.

Stavo camminando nei corridoi del castello, mi stavo dirigendo verso l'atrio, nel mio solito posto, quando una figura alta con i capelli rossi e un'espressione contenta in viso mi affiancò.
"Buon pomeriggio Weasley."
"Siamo tornati ai cognomi adesso...Evans?" Mi schernò Fred.
"Beh, potrei anche chiamarti per nome se solo ti decidessi a chiedermi di uscire un'altra volta, sai la prima non è finita come volevamo." Puntualizzai facendolo sorridere.
"E se saltassimo l'uscita e andassimo direttamente al punto?" Si fermò e io feci lo stesso.
Mi guardava negli occhi in segno provocatorio ed io non avevo intenzione di distogliere lo sguardo.
Eravamo nuovamente a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altra, ma evidentemente il fato ci odia visto che una vipera in rosa ci fece violentemente allontanare.
Ah già "Ai ragazzi e alle ragazze non è permesso di stare a meno di 20 centimetri gli uni dagli altri." Vecchia megera in rosa, quanto la odio.

I'm in love with the shape of you.~Fred WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora