Dolci momenti

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Paul mi venne incontro come se avesse subito saputo dov'ero, quasi riuscisse a percepirmi. Io lo attesi immobile e mi parve che improvvisamente gli occhi di tutti i presenti fossero su di noi.

-Mi sei mancata- mi disse.

-Da ieri sera?-

-Ogni secondo è una tortura per me se non ci sei-

-Non adularmi-

-Sono sincero ... mi concedi questo ballo?- e mi porse la mano.

-Con vero piacere-

E mi strinse a sé. Mi condusse al centro della sala con la leggiadria di un vero ballerino. Io, un po' imbranata ed un po' imbarazzata, non potevo fare altro che stare stretta a lui. Intorno a noi nel frattempo si stava formando un cerchio, come se tutti volessero ammirarci, eravamo il centro di quel piccolo universo, il re e la regina di quel ballo. Mi sfuggì una risatina. Mi sentivo importante, la più bella della festa, ciò che ormai non ero più da molto tempo.

-Ti direi che sei bellissima ma tu mi risponderesti che ti sto adulando-

Ridacchiai. –Non sarebbe così?-

-No, sarebbe del tutto vero, sei veramente bellissima e solo un folle potrebbe dire il contrario-

Oh, come mi piaceva sentire quelle parole. Mi vennero le lacrime agli occhi per la commozione. Non ero mai stata considerata la più bella, nonostante la mia altezza, il fisico atletico, il viso dai lineamenti delicati, i ragazzi parevano non vedere nulla di particolarmente interessante in me. Beh, uno che qualcosa aveva visto c'era stato e la cosa buffa era che si trovava proprio in quella sala con un'altra. Che triste destino.

-Sono felice che tu sia venuto- sussurrai.

E fu in quel momento che la musica rallentò. Paul si fermò al centro della pista e senza dire nulla appoggiò le sue labbra sulle mie. Il mondo parve fermarsi un attimo mentre il mio cuore aumentava i suoi battiti. Mi sentivo come la protagonista di un film.

E poi un urlo squarciò l'aria, facendomi tornare dal mondo dei sogni alla dura realtà.

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