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20 Dicembre 2011

"Zayn, perdonami per tutto ciò che ho fatto, prenditi cura del tuo piccolo fiore.

Sophia."


Era notte fonda quando il campanello suonó alla porta del suo attico di NY; una carrozzina, tutto quello che c'era, con dentro una meravigliosa creatura dalla carnagione ambrata e dai capelli scuri. Una piccola bambina che gli avrebbe reso la vita così bella da neanche poterlo immaginare.


Portó dentro ciò che gli era stato lasciato, l'occorrente per accudirla con pannolini, tutine, latte e cianfrusaglie varie; cose praticamente sconosciuto ad un ragazzo di 25 anni, per giunta solo.


Un lieve piagnucolio lo destò dai suoi pensieri e lo costrinse ad avvicinarsi di più a quella fonte: la piccolina si dimenava all'interno delle sue copertine, probabilmente per la fame, e preso dalla consapevolezza di doverla prendere, si abbassò nella sua direzione, la scostò da ciò che l'avvolgeva, e con una delicatezza che non sapeva nemmeno di possedere, la prese in braccia.


Ella, calmata dal calore che emanava il petto nudo del ragazzo, si calmò immediatamente, poggiando i due pugnetti chiusi sulla sua spalla. La teneva con tutte e due le mani, aveva paura che, per quanto fosse minuscola e fragile, si sarebbe spezzata da un momento all'altro; si diresse nella sua camera e la adagiò sul grande letto matrimoniale, circondandola di due cuscini e tornò in cucina per prepararle il latte.


Chi avrebbe parlato con i suoi genitori, che lo vedevano proiettato sulla multinazionale che dirigeva e in cui lavorava più di 12 ore al giorno! Sarebbe stato tutto un bel casino!


Ma in realtà non gli importava, con quel piccolo cupcake era stato amore a prima vista e l'avrebbe protetta da qualsiasi male.


8 Dicembre 2014


"Amore lo sai che papà deve andare al lavoro e poi tu devi andare a scuola, devi stare con i tuoi amichetti."


"Ma io papino voglio stale con tee!"


Ed eccola lì, con lo stesso cipiglio che aveva anche lui quando era contrariato e non gli andava bene qualcosa; ogni mattina era la stessa lotta, voleva assolutamente stare tutto il giorno con lui a letto, a guardare i cartoni animati e stare accoccolati ma purtroppo l'essere a capo di un'azienda aveva i suoi pregi e i suoi difetti, tra cui quello di andare a lavorare!


"Ti prometto che all'uscita di vengo a prendere e poi ci andiamo a mangiare un gelato da Freddie, come piace a te."


"Quello glande glande?"


"Quello più grande che c'è, solo per te."


"Allola folza, andiamoo! Dai papino che facciamo taldii!"


Così, dopo averla accompagnata a scuola ed averla lasciata nelle mani della maestra, una moretta niente male, mi diressi nella sede madre della Malik's Companie S.R.L.


Dopo aver salutato il mio collaboratore all'ingresso e successivamente Maddy, la mia segretaria, arrivai finalmente nello studio, mi tolsi il giubbotto e allentai il nodo della cravatta.


Alla scrivania era già pronto il caffellatte che ogni mattina, per colpa di Faith, non riusciva a prendere e gli appuntamenti del giorno.


Mentre sorseggiavo il liquido bollente mi soffermai a pensare a quanto la mia vita fosse cambiata dopo il burrascoso arrivo della mia piccolina, che era entrata a piedi pari nella mia vita e l'aveva illuminata come mai nessuno aveva fatto; essere un papà single portava spesso la gente a pensare cose sbagliate, che non erano vere e non avrebbero potuto mai esserlo. Non le facevo mancare niente ed era la bambina più amata su questa terra, anche se non aveva una figura femminile a cui far riferimento, a parte mia madre e mia sorella.


Avevo sempre cercato di non immischiare la mia vita privata familiare con quella da donnaiolo qual'ero; pur avendo una figlia non mancavano di certo le serate in cui delle donne facevano di tutti per attirare la mia attenzione, cosa che, da gentiluomo che sono, non passava di certo inosservata. Mi piaceva cambiare e non lo negavo di certo a me stesso, ma questo non faceva si che io dovessi mettere in mezzo anche la mia bambina, che faceva parte di un altro mondo.


Mi distrasse da tutto ciò lo squillo del telefono: era Maddy.


"Signore, come mi ha chiesto, ho fatto pubblicare sui giornali e sul web l'annuncio che cerca un babysitter, ho fatto una selezione di cinque candidate, a cui ho detto di presentarsi domani in ufficio alle ore nove. Altro, signore?"


"Benissimo Maddy e grazie mille per la sua efficienza. Faccia entrare il mio primo appuntamento della giornata."


Avevo preso in considerazione di prendere una babysitter poiché ormai Faith cominciava a crescere e avevo bisogno di una mano dopo la scuola e all'occorrenza anche nelle serate; non mi importava se fosse la più esperta di bambini di questa terra, l'importante è che piacesse alla cucciola e fosse in grado di soddisfare i miei requisiti.

HEY DOLCEZZE

Ho scritto questa storia perché è venuta da un'illuminazione, fatemi sapere se vi piace o no!💞
Aggiorno a 100 letture!😘

Babysitting [z.m.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora