Capitolo 3

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Ormai sono passate tre ore da quando i ragazzi se ne sono andati ma io dal troppo dolore non riesco neanche ad alzarmi.
Ci riprovo ancora una volta, la testa sembra fare il gioco del giro giro tondo, piano piano mi metto in piedi e manca poco che caschi di nuovo. Ormai è tardi per entrare a scuola.
Approfitto di questo tempo libero per andare nel mio posto,il bosco, quel posto esprime pace e tranquillità, proprio quello di cui ho bisogno.
Mentre cammino in mezzo alle tante radici scorgo, con la coda dell'occhio, un piccolo batuffolo bianco che corre verso la parte finale del bosco. Così di soppiatto, senza farmi scoprire, inizio a seguire quell'adorabile coniglietto.
Ad un tratto si ferma e colgo quest'occasione per acchiapparlo.
Dio è morbidissimo.
Ho deciso lo porto con me.
Lo... aspettate volevo dire la chiamerò Princess. Per tenerla al caldo la metto dentro la giaccia tenendola con le mani.
Ero così occupata dall'inseguire Princess che non mi sono accorta di essere finita davanti ad un lago.
Ancora incantata mi incammino fino alla riva e vedo il mio riflesso nell'acqua limpida.
Ma ad un tratto succede qualcosa di stano, l'acqua sta prendendo una forma umana, di donna. La forma umana creata con l'acqua si trasforma in una donna dai capelli biondi lunghi fino al sedere e con smeraldi al posto degli occhi.
È semplicemente bellissima.
Sembra un'angelo.
La donna a me sconosciuta mi fa un sorriso che da tempo non mi veniva dedicato, trasmette serenità e amore.
<< Sei cresciuta molto Sophia>>
<< Chi siete voi?? Mi dispiace ma io non sono Sophia>>
<< È normale, non ti ricordi chi sei, devi solo concentrati. Chiudi gli occhi. Rilassati e ascolta solo la mia voce. Combatti contro la barriera che tengono chiusi i tuoi ricordi.>> e stranamente ascolto le parole della donna.
Mi concentro ma riesco solo ad ottenere un gran mal di testa. Ma non voglio arrendermi, dopo quelli che sembrano anni riesco a vedere una donna dai capelli color grano e gli occhi verdi mentre rincorre una bambina.
Quella bambina è così familiare.
Quelle treccine, quegli occhi.
Sembro quasi io.
Mi sento troppo debole non riesco a continuare sento solo una voce, quella della bambina che urla "mamma, mamma prendimi".
Riapro gli occhi e vedo la donna davanti a me che sorride orgogliosa.
<< Brava ci sei riuscita, continua così, ogni giorno prova ad entrare dentro quella barriera. Vedrai che ricorderai tutto. Ora vado il mio tempo è scaduto, non temere ci rivedremo principessa Sophia.>>
<< Aspetta non so neanche il tuo nome>>
<< Rachele, Rachele è il mio nome>> dice prima di tornare ad essere semplicemente acqua.
Sono così scioccata che non mi accorgo che se non mi affretto a tornate a casa non riuscirò a preparare in tempo la festa di Tomas. Corro a casa e preparo la festa nella grande piazza del paese. Con tanti tavoli, sedie e un'angolo bar. A mezzanotte questa semplice festa si trasformerà in una specie di discoteca con alcol e musica. Come cena deciso di preparare cose un pochino particolari che fortunatamente da bambina prima di morire mia nonna mi insegnò.
Come antipasti faccio dei semplici  piatti composti da tutti i tipi di salumeria, delle bruschette con pomodoro sopra e infine sformato di melanzana.
Come primi vado leggero, tagliatelle al ragù di salsiccia oppure come seconda scelta delle semplicissime lasagne.
Come secondo carne, salsiccia e carciofi  
alla griglia.
Infine come dolce una torta a cinque strati al cioccolato farcita con la nutella, la preferita di Tomas. Finalmente ho finto. Ho impiegato tre ore a fare tutto questo,  spero gli piaccia. Ora è meglio se mi vado a preparare, indovinate un po'? Sono stata invitata alla festa come cameriera e baby sitter. Ma fortunatamente mi è permesso indossare un normale abito da sera. Doveva prestarmelo mia sorella, Mia, anche se abbiamo due anni di differenza abbiamo la stessa taglia.
Appena arrivò in camera trovo sul letto un vestito stupendo. Rosa cipria, il corpetto tutto in pizzo rosa e sulla vita è presente un cinturino. Accanto trovo una scatola con dentro dei tacchi cipria non troppo alti e un un biglietto
Questo vestito è il più brutto che avevo fattelo bastare.
Mia
È seria il più brutto! Ok calma. Per prima cosa prendo dalla scatola un completo intimo bianco con reggiseno senza spalline. Vado in bagno e mi faccio una doccia insaponandomi attentamente il corpo e i capelli con del sapone al muschio bianco. Appena finito mi avvolgo in un asciugamano e mi asciugo i capelli col piccolo phon creando delle piccole onde sulle punte. Subito dopo mi vesto mettendo le scarpe.
Sono nervosa questa è la prima festa a cui partecipo e non so che fare.
Ormai è arrivata l'ora di andare quindi con passo tremate esco dalla stanza e mi incammino per la piazza del villaggio. Al mio passaggio tutti bisbigliano, non capisco cosa ho di male? Senza rendermene conto sono arrivata e la prima cosa che riesco a vedere sono tante persone che mangiano come bufali.
Vengo come avvolta da un profumo buonissimo ma no, non quello del mangiare ma da una fragranza mista a profumo da uomo e fumo, che devo dire mi piace.
Seguendo questa scia di profumo mi imbatto in un ragazzo, no non può essere, non lui.
Tomas è lì fermo che mi fissa credo che anche lui abbia capito che siamo compagni. Il suo sguardo passa dal sorpreso ad arrabbiato non so che fare, così resto li come una cretina a fissarlo.



Allora vi è piaciuto il capitolo?? Ecco qui il secondo capitolo di oggi. Oggi mi sentivo buona e vi ho voluto fare un regalo ahaha. No dai scherzo avevo voglia di scrivere tutto qui. Ci vediamo

Giorgia 😍
Ps sopra la famiglia di Selene

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