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sono viva, sí.
grazie a chi leggerà, voterà e commenterà questo capitolo.
avete un pezzetto del mio cuore, vi voglio bene, Gin💘

capitolo breve ma intenso, fatemi sapere cosa ne pensate di questa nuova piega della storia🔥🔥🔥




CAPITOLO ARANCIONE




Hope's POV



"Io sto andando via, sono le ventidue passate; ho messo la bambina a letto e sistemata la cucina" cercai di dire tutto il più in fretta possibile, dando le spalle ad uno Zayn pensieroso intento a guardare fuori dalla grande vetrata con un bicchiere di whisky(presumibilmente) in mano.



"Dove vai?" domandó di getto, girandosi immediatamente.



"S-sto andando a casa, il mio turno è terminato da più di mezz'ora" tentai di spiegare l'ovvio, ma mai come in quel momento, mi sembrava di star parlando con un muro.



"Bevi qualcosa con me." e no, non aveva per niente l'aria di essere una domanda.




Annaspai alla ricerca di aria e percepii chiaramente il cambiamento della mia espressione facciale, sempre più sotto shock.



"Ma no Zayn, n-non mi pare il caso, sono molto stanca e vorrei riposare"




"Non mi pare di averti fatto una domanda Hope, il mio era un ordine" e detto ciò si avvicinò al vassoio degli alcolici, versando anche a me un bicchiere di quello che sta bevendo.




"Siediti pure Hope, non essere timida, questa è anche casa tua" appropinquandomi al divanetto posto proprio accanto alla scrivania mi accorsi di come gli occhi di Zayn fossero arrossati leggermente, e di come la camicia era lasciata morbidamente, aperta fino ai primi tre bottoni.



La presenza del bellissimo uomo al mio fianco mi rendeva inquieta e a disagio, perciò incomincia a guardare insistentemente i miei Dottor Martens neri che avevo sin dal liceo; "Delle scarpe sono più interessanti di me, piccola?"



"Non chiamarmi così" dissi di getto, cavolo questo whisky era davvero buono, constatai, finendo il bicchiere che mi era stato dato.



"Cosa c'è, non ti piace forse?" continuó ammiccando, tipicamente da Zayn, per poi, non contento, domandare: "dimmi piccola, cos'è che ti piace invece? Io posso farti avere tutto ciò che vuoi"



E palesemente non si stava riferendo ai regali...




La distanza era sempre più corta, il mio fiato si intrecciava con il suo, un miscuglio di respiri, il mio cuore palpitante e la mia anima desiderosa di attenzioni che non avevo mai calcolato prima nella vita, attenzioni lussuriose e provocanti, che l'uomo davanti ai miei occhi mi suscitava.



Volevo sentirmi bella, provocante, ammiccante ai suoi occhi, e presa da un momento di pazzia mi sentii per la prima volta donna, quando spostando di lato i capelli lasciai spazio alla generosa scollatura della camicetta che portavo, stringendo volutamente le braccia così da accentuarla.




"Dio mio Hope, tu vuoi farmi morire giovane" disse mentre mi strattonava possessivamente per avvicinarmi a lui, tanto che andai a sbattere contro le sue gambe, fasciate da dei pantaloni più che perfetti.




Non ebbi neppure il tempo di ragionare sulla situazione che mi ritrovai le sue labbra sulle mie, bramose di più contatto: le mie mani in automatico finirono alla base dell'attaccatura dei capelli, che cominciai a tirare freneticamente.




Babysitting [z.m.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora