9

690 45 3
                                    

La cosa si rivelò più complicata del previsto.
Più Yoongi stava insieme a Jimin e più lo desiderava.
Ogni cosa di Jimin lo attraeva.
Il suo sorriso.
Il modo in cui si muoveva.
Gli occhi sognanti che aveva quando guardava il cielo e il modo in cui sbatteva involontariamente le ali immaginando di essere in mezzo a quelle nuvole.
Come arrossiva quando gli si faceva vicino all'improvviso e come si arrabbiava subito dopo.
Come intrecciavano le loro dita quando si sdraiavano in mezzo all'erba.
Il modo in cui si guardavano per interi minuti subito dopo.
Non avevano bisogno di parlarsi.
Leggevano tutto nei loro occhi.

Jimin ogni tanto usava il suo potere per vedere cosa Yoongi provasse e un piacevole tepore gli invadeva il petto lo portava a sorridere.
Sapeva cosa fosse l'amore.
Era quello che si provava per le persone a cui si voleva bene.
Sapeva anche che ve ne erano tante diverse sfumature.
Amava Jungkook come un fratello.
Era la sua famiglia.
Ma era diverso dal tipo di amore che sentiva per Yoongi.
Quando entravano in contatto con il potere di Jimin il torpore al petto raddopiava e diventava ancora più intenso.
Questo significava che provavano lo stesso e l'angelo la trovava una cosa meravigliosa.

"Credo di amare Yoongi."

La mascella di Jungkook raggiunse il pavimento mentre fissava sconvolto l'amico sdraiato a pancia in sotto sul letto.

"Non puoi dire sul serio Jimin! Ti rendi conto di cosa significa?"

"Non credevo potesse succedere anche a noi angeli...é così bello. Ora capisco cosa provano gli umani."

Jimin non aveva colto il tono di rimprovero dell'amico e continuava a sorridere con lo sguardo perso.
Jungkook gli si fece più vicino sedendosi accanto a lui.

"Jimin è pericoloso davvero..."

"Guarda che ti ho visto con Taehyung. Siamo stati fortunati a trovarli."

"No Jimin tutt'altro! Non possiamo innamorarci. Non possiamo stare con loro in quel modo. Pensi che io non lo voglia? Adoro stare con Taehyung ma..."

"Non è una cosa che ho scelto di provare io...e nemmeno Yoongi. Non abbiamo colpe."

Jungkook sospirò esasperato passandosi una mano tra i capelli scuri.

"Davvero non ti riconosco più Jimin.
Avevi ragione quando dicevi che ci avrebbero portato problemi.
Come usciamo ora da questo casino?"

~~

Quel giorno avevano deciso di non stare nel solito posto.
Subito dopo lo studio di Jimin in biblioteca il piccolo angelo aveva trascinato Yoongi in un posto isolato e distante dalla struttura.
Cominciava a rendersi conto di come doveva sembrare agli occhi degli altri la loro relazione e trovava irritanti le occhiate che ricevevano quando stavano insieme.
Per questo lo aveva portato lì.
Non voleva pensare ad altro se non a lui mentre erano insieme.
Si sedettero ai piedi della grande quercia. Yoongi appoggiò la schiena sul tronco e Jimin si mise di fronte per poi cominciare a parlare.

"Come è andata la giornata?"

"Noia. Non c'è niente da fare qui quando non ci sei tu. Gli altri non sono propensi a parlare con me quanto lo sei te."

"È anche vero che le tue occhiate truci a qualunque cosa respiri non aiutano!"

Yoongi inarcò un sopracciglio cercando di sembrare irritato ma si beò del suono della risata di Jimin.

"Non lancio occhiate truci. È semplicemente la mia faccia"

"Una faccia molto bella..."

Aggiunse il biondo distogliendo lo sguardo,non senza essere sentito dal demone che si allugò velocemente in avanti per prenderlo velocemente dai polsi e avvicinarlo a se.

"Anche a me piace il tuo viso Jiminie"

Sorrise sghembo mentre passava con la solita delicatezza le dita sulla guancia di Jimin.
Era sempre così che lo toccava.
Come se fosse un cristallo.
Per Yoongi il piccolo angelo era infatti prezioso e delicato.
Non aveva mai riservato tanta attenzione e cura nel toccare qualcuno perchè mai aveva considerato qualcuno degno di attenzione da parte sua.

Jimin sorrise e facendolo i suoi occhi scuri si chiusero in due tenere mezzelune.

"Sai cosa altro mi piace di te?"

Il biondo scosse la testa guardandolo curioso mentre Yoongi si abbassava lentamente verso il suo collo.
Tremó quando sentì il suo respiro caldo sulla pelle nuda.

"Adoro il tuo profumo. Sa di erba fresca....e di lamponi"

Jimin stava per rispondere ma gli morirono le parole in bocca quando sentì le labbra del demone a contatto con la sua pelle.
Yoongi stava lasciando baci leggeri sulla pelle nivea del minore,dalla mandibola era sceso fino al clavicola per poi risalire con lentezza.
Jimin chiuse gli occhi e un ansimo più forte degli altri lasciò le sue labbra schiuse quando sentì la pelle sensibile venire succhiata piano dalle labbra umide.

"Yoongi..."

"Ti piace piccolo?"

Succhiò ancora passando poi la punta della lingua sulla macchiolina rossa appena formatasi.

"S-si...mi piace quando mi chiami piccolo..."

Sussurró con il respiro tremante mentre le dita affondavano tra le ciocche scure del demone.

"Allora vedrò di chiamarti così più spesso..."

Lasciò un bacio più lungo degli altri appena sotto l'orecchio e poi scese ancora in un punto preciso tra la mandibola e il collo.

"Qui sei così sensibile piccolo..."

Lo strinse ancora di più a se poggiando possessivamente le mani sulla sua vita.

"Yoongi...è bello."

Yoongi sorrise sulla sua pelle senza smettere di baciarlo. E avrebbe continuato.
Avrebbe voluto rimanere in eterno in quel modo a stringere un Jimin tremante e ansimante tra le sue braccia.
Quando ormai Jimin si era completamente abbandonato al suo demone la voce di Taehyung li interruppe.

"Yoongi!"

Yoongi si staccò dal più piccolo che ancora estasiato lo fissava ad occhi socchiusi con il respiro veloce.

"Puoi venire un secondo?"

Continuò a gridare da lontano,quasi temendo di essere folgorato sul posto dallo sguardo affilato del demone.
Difatti era abbastanza irritato per essere stato interrotto ma sbuffando si alzò comunque per raggiungerlo.

"Scusa Jiminie..."

"Tranquillo. Ti aspetto qui."

Il demone ricambiò il dolce sorriso del minore e poi si materializzò velocemente accanto all'amico.

"Che vuoi?"

"Dobbiamo parlare."

AngelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora