Incontro

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"Allontanati da lui, Stiles!"
"No, padre!"
"Te lo dico un'ultima volta, allontanati immediatamente da quel mostro!"
"No. Qui l'unico mostro siete voi. Sparatemi pure, ma dovrete passare su di me per raggiungere lui. E siate sicuro che da qui non mi muoverò. A voi la scelta."
Senza pensare a quello che realmente faceva, l'uomo a quelle parole, in parte vere, prese la sua pistola e fece fuoco.

                        ********************
12 anni prima

Da generazione in generazione, Stilinski e Argent, erano una famiglia di cacciatori. Le loro prede non erano lepri, cinghiali o altri animali selvatici ma erano di genere soprannaturale, soprattutto i licantropi.
Bestie crudeli, a parer loro, che uccidevano persone senza distinzione e razziavano interi paesi solo per il vizio di portare scompiglio e terrore. Da semplici umani, diventavano lupi indemoniati al sorgere della luna. Il loro aspetto diventava più imponente con la luna piena. I mutaforma, possedevano forza superiore, agilità e poteri curativi. E per far in modo che non si riproducessero, avevano iniziato ad ucciderli ogni volta che ne avevano occasione. E l'addestramento veniva fatto ad una giovane età, partendo dai bambini che avessero compito l'undicesimo anno di età.
Però ai figli maschi delle due famiglie, l'età era di quattro e avvolte anche tre, quando vedevano che iniziavano a caminare, allora era giunto il momento di addestrarli.

"Basta. Per stamattina abbiamo finito."
"Posso finire almeno di fare questi esercizi!" Mentre faceva le ultime flessioni.
"Ok. Ma ricordati che meno di un'ora la colazione sarà pronta. Se non sarai puntuale tua madre non sarà contenta e a rimetterci non sarai di certo tu!"
"Tranquillo. Anche se ritardassi ci penso io a mamma."
"Ok. Ma fai presto a dopo."
Infatti dopo neanche cinque aveva finito il suo allenamento e aveva finito di fare la doccia. Era molto veloce nelle cose che riteneva importante.
E con un asciugamano sul collo, con i capelli ancora leggermente umidi, uscì dalla palestra.
Pensando a non far tardi, andò a sbattere contro qualcuno che in quel momento stava percorrendo lo stesso corridoio che lui stava facendo. Per fortuna nessuno dei due perse l'equilibrio.
Si stava per scusare quando vide la persona con il quale si era scontrato.
Non poteva crederci, da quando si erano visti l'ultima volta aveva solo quattro anni. Ed ora eccolo lì come se il tempo non fosse mai passato. Come se si fossero salutati solo il giorno prima.
"ZIO!" È immediatamente gli salto addosso. Racchiudendolo in un abbraccio, ricambiato dall'altro.
"Mio piccolo Stiles. Da quanto tempo. Sbaglio o ti sei fatto più alto? Inoltre stai diventando pesante." Gli fece notare dopo che lo depose di nuovo a terra. "Ma dove stavi andando?"
"A colazione. Ho appena finito di allenarmi."
"Allora quelli non erano grassi ma muscoli!" e giù a ridere.
Caminando assieme raggiunsero la sala pranzo, dove altre persone li attendevano.
Una volta a tavola e che la colazione fu servita, gli adulti si misero a parlare di argomenti interessanti. Tra questi c'era anche l'interessamento degli allenamenti che Stiles stava eseguendo.
"Qualche progresso?" La risposta tuttavia venne fatta dal l'allenatore.
"Ha fatto passi da gigante da quando ha iniziato il suo apprendimento. E non molto tardi, dovrò cambiare programma."
"Davvero! Ma non mi dire. Sono davvero impressionato, bravo Stiles"
"Grazie, Zio. Faccio solo del mio meglio. Non vorrei deludere nessuno di voi."
"Tesoro, la mamma è molto fiera e pure papà."
"Sicuro. E ti stai dimostrando degno di portare il nome Stilinki."
"Grazie padre."

"Una volta che tutti hanno finito, vorrei che tu, Stiles, venissi nel mio studio"
"Va bene."
Il restante tempo passo tranquillo. Mentre gli altri commensali si alzava da tavola dopo aver salutato i padroni di casa e si dirigevano per fare le loro competenze, lui si diresse verso l'ufficio del padre.
Dopo aver bussato ed avuto il permesso, entrò.
Tante erano le volte che era entrato in quella stanza, quindi sapeva cosa ci avrebbe trovato ma non si aspetto di trovarvi una grossa gabbia coperta da un telo.
Da esso si sentiva provenire dei leggeri mugugni, come dei guaiti di un cucciolo. Sperava solo di sbagliarsi.
"Stiles!"
"Si padre!"
"Io e tuo zio Gerard, abbiamo pensato che sia arrivato il momento che tu abbia un cucciolo con te, da poter addestrare. Per far in modo che in futuro diventi la tua guardia del corpo. Potrai fargli fare tutto quello che vorrai e punirlo tutte le volte che sbaglierà con ogni mezzo a tua disposizione. Sappiamo che sei ancora molto giovane, ma sappiamo anche che sei molto intelligente più di qualsiasi altro bambino della tua stessa età. Abbiamo molta fiducia in te e da quando, nonostante tu avessi appena tre anni quando hai iniziato il tuo addestramento, non ci hai mai deluso. Per questo, (mentre si avvicinava al telo che dall'inizio continuava a incuriosire e spaventare Stiles) abbiamo pensato di regalarti lui."
Il piccolo Stiles, si aspettava di tutto, ma non un bambino. Ma capi la sua particolarità quando gli vide le orecchie e la coda. E i suoi timori ormai certi.
Se non si badavano alle due protuberanze, il bambino era bellissimo. Capelli neri come la notte più scura, occhi verdi come la speranza che non si vedevano più riflessi in lui. Pelle bronzea in un piccolo corpo ma che da grande avrebbe fatto impazzire ogni genere femminile. Era carinissimo, ma anche terribilmente spaventato. Però aveva molto coraggio. Tutte le volte che un adulto gli si avvicinava, snudava le piccole zanne e ringhiava, cercando di spaventarli ma con scarsi risultati.
"Purtroppo c'è un problema, questa bestia ha un anno più di te. Ma son sicuro che te la saprai cavare egregiamente nel renderlo mansueto."
"Certo padre. Posso solo sapere come si chiama?(chiese senza mostrare molto interesse)"
"Derek! Derek Hale ed è l'ultimo della sua specie"
Nel sapere che il suo futuro compagno sarebbe stato solo al mondo, provo una tale tristezza e sentì il cuore spaccarsi in due. Però, grazie all'addestramento appreso, non fece capire a nessuno i suoi sentimenti.
I suoi pensieri furono interrotti dai guaiti del cucciolo.
"Ah! ah! Derek, ti presento il tuo nuovo padrone"
E finalmente i due si specchiarono uno negli occhi dell'altro, non sapendo che così facendo,  il destino si era infine destato.

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Per l'aggiornamento dove aver pazienza. Di sicuro proverò a fare quanto prima. Intanto spero che fin qui vi sia piaciuto. Lasciate pure un commento se vi fa piacere. Buona giornata 😊

You and me ForeverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora