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"Non farlo mai più Jiminie"

Si trovavano entrambi sul prato soleggiato poco distante dall'edificio principale.
Dopo l'incontro del giorno precedente Yoongi non si era staccato un attimo dal piccolo angelo e ora lo aveva seguito sul prato dove Jimin era solito riposarsi dopo le lezioni.
Erano seduti uno accanto all'altro.

Jimin guardava sognante il cielo mentre Yoongi ne approfittava per studiare ogni singolo dettaglio del suo viso. La forma del naso,il colore delle labbra,la curva delle guance e il taglio degli occhi.

Incanto.

Era l'unica parola che gli venisse in mente per descriverlo.

Dopo diversi minuti nel più totale silenzio Jimin decise di spostare lo sguardo dalla distesa celeste giusto in tempo per cogliere di sorpresa Yoongi ancora intento a fissarlo.

Sorrise quando vide il demone distogliere imbarazzato lo sguardo.
Poi la sua attenzione venne catturata da una strana sensazione sulla sua mano.
Per il nervosismo Yoongi aveva preso a muovere la coda che accidentalmente aveva toccato una mano di Jimin posata sull'erba.
Preso da una curiosità irrefrenabile allora il più piccolo aveva alzato la mano per afferarla facendo sussultare l'altro.

"Scusa non sono riuscito a trattermi! Era così carina!"

"Non.Farlo.Più"

Sibiló tra i denti mentre prendeva la coda liscia e sottile e la spostava dall'altro lato rispetto a Jimin.

"Ok...scusa."

In realtà continuava a sorridere molto divertito dalla reazione del maggiore.

Si alzò una folata di vento abbastanza forte che fece aprire spontaneamente le ali a Jimin ancora seduto tra l'erba un po' troppo alta.
Yoongi rimase ammaliato da quel movimento e, esattamente come l'angelo aveva fatto con lui pochi istanti prima, portò le dita sottili a toccare le soffici piume bianche.
Questa volta fu Jimin a scansarlo con un gesto secco dell'ala stessa.

"Nemmeno tu puoi toccarle"

Yoongi si leccò frustrato le labbra secche rimanendo per diversi secondi con la mano a mezz'aria.
Poté notare perfettamente gli occhi di Jimin seguire il movimento della sua lingua con una curiosità così ingenua che credette di impazzire.

Yoongi era bravo ad entrare nella testa delle persone.
Non poteva leggerne i pensieri ma capirne i desideri per poi sfruttare la cosa a suo piacimento...quello lo sapeva fare eccome.

Anche Jimin era attratto da lui.
La cosa sorprendente era però che non avendo mai provato nulla del genere l'angelo non era assolutamente consapevole di ciò.

"Ma da altre parti posso toccarti giusto?"

Gli sorrise sghembo lasciando scivolare lo sguardo sulla pelle delle spalla lasciata scoperta dalla maglia troppo larga. Chiunque avrebbe potuto intuire a cosa alludesse dal suo timbro basso ed eccitante.
Ma Jimin era un angelo e come tale nella sua innocenza non capì assolutamente.
Così inclinò la testa poggiandola sulle ginocchia che aveva portato al petto,spalancando gli occhi scuri.

"Suppongo di si"

Disse poi con un sorriso sincero e un leggero rossore sul viso.
Yoongi gonfiò le guance facendo un leggero sbuffo a causa di una risata mal trattenuta e poi prese a ridere piegandosi col busto in avanti.

Jimin non capì e continuò a guardarlo perplesso anche se pensò che la risata del demone fosse di quanto più bello avesse mai sentito. Adorava il modo in cui le gengive facevano capolino sopra i denti bianchi quando sorrideva.

"Perchè ridi?"

Gli chiese alla fine sorridendo a sua volta.
Yoongi cercò di smettere riprendendo un attimo fiato prima di rispondere.

"È che...mio Dio sapevo foste puri ingenui e tutto il resto ma mi hai risposto in un modo tale che..."

Ridacchiò ancora mentre Jimin cercava di cogliere il senso di quelle parole.

"Non sono ingenuo!"

Gonfiò offeso le guance mettendoglisi meglio davanti, a gambe incrociate.

"Ah si?"

Jimin annuì con convinzione mentre le mani pallide del demone si posavano con un delicatezza insolita per lui,sulle cosce del minore.
Sentire la carne soda e calda oltre il tessuto leggero lo fece sospirare.

"Quindi posso accarezzarti qui? Non ti da fastidio?"

Mosse a palmo aperto le mani in carezze lente lungo le cosce di Jimin creando delle pieghe sul tessuto bianco.
L'angelo dal canto suo era confuso.
Non gli sembrava di star facendo nulla di male.
Nessuno lo aveva mai toccato in quel modo e si sentiva strano. Una sensazione che non aveva mai provato.

"N-non mi da fastidio..."

Il suo respiro si stava facendo più pesante così anche come quello di Yoongi.
Le labbra schiuse e lucide di Jimin lo stavano facendo impazzire.
Non aveva mai desiderato così tanto qualcosa in tutta la sua vita.
Ancora una volta passò la lingua tra le labbra sottili mentre gli occhi scuri luccicavano.

"Jiminie....tu sai cosa vuol dire...cosa si intende quando una persona ne desidera un'altra? Quando desidera possederla?"

Ancora troppo preso da quel tocco su di se il più piccolo fece un po' di fatica a rispondere e a togliere lo sguardo dalle mani grandi di Yoongi.

"Le persone non si possono possedere...no?"

Yoongi sorrise stringendo appena la presa sulla carne sotto le sue dita facendo sospirare l'altro.

"No Jiminie,una persona non è un oggetto e di conseguenza hai ragione. Non può essere posseduta. Ma quando c'è il desiderio...quando due persone vogliono appartenersi,allora c'è un modo per far diventare tua quella persona."

Jimin era molto confuso da quelle parole. Davvero non capiva. Non aveva mai desiderato di tenere qualcuno tutto per sè.
Di conseguenza non si era mai posto il problema di come poter rendere una persona solo tua.

"Come?"

Chiese poi preda della curiosità.
Yoongi smise di accarezzarlo e una delle sue mani si spostò sulla guancia paffuta.

"Voi angeli non conoscete il sesso. Vero Jiminie?"






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