scendendo dal treno non l'ho visto.
mi sono girata ovunque ma è come se non fosse venuto quest'anno.
denny cat ed io siamo rimasti sbalorditi già sulle barche, il castello da lontano, è già enorme.
ma quando si entra all'interno, tutto quello che ti hanno raccontato e hai letto sui libri, non ha più senso. possono raccontarti per ore della bellezza e della grandezza di questo posto, ma non è paragonabile alla realtà. le foto, i disegni, non si possono mettere a confronto con la realtà dei fatti.
arriviamo in cima alle scale che portano alla sala grande, e una donna magra e alta, con un mantello viola scuro a maniche larghe, dai lunghi scuri capelli ricci, viene ad accoglierci.
"salve, io sono la professoressa Demetra McGrannit."
è sicuramente una parente di Minerva McGranitt, ma non oso chiedere di che grado.
"adesso, vi porterò nella sala grande, dove ad accogliervi ci saranno gli altri professori, il preside Zosimus, e tutti i vostri compagni delle rispettive case. le case sono quattro: grifondoro, corvonero, serpeverde e tassorosso" conclude la professoressa mentre io e cat ci mandiamo uno sguardo da intenditrici.
denny ci osserva sorridendo, come se capisse la nostra emozione e frenesia.
dopo qualche attimo e qualche altro accorgimento sulle case, entriamo nella grande sala, il soffitto è esattamente come mamma me l'ha descritto. tante nuvole bianche sopra di noi, sembra quasi infinito. le candele riscaldano l'ambiente e fluttuano illuminando ogni centimetro. i quattro tavoli sono lunghissimi e tutti gli studenti dal terzo anno in su sono già seduti attendendoci.
i ragazzi del secondo anno invece hanno il compito di accompagnarci.
"credono che essendo più vostri coetanei vi troviate più a vostro agio" ci aveva detto denny mentre arrivavamo alla scuola.
alla nostra destra entrando nella sala, verso il muro, c'è il tavolo di corvonero, sembra quasi come mi stesse aspettando, sempre a destra verso il corridoio centrale, il tavolo di tassorosso, tutti gli studenti ci sorridono serenamente in attesa di avere nuovi alunni.
alla nostra sinistra invece, dalla parte del corridoio, c'è il tavolo dei grifondoro, cat è quasi incantata dal vedere le loro divise e quelli che vorrebbe fossero i suoi compagni.
e infine, verso il muro, sempre alla nostra sinistra, c'è il tavolo di serpeverde.
più camminiamo verso il cappello parlante, più l'ansia di essere una serpeverde cresce.
ma quando la professoressa McGranitt inizia a farci sedere e ci mette il cappello parlante sul capo, tutte le nostre aspirazioni e convinzioni vengono distrutte in pochi attimi.
cat è prima di me.
"mh, difficile, devo ammettere, ambiziosa e coraggiosa, ma allo stesso tempo leale e intelligente. potresti essere utile in tutte e quattro le case...ma pensandoci bene, solo una di queste ti appartiene. penserai grifondoro, mh, probabile, molti tuoi parenti ne hanno fatto parte, ma tu, tu sei diversa. per questo affermo che, appartieni a: tassorosso!" conclude il cappello, cat si alza, mi guarda, un po' delusa, ma allo stesso tempo felice.
si dirige verso il tavolo dei tassorosso, dove la accolgono applaudendo.
anche denny ride e applaude, come se l'avesse predetto.
la professoressa chiama un altro ragazzo, un certo Sam Sant Clair.
"intrigante, idee ferree e valorose, ambizioso, intelligente...sicuramente puoi far parte dei: serpeverde!" Sam si alza sorridente per poi dirigersi all'apposito tavolo.
Non voglio essere serpeverde. Non che abbia niente in contrario con loro, certo che no, ma, corvonero è il mio sogno, e in caso non appartenessi a corvonero, vorrei far parte di qualcosa che si avvicina a questa casa. tassorosso forse, grifondoro, niente che mi renda entusiasta certo, ma meglio di serpeverde dove sinceramente non vorrei passare sette anni della mia vita.
"alma deston!" esclama la professoressa McGranitt.
è il mio turno. ora come ora sono meno agitata di quanto non lo fossi mezz'ora fa.
mi siedo, lei porge sul mio capo il cappello, che fa un ghigno incerto, per poi dire: "particolare, strano, davvero complicato." io mi guardo attorno cercando tra i corvonero albus potter, senza notarlo o vederlo.
"molto intelligente, e audace. mh, è davvero davvero complicato...ma, nonostante tutto, penso di aver ben chiaro in mente dove potresti dare il meglio di te. per questo ti smisto in: tassorosso!" conclude il cappello.
non quello che desideravo. ma meglio di niente. denny mi accompagna a sedere accanto a cat.
"pensa un po', niente come speravamo, ma almeno insieme!" mi dice lei sorridendomi.
ha ragione in effetti, non tutto perfetto, ma niente di brutto.
la ragazza dopo di me invece, è stata smistata in corvonero, e quella dopo ancora, in grifondoro. io e cat le osserviamo, sono sorridenti, tanto sorridenti, davvero felici. forse è tutto esattamente come speravano.
dopo che anche gli ultimi nuovi studenti sono andati a sedersi nei rispettivi tavoli, il preside Horatio Zosimus si alza per darci il benvenuto.
"nuovi e vecchi studenti, riuniamoci ora per prendere parte al primo banchetto dell'anno, e che possa soddisfare tutti i vostri gusti. sarà un anno difficile per molti, e stupendo per altri. io e i professori siamo lieti di riavervi con noi. e che la magia abbia inizio!" concluse in seguito risedendosi. un applauso segue il breve discorso.
"come avevo detto, anima da tassorosso!" ci dice denny soddisfatto prima di iniziare a mangiare.
"non sono così gentile e amichevole come credete." risponde infine cat. tutti e tre ci uniamo in una breve risata. certo, non è come volevamo, ma è magico.
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how i met albus potter - sveva mazzarri
Fanfiction"nascondi dei segreti Albus?" "chi non ne nasconde?" "be', puoi nasconderli a qualcuno, ma certe persone sanno tutto di te...fammi essere una di quelle persone." "non so se fidarmi Alma." "fidati di me, e non del mio nome. non fare lo stesso sbaglio...