Il ballo

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L'orologio suonava le ore venti quando uscii dalla mia stanza. Indossare l'abito mi aveva creato qualche problema, ma il risultato era favoloso. Mi sentivo una vera principessa gotica. Scesi le scale portando la maschera in mano, con passo prudente, ci mancava solo volare di sotto e rompermi qualche osso. Inutile dire che l'agitazione era alle stelle e per poco non mi sentii male. Mi piantai le unghie nei palmi delle mani, inspirai a fondo e proseguii. La sala era già piena di persone, tutte in maschera. Mi fermai un attimo e strinsi gli occhi nella speranza di riconoscere il vestito di Jenny oppure Mary Jane. In realtà fu quest'ultima a trovare me.

-Bevvy, una perfetta dark girl- esclamò Mary Jane arrivandomi alle spalle.

Sobbalzai spaventata. –Mi hai fatto prendere uno colpo- esclamai portandomi automaticamente le mani al cuore.

-Sei troppo sensibile-

-Forse ... ma da cosa sei vestita?-

Mary Jane indossava un abito bianco con tracce vermiglie e un lungo velo che le copriva il volto. Sembrava una sposa ... ed ero quasi sicura che le macchie fossero di sangue.

-Una sposa vampiro- esclamò lei, scoppiando in una melodiosa risata e mostrandomi i suoi piccoli ed aguzzi canini.

-Sei bellissima-

Mary Jane buttò indietro la chioma ed inclinò il capo come a dire che era una cosa così scontata che non valeva la pena di esplicitarlo. Sicura di sé. Perfetta. Unica. E con questo ultimo complimento mi fermavo. –Grazie, cara- esclamò, sorridente –a proposito, un uccellino mi ha detto che al termine del ballo ci sarà un'importante rivelazione-

Quindi il mio piano aveva funzionato ed un gran numero di persone ne era stata coinvolta. Ottimo. –Sempre che Karol decida di parlare ... con la faccia che si ritrova non vorrei che all'ultimo si rimangiasse la parola-

-Potrebbe essere, lei appartiene al genere di ragazze che ho sempre disprezzato- scosse la testa con un sospiro decisamente teatrale.

-Hai visto Jenny?- le chiesi, decisa a scoprire dove fosse mia cugina.

-No, non so neppure com'è vestita ... chi è quel giovanotto laggiù?-

-Quale giovanotto?- mi voltai e vidi un ragazzo vestito da principe azzurro con tanto di maschera dello stesso colore ... un gran bel ragazzo, wow, ma da dove usciva? E poi notai il portamento goffo. –Oh, deve essere il figlio di Mike Johnson -

-Ah ... è proprio vero, una maschera fa miracoli ... purtroppo domani si tornerà alla realtà ed il principe tornerà ad essere un insulso ragazzino ... lasciamo perdere- e si guardò intorno, alla ricerca di una nuova preda. La osservai andare via, creatura perfetta ed immortale, così diversa da me. Un giorno se avessi voluto avrei potuto diventare così, ma non pensavo che quel giorno sarebbe mai arrivato, io ero umana, strega, certo, ma pur sempre umana, anche se un po' sangue di vampiro scorreva nelle mie vene.

Mi misi la maschera ed andai a riempire un piattino di salatini ed altre cose da mangiare. La sala era piena e dovetti sedermi, stando molto attenta a non sgualcire il vestito, in un angolo delle scale per poter mangiare in pace. Ma dov'era finita Jenny? Feci scorrere lo sguardo e vidi l'enorme fontana di ghiaccio che troneggiava in un angolo, un vero spettacolo. A Margaret sarebbe piaciuta.

Individuai John e la brutta che ballavano. Voltai la testa altrove, non volevo vedere la loro felicità. Mi parve d'intravedere il signor Johnson con consorte in fondo alla sala, non ballavano, si limitavano a stare l'uno accanto all'altra. Poco più in là Steven, vestito da fantasma, una pessima scelta a parer mio date le circostanze, sorseggiava quello che sembrava un calice di vino. La piccola Megan Johnson non si vedeva in giro, chissà se era venuta al castello o no? Fossi stata in lei non mi sarei fatta vedere tanto in giro dopo la scenata della sera prima, ma quello era solo il mio umile parere. Sospirai stancamente. Avevo finito di mangiare ed il buffet ormai era inesistente, preso d'assalto da tutti. Mi alzai e mi spostai un po', nell'assurda speranza che qualcuno m'invitasse a ballare. Ovviamente ciò non successe ... chissà perché solo nei film le ragazze un po' timide vengono invitate a ballare. E poi qualcuno entrò dalle porte finestre lasciate aperte. Era completamente vestito di nero con un lungo mantello dello stesso colore che pareva volteggiare in aria, come se fosse stato sollevato da forze invisibili. Il volto era coperto da una maschera che lasciava scoperti gli occhi penetranti e la bocca carnosa. Sorrisi, lo avrei riconosciuto ovunque.

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