Dentro la caverna

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La prima cosa che vidi fu il buio, tanto buio, troppo. Non riuscivo a vedere nulla e questo mi dava davvero fastidio. Potevo percepire la presenza di Erik qualche passo dinnanzi a me. Sbattei le palpebre e vidi finalmente qualcosa muoversi nel buio. Un ghoul che si spostava rapido come un fulmine. Restai immobile. Poi Erik dinnanzi a me si mosse, piccoli passi. Lo seguii, il cuore in gola, la terribile paura di cadere a terra, oppure di essere lasciata sola in quel labirinto buio. C'era qualcosa di tremendamente inquietante in quel luogo, qualcosa che andava oltre al semplice orrore del sapere che qualcosa si nascondeva nel buio pronto ad aggredirti. Ci misi un attimo a comprendere che cos'era: era l'odore dolciastro e nauseabondo della morte. Lì da qualche parte c'era un corpo in decomposizione. Ovviamente la cosa non mi piaceva, non che la mia opinione a quel punto servisse. E poi sentii qualcosa sfiorarmi il braccio, qualcosa di molto viscido. La cosa non si allontanò, anzi, iniziò a stringere e potei sentire degli artigli gelidi che mi toccavano la pelle. Questo era troppo. Con un movimento rapido mi voltai e sferrai un calcio laterale con tutta la forza che riuscii a trovare. Colpii qualcosa e il mio braccio fu finalmente lasciato. Mi trovai a sospirare di sollievo, anche se mi sembrava di sentire ancora la stretta intorno al braccio. Colpii di nuovo, tanto per essere sicura. Al mio fianco sentii un rumore particolarmente vicino. Erik aveva sparato. A quel punto era davvero impossibile tornare indietro. Tutto successe molto velocemente, sparai alcuni colpi e potei vedere lo scintillio dello sparo contrastare con il buio della grotta. Qualcosa mi spinse a terra. Un dolore acuto mi percorse la schiena sulla quale ero caduta, impedendomi per un attimo il respiro. Sbattei le palpebre e potei vedere un'ombra che mi si avvicinava. Sparai. Qualsiasi cosa fosse la colpii. Mi tirai su, stando ben attenta a non lasciar cadere la pistola.

-Tutto bene?- mi chiese Erik.

-Abbastanza-

-Forse è ora di accendere la torcia-

-Torcia? Non dirmi che hai la torcia e non mi hai detto nulla!-

-L'ingresso doveva essere furtivo, ma ora sanno che siamo qua, inutile continuare a procedere nel buio-

Mi morsi la lingua per non parlare. Non era proprio il caso di andare a litigare, anche se proprio una bella sgridata ci voleva in quella situazione.

Un attimo dopo una debole luce illuminò la caverna. Non che si vedesse molto, ma era sempre meglio di niente ed almeno così avrei potuto vedere con cosa mi stavo scontrando e non barcollare nell'ignoto come poco prima. Dinnanzi a noi potevo vedere ora un sentiero creato tra le rocce, piccolo e sconnesso, ma pur sempre una specie di via che si dirigeva verso il basso.

-Pensi che ci stiano aspettando?- chiesi in un sussurro e la voce mi uscì dalle labbra incredibilmente tremante.

-Sicuramente ... non dirmi che hai paura?-

Sorrisi. –Non so neppure cos'è la paura- mentii.

Erik ridacchiò, come a dire che sapeva bene che non era così, effettivamente ogni parte di me tremava.

Procedemmo a passo lento. Intorno a me le pareti parevano spingersi contro di noi, quasi a volerci sbarrare la strada. Per terra potei intravedere qualche teschio, alcune ossa ed anche un topo ... un topo parecchio grosso a dire il vero. Uno di quelli se ti morde ti manda direttamente in ospedale ... cercando di evitare questo infelice pensiero, procedetti. Ed infine dopo una camminata che mi parve essere durata secoli finalmente raggiungemmo un'apertura oltre la quale si potevano vedere delle specie di piccole celle. Al centro di quella sala c'era un tavolo sopra il quale era disteso qualcuno ... una persona ... il signor Johnson! E non stava per nulla bene, potevo vedere il sangue che colava al suolo, raccogliendosi sotto di lui come un piccolo lago. Deglutii.

-Siamo arrivati- constatò Erik.

-Già-

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