Scott (2da parte)

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La sua vita proseguiva bene, gli amici erano stupendi ma lui non era del tutto felice. Aveva provato diverse volte ma ogni volta non riusciva mai a portarlo alla fine. Sapeva che più il tempo passava e meno aveva la possibilità di esser perdonato. Ma non si sarebbe arreso. Sopratutto perché a Scott ci teneva. Era diventato il suo miglior amico.

Tutti i giorni sempre la stessa manfrina, svegliarsi, andare a scuola, fare allenamento e così via.
Però quel giorno c'era qualcosa che non faceva stare tranquillo il giovane Scott. Sentiva come se qualcosa o qualcuno si stesse per smuovere.
L'aria era satura di elettricità statica, come se anche la terra stesse aspettando il momento giusto per farsi sentire.
"Bene ragazzi per oggi si finisce qui, potete andare a casa."
"Strano, manca ancora mezz'ora." Disse Isaac mentre andava verso gli spogliatoi.
"Meglio per me. Oggi devo fare una cosa davvero importante"
"E cosa sarebbe?"
"Non te lo dico" così ridendo e scherzando uscirono dalla palestra ma una volta nei corridoi si fermarono. La loro attenzione si era spostato sul ragazzo che era appena uscito dagli spogliatoi. Rimasero imbambolati fino a che il ragazzo stesso non li riporto al presente.
"Toglietevi."
"Ma come ti permetti!" Per fortuna sua, Isaac lo fermò.
"Lascia perdere."
Anche se non gli piaceva si spostò.
"Peccato che son stanco, altrimenti gliela facevo vedere io." Si lamentò una volta dentro. "Forse è stato meglio così"
"Perché?"
"Non hai visto che faccia aveva? Sembrava che fosse in procinto di attaccare, come una bestia a cui è stato invaso il territorio."
Dopo questo, finirono di cambiarsi però non si aspettavano la scena che assistettero nel momento che uscirono da lì.
Normalmente la porta della palestra veniva chiusa per non disturbare coloro che si allenava, ma stranamente quella volta nessuno si preoccupò di chiuderla.
Il combattimento in atto era qualcosa che non avevano mai visto, sopratutto vedere il loro amico Stiles combattere in quella maniera li lascio esterrefatti. Ogni colpo inferto al ragazzo di prima, era calcolato e preciso. Andavano sempre a segno e sfuggiva con facilità agli attacchi. Sembrava che stesse ballando una musica che loro non riuscivano a sentire. Poi tutto ebbe fine quando uno dei due fini contro il muro dove loro stavano fermi ad assistere.
Cercando di capire cosa avrebbe fatto il suo avversario, Stiles, si accorse del suo migliore amico solo quando stava per atterrare sopra al suo sfidante, dopo aver fatto una corsa e un salto ben mirato. Purtroppo però questo lo portò a distrarsi, facendolo andare contro il muro. Però si rialzò subito come se niente fosse.
"Che ci fate ancora qui? È successo qualcosa?"
"No, ci siamo solo incuriositi. Normalmente la porta rimane chiusa e non sapevamo quello che accadeva dentro. Siamo rimasti sorpresi. Non sapevamo che sapessi fare così tante mosse. Sei ad un livello differente da noi. E questo ci rattrista un po' perché pensavamo di essere tuoi amici, ma a quanto pare ci stavamo sbagliando. Altrimenti ci avresti detto tutto."
"Scusate, avete ragione. Ma è un po' complicato. Inoltre non trovavo il momento giusto per dirvelo."
"Potresti spiegarcelo ora. Intanto non credo che continuerai. E poi, lui chi è?" Indicando il ragazzo che nel frattempo si era rialzato e si era messo dietro a Stiles come se volesse proteggergli le spalle.
"Si chiama Derek ed è il mio compagno." A tale notizia i ragazzi rimasero senza parole. "Derek! Loro sono Scott e Isaac".

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