Il dolce sapore della libertà.

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The year 2030.

«Allora, una sera, prima che incontrassi vostra madre, avevo propria voglia di andare al bar.»
«Al bar? Beh, sai che novità.»
«Sì, tu passavi la tua vita al bar.»
I miei figli mi prendono in giro, con un tono scherzoso.
«Beh, ai miei tempi si faceva così.» Spiego. «Io, Marshall e Lily, Barney, Robin. Di solito andavamo sempre nello stesso bar, che si chiamava McLaren's. Ma una sera...»

The year 2005.

Stavo passeggiando con Marshall e Lily. «Perchè non al McLaren's?» Chiesi mentre parlavo al telefono, il quale interlocutore era Barney.
«Andiamo al McLaren's.» Replicò Lily, in chiamata con Robin.
«Ma state parlando tra di voi?» Intervenne Marshall confuso e divertito allo stesso tempo, ma senza ottenere risposte. «Ah, non ascoltate?»
«Che cos'ha che non va?» Continuai io, cercando di convincere il mio amico.
«Il McLaren's è un posto da morti di sonno. Ted, stasera io e te ce ne andiamo in giro a conoscere delle ragazze. Sarà una serata leggendaria! Dammi il cinque!»
Non riuscivo a capire perchè uscissi con Barney.
«Non mi hai dato il cinque, vero? Guarda che mi accorgo quando non lo fai.» Rimasi in silenzio. «Dai, ci andiamo sempre al McLaren's!»
«Certo, perchè lì ci si diverte!» Ribattei.
«Senti, al Mc Laren's ci si diverte tanto così. Quello che ti sto offrendo è di andare a divertirci tanto così invece.»
«Nah, non ci casco Barney. Quando tu dici tanto così significa che alla fine sarà invece tanto così. Io opto invece per tanto così, tranquillo è garantito.»
«Al telefono non si capisce quel tanto così.» Disse lui.
«No, infatti.» Lo assecondai.
Davanti a noi si fermò il taxi su cui era Barney, che si affacciò dal finestrino.
«Dai, monta! Marshall, anche tu.»
«Oh grazie, ma io e Lily stavamo...»
«Fatti vostri!» Lo interruppe Barney. «Tu salta su.» Mi guardò.
«Perchè lui può dire di no?!» Protestai.
«Ahm...perchè ha con chi andare a letto.» Mi rispose con nonchalance.
«Rassegnati.» Mi sorrise Marshall.
«Ted, guardami. Se ti ostini ad andare nello stesso bar sei un fissato e io sono un'acchiappa-fissati. Voglio farti passare la fissa.»
«Non è una fissa, è una tappa fissa e mi diverto.» Mi difesi.
«Ted, se una tappa è fissa, è una fissa, no?» Mi rivolse uno di quegli sguardi che aveva il potere di soggiogarmi, infatti esasperato salii in auto.
«Quale sarebbe questo piano leggendario?» Gli domandai.
«Si va a prendere qualcuno in aereoporto.»
«Okay, fammi scendere.»
«Esteban le portiere!» Urlò Barney al tassista che bloccò gli sportelli.

In aereoporto.
«Perchè hai quei trolley?» Chiesi al mio migliore amico dopo aver notato le due valigie che trascinava. «Scusa tanto, chi siamo venuti a prendere?»
«Non so, forse lei.» Rispose con lo sguardo impiantato su una ragazza. «O forse lei.» Aggiunse più convinto alla vista di un'altra.
«No, cioè...quando hai detto "si va a prendere qualcuno in aereoporto" intendevi "si va a prendere qualcuno preso a caso all'aereoporto?"
Associai l'occhiolino che mi schiacciò ad una risposta affermativa. Ero sconvolto.
«Ti spiego la scena: un paio di ragazze arrivano qui a New York per passare un allegro weekend e incontrano due affascinanti uomini d'affari appena tornati da una missione in Giappone.» Spiegò con convinzione, concludendo la storia con le mani congiunte.
Seppur fosse una situazione assurda, non mi trattenni dal ridere.
«Esempio di dialogo: "hai una valigia con le rotelle? Anch'io ho una valigia con le rotelle!» Proseguì entusiasta.
«E ti manca una rotella.»
«No caro, e non fa uomo d'affari la camicia fuori dai pantaloni.» Mi giudicò per poi sistemarsi la cravatta.
«Non fa uomo d'affari?» Ripetei, incredulo.
«Fidati, vedrai, sará leggendario.»
«Senti, non dire leggendario, okay? Tu abusi dell'aggettivo leggendario.»
Mi tornò in mente un flashback, in cui una mattina invernale Barney mi bussò alla porta, con una tuta da neve rossa e un berretto in testa ed esclamò: "Noi due costruiremo un igloo al Central Park. Sarà leggendario!»
«Ted, Ted, Ted. Guardami.» Il suo richiamo mi riportò alla realtà e mi trovai costretto a fissarlo negli occhi color ghiaccio. «Ormai ci siamo! O metti i bagagli sul nastro o ascolterai un mio interminabile discorso per convincerti a mettere i bagagli sul nastro. Scegli tu.»
Rimasi in silenzio, con un'espressione seccata.
Così Barney iniziò il suo discorso come aveva premesso. «Ted, dall'alba dei tempi l'uomo ha sempre dovuto lottare...»
Mi rifiutavo di ascoltarlo, così presi i bagagli e mi incamminai. Non che avessi molta scelta.

How i met your mother.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora