Lacrime

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Non appena scesi dalla limousine fummo accolti da un bel viale illuminato da lampioni colorati. Quel posto mi piaceva, sembrava proprio un castello delle fiabe e non appena fatto il primo passo sentii una familiare sensazione, come una scossa al braccio. Girai la testa giusto in tempo per vedere il fantasma di una fanciulla che portava la testa sotto il braccio. Quello sì che era uno spettro con i fiocchi.

-Ricorda il palazzo di uno zar di cui sono stata ospite alcuni anni fa- mi sussurrò Mary Jane, con la voce da grande intenditrice.

-Davvero?- chiesi, cercando di mostrarmi interessante.

-Già, un luogo incantevole- ridacchiò –e lui è estremamente affascinante-

Ridacchiai. I racconti di Mary Jane erano sempre tremendamente affascinanti e attraverso la sua voce anche i personaggi più insipidi diventavano interessanti. A volte mi chiedevo se tutte quelle storie fossero reali ... ma sì, dovevano esserlo per forza, Mary Jane non poteva mentire.

Fummo accolti da una cameriera vestita da festa con un completo nero ed argentato. Le pareti erano piene di teste di qualsiasi tipo di creature, dai licantropi ai draghi. C'erano teste di esseri che non riuscivo proprio ad identificare.

-Questa è la collezione della famiglia Johnson – mi spiegò Steven con voce emozionata.

-Wow- mi ritrovai a mormorare.

-Secoli di caccia- sorrideva – Mike e io cacciamo spesso-

-Davvero?-

-Sì ... potrei organizzarne una, ho sentito di chupacabra che si aggira da queste parti, che ne pensi? Può interessarti? Non è un wendigo, certo, ma non importa-

-Perché no?- chiesi.

-Ci manca solo che ti fai male- borbottò John.

Mi voltai verso di lui sorpresa. Si stava preoccupando per me? No, lui non si poteva preoccupare di me, lui amava un'altra.

- Steven – esclamò Megan, correndo verso di lui da una delle porte del corridoio.

Lui parve sorpreso, ma l'accolse comunque tra le braccia quando lei gli si lanciò addosso. Patetico, tremendamente patetico. E lo sguardo deluso di Jenny mi fece rabbrividire di rabbia.

-Avrei tanto voluto venirti a trovare oggi- stava dicendo Megan a Steven che l'allontanò da sé, dimostrando più buon senso di quanto pensavo che potesse avere. –Perché non mi rispondi?- continuò la ragazza in lacrime –Non mi vuoi più? Non ti piaccio più?-

Era proprio il caso di umiliarsi in quel modo. Jenny si voltò e corse fuori. Di male in peggio.

-Vado io- sussurrai all'orecchio di Mary Jane, quindi seguii Jenny.

Quando la raggiunsi era in lacrime, accoccolata per terra.

-Così ti rovinerai il vestito- la rimproverai, accucciandomi al suo fianco.

-Anche tu-

Mi strinsi nelle spalle come se non m'importasse. –Ne ho così tanti-

Jenny si limitò ad annuire, come se in fondo non le importasse più di niente.

-A Steven quella ragazza non piace, è palese- dichiarai.

-A me sembra vero il contrario-

-Oh, è a lei che piace lui- la corressi –è palesemente una ragazzina innamorata dell'uomo più grande, ma Steven non la desidera-

Jenny si asciugò le lacrime con le dita ed io, rapida, afferrai un fazzoletto e glielo porsi. –Tieni e cerca di non piangere-

-Questa situazione è troppo scomoda- biascicò.

-Lo so, ma bisogna sopportare, a volte non c'è altra soluzione che sopportare-

-Già, è triste, ma è così-

Le posai una mano sulla spalla. –Vedrai che le cose andranno meglio-

-Lo spero-

Ed improvvisamente sentii un rumore e mi chiesi se qualcuno nell'ombra ci stesse spiando. –Su, ora è meglio se rientriamo-

Lei parve indecisa. Probabilmente non voleva farsi vedere in quello stato, ma io non volevo essere fatta a pezzi.

-Credimi, è meglio se rientriamo- le sussurrai all'orecchio.

Lei mi fissò con gli occhi arrossati e gonfi.

-C'è qualcuno- mimai con le labbra.

La reazione fu immediata. Jenny si rialzò ad una velocità sorprendente. –Andiamo- esclamò.

Io la imitai seppur in modo meno immediato e soprattutto meno elegante. Quasi corremmo dentro il castello. Lasciai che Jenny raggiungesse gli altri, mentre io mi fermavo a guardare dietro di me. Mi parve così di vedere qualcuno perfettamente immobile sotto un albero.

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