Momenti di dolcezza

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-Secondo me Mike Johnson non è colpevole- dichiarai.

Paul aggrottò la fronte. Eravamo sul balcone della mia stanza. La brezza fresca mi muoveva i capelli ed io avevo carta e penna in mano. Inutile dire che stavo facendo la lista dei possibili sospettati.

-Lo so che aveva un motivo per volerla morta, ma mi è sembrato sincero- continuai.

-Forse-

-Non sei convinto ... beh, andiamo avanti con i sospettati-

- Steven, non c'è nulla di peggio di un marito tradito, soprattutto se lo si tradisce con il suo migliore amico-

-Oppure Megan, innamorata pazza di lui, magari pensava di conquistare così il suo amore-

Lui annuì debolmente. –Potrebbero aver agito insieme-

-Non sarebbe la prima volta che succede una cosa simile-

-Od ancora potrebbe trattarsi di Jenny – e dissi il nome con una certa difficoltà.

Paul parve divertito. –L'adorata sorella?-

-Io spero proprio che non sia così, ma potrebbe avere un senso, in fondo è innamorata di Steven -

-Ti vorrei ricordare che è lei che ti ha fatta venire qua-

-Un ottimo modo perché non sospetti di lei-

-Hai una risposta per tutto-

-Quasi tutto-

Lui sorrise. –Altri sospettati?-

-La signora Johnson, scopre che il marito la tradisce e decide di togliere di mezzo la sua bella-

-Il veleno quindi sarebbe stato somministrato al loro castello-

-Non penso, o almeno in quel caso il veleno ci ha messo troppo ad agire ... molto probabilmente le ha dato qualcosa da portare a casa, magari una medicina, Margaret da ragazza soffriva di emicranie-

Paul annuì. –Potrebbe avere senso-

-E poi c'è la lista che mi ha fatto Johnson, ci sono parecchi nomi ed indirizzi, dovrò fare alcune indagini-

-Hai escluso una possibilità-

-Quale?-

Lui indugiò, quasi non volesse parlare, poi sospirò. –Margaret potrebbe essersi resa conto che Jessica stava prendendo il sopravvento e potrebbe aver deciso di farla finita-

Un groppo mi strinse la gola. Aprii la bocca per replicare, ma non me la sentii di negare. –Vorrebbe dire che era proprio disperata-

-Purtroppo è una possibilità-

Sospirai stancamente. –La peggiore possibile-

Lui non disse nulla questa volta e mi accorsi con orrore di avere gli occhi pieni di lacrime: a breve avrei pianto. No, non potevo piangere di fronte a lui. Cercai di concentrarmi sulla respirazione, ma nulla da fare, ormai dovevo piangere.

-Non c'è nulla di male a mostrarsi tristi- mi disse Paul, come se mi avesse letto nel pensiero.

-Lo so, ma non è facile-

Sentii le sue braccia avvolgermi. Appoggiai la fronte contro la sua spalla ed inspirai il suo profumo. Era esotico, un profumo proveniente da terre lontane, da epoche passate. Il suo abbraccio inoltre era forte e protettivo. Sentii le sue dita sfiorarmi i capelli, un gesto tenero e forse senza secondi fini. Lottai con il desiderio di alzare la testa e lasciare che le nostre labbra si sfiorassero. Non potevo farlo, prima di tutto perché non ero certa che lui avrebbe ricambiato e poi era pur sempre un vampiro che forse aveva ucciso la sua amante.

-Domani sera ci sarà il ballo- mi sussurrò Paul con una voce così dolce che mi fece battere forte il cuore.

-L'avevo quasi dimenticato-

-Ci sarò, arriverò in ritardo ma ci sarò e ballerò con te-

-Io ti aspetterò, dovessi aspettare anche tutta la sera-

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