Capitolo 1

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Selene
Mi fa male un casino la testa!!
Anche oggi sta per iniziare un'altro giorno di inferno!!
Apro a fatica gli occhi, mi fa male tutto il corpo, ieri lui era più arrabbiato del solito. Provo ad alzarmi; il mio corpo, anche se a stento, riesce a reggere.
Con non poca fatica cammino diretta verso una grossa scatola che contiene tutti i miei vestiti, sempre se quattro stracci possono essere chiamati tali. Prendo un leggings nero, che ormai troppo piccolo mi arriva a metà polpaccio, e una felpa bordeaux lunga fino alle ginocchia piena di buchi. Mi dirigo in bagno, sempre se si può chiamare così. Il bagno è formato da un secchio dove fare i bisogni, una bacinella media dove all'interno c'è dell'acqua congelata, usata come lavandino e infine una bacinella grande con dentro acqua dove fare la doccia. Mi tolgo la misera maglietta che indosso, anche se siamo a dicembre, e entro nella bacinella piena di acqua gelata, mi insapono velocemente il corpo e i capelli con del sapone alla vaniglia e subito esco e mi avvolgo in un'asciugamano che riesce  a riscaldarmi almeno un po'. Appena sono asciutta infilo un'intimo semplice nero, i leggings e la felpa.
Finito di vestirmi controllo l'ora e quasi mi viene un colpo, è tardissimo. Se loro si accorgono che la colazione non è ancora pronta mi alzeranno le mani ancora.
Corro giù e preparo quattro piatti di pancake con nutella. Li servo a tavola e li accompagno con succo, caffè caldo e latte. Finisco giusto in tempo prima che compaia in cucina una cascata di capelli biondi che mi guarda con quei suoi  occhi azzurro ghiaccio che mi trasmettono solo odio da quel giorno. Ricordo ancora tutti i pomeriggi che passavamo insieme, io e mia mamma avevamo un legame speciale. Ci confidavamo tutto, ridevamo delle cose strambe che facevano i nostri vicini e facevamo continuamente scherzi a mio papà. Giusto, il mio papà. Non riesco ancora a crederci come sia possibile che nel giro di un minuto sia passato dall'essere il mio eroe, il mio principe azzurro al mostro che è adesso. Non passa giorno se non vengo picchiata da lui o da mio fratello. Già il mio fratellone, la persona più iperprotettiva che conosco, se qualcuno mi infastidiva non ci pensava due volte a tirargli un pugno, era sempre geloso se preferivo passare il mio tempo con le mie amiche che con lui. Metteva su quell'adorabile broncio che mi faceva venire sempre un sorriso sulle labbra. E infine la mia sorellina, da quando  è nata è sempre stata la mia ragione di vita, avrei fatto di tutto per lei. Ci volevamo bene ma questo non è bastato per non farmi voltare le spalle anche da lei.
<< Buongiorno mocciosa come stai tutto ok?>> mi chiede mia mamma facendo un tono preoccupato, ma ormai non ci credo più ho imparato che fa solo finta di preoccuparsi per me. Per darmi una speranza e poi distruggerla con le sue stesse mani.
<< Bene madre la ringrazio per essersi preoccupata per me>> le dico con sguardo rivolto verso terra.
<< Che peccato, ho sperato che quelle poche botte che ieri tuo padre ti ha dato ti sentissi un po' male ma fa nulla rimedieremo un'altra volta. Ora forza tutti a mangiare >>
<< Si mamma ma prima tu togliti dai piedi, non ho intenzione di mangiare con della spazzatura di fianco>> risponde con un sorrisetto di puro odio mio fratello.
<< Oh scusami tesoro. Forza non hai capito che dai solo problemi sloggia>> mi urla mia mamma dandomi uno schiaffo che mi fa girare la testa verso destra. Così sotto il loro sguardo prendo lo zaino per la scuola, anche se manca ancora un'ora alla campanella, e mi incammino verso la porta con le lacrime che mi rigano le guance e la dignità sotto i piedi.
Penso che abbiate capito un pezzo della mia vita.
Camminando per andare a scuola mi inoltro nella parte centrale del villaggio in cui viviamo col branco. So che penserete che sono una pazza ma vi posso assicurare che tutte le cose che avrete letto sui libri di fantasia, come i lupi che riescono a trasformarsi in umani oppure le creature delle notte soprannominate i "non-morti" esistono. Io ne sono la conferma. Faccio parte del branco "Red Moon". Uno dei branchi più antichi della storia. Si narra che questo branco fu benedetto dalla Dea Luna stessa e che al comando del branco abbia messo i suoi due figli. La mia famiglia è formata da diretti discendenti del beta originale. Ovviamente tutta la mia famiglia tranne me. Vengo usata e maltrattata dalla famiglia e dal branco perché pensano che non essendomi trasformata al mio tredicesimo compleanno abbia infangato il loro nome. Il nome della famiglia. Sono considerata semplicemente un'errore.
A distogliermi dai miei pensieri fu uno sgambetto che mi fece cadere con la faccia a terra.
<< Ti sei fatta male piccola Selene>>
Volete sapere un'altro scherzo che la vita mi ha fatto? Mi chiamo come la Dea Luna. Ironico vero ?

Vi do il benvenuto nel mio inferno personale.


Ciaooooo!! Come state?? Vi è piaciuto il capitolo?? Fatemi avere un vostro parere!
Se trovate errori per favore fatemelo presente. Grazie mille a tutti!! Un bacio

Giorgia😍

Ps: quella su è la nostra Selene.

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