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"Penso che in questo periodo le cose stiano andando per il meglio..."
Alzai lo sguardo, ed il mio angelo con gli occhiali si sedette di fianco a me.
"Si dai... mia mamma ha un compagno, o una roba del genere..."
"Intuisco dalla tua voce che non ti convince..."
"Uhm... non so... ho sempre pensato che potesse amare solo mio padre..."
"Beh magari lui è un brav'uomo..."
"Uhm... si ma... ceh, pensavo che ci sarebbe stato solo mio padre per mia madre... ma è giusto, è giusto che trovi un altro uomo... infondo mio padre è morto 6 anni fa..."
Una lacrima scende lentamente dal mio occhio destro, poi altre lacrime cominciano a scendere copiose dai miei occhi.
"Scusa... non volevo tirare fuori questo argomento..."
"No no... è giusto che tu sappia anche il mio passato..."
Poggia entrambe le mani sul mio mento e mi asciuga le lacrime.
Poi mi lascia un bacio casto sulle labbra e comincia a parlare...

[...]

"Vabbeh... ora vado a casa che devo cenare con mr. rubacuori..."
"Si...va bene, ciao"
Ci incamminiamo verso le nostre case.
Arrivo, vado in camera e mi cambio...
Mi vesto un po' meglio...
Suona un campanello.
Mia mamma va ad aprire ed io mi alzo dal divano, camminando fino a raggiungerla.
Loro si scambiano un abbraccio, poi si presenta.
"Ciao sono Gabriele..."
"Ciao, io sono Anastasia..."
La sera passa molto velocemente, e lui mi sembra simpatico... ma molto più importante è che si vede l'amore e l'attenzione che prova verso mia mamma.

Narratore's pov

Il tempo passava molto velocemente.
Anastasia e Salvatore erano sempre più innamorati...
Sandra e Anastasia si erano trasferite da Gabriele, che aveva una casa molto più grande e spaziosa...

Anastasia's pov

"Ana! Vieni giù a fare colazione?!"
"Si mamma arrivo subitoooo"
Scendo le scale in modo calmo e mi siedo ad una specie di bancone presente nella casa di Gabriele.
"Ciao piccina"
"Ciao Gabriele!"
"Cosa vi faccio da mangiare?"
"Amore, io un caffè..."
"Okay, e tu ana?"
"Beh... non ho fame..."
"Dai, so che vuoi le crêpes..." disse la mamma.
"Uhm mi conosci proprio bene..."
Allora mia mamma comincia ad armeggiare con le pentole e gli ingredienti...
Dopo poco la mia colazione è pronta per la mia pancia.
Dopo aver finito, mi preparo e vado a scuola...
Potrebbe portarmi i tranquillamente Gabriele, ma ho deciso di prendere l'autobus comunque.

Arrivo in classe e come sempre mi metto al mio posto, in ultima fila... tutto sembra normale, fino a che, durante l'ora di storia ricevo un bigliettino...

Dobbiamo parlare... subito-Lucrezia
Perché?-Anastasia
Ti devo parlare, punto e basta... non potresti per una volta fare come ti dico?!-Lucrezia

Sussurrai un che palle come risposta...
Ma il professore probabilmente mi ha sentito, e deve anche aver visto i bigliettini che ci scambiavamo, perché urla e ci manda fuori dalla porta...

"Mi sa un po' di flashback questo momento..."
"Uhm eh si..." dico mentre mi guardo i piedi, poi mi faccio coraggio e continuo:
"Scusa..."
Lei non mi rispose, mi abbracciò soltanto, poi sussurra al mio orecchio
"Mi sei mancata, volevo proprio fare pace..."
Poi scoppia in un pianto isterico, e la seguo a ruota anche io...
Mi era mancata, e anche tanto...
Ma ora è al mio fianco, e non commetterò gli stessi errori...

"Ora possiamo rientrare in classe... è finita l'ora di storia..."
"Ehm okay"
Risaliamo le scale ed entriamo in classe...
Sal fa una faccia interrogativa, ne parliamo dopo...

"Allora ragazzi-entra in classe la vicepreside- quest'anno,  andremo in gita a Napoli , e ci staremo  quattro giorni... è importante portare i soldi e l'autorizzazione, entro una settimana... vi lascio qua i fogli..."
Dopo questa sua affermazione, io rimango incredula di come, anche alla nostra età, non ci portino all'estero in gita...
Lucrezia distribuisce i fogli con le autorizzazioni e poi andiamo a casa...
Appena arrivata a casa faccio firmare IMMEDIATAMENTE il mio fogli, voglio assolutamente andarci...

"Mamma!"
"È amore? Sono in cucina con Gabri..."
Mi dirigo in cucina con il foglio e una penna...
"Mamma questo è il foglio della gita, andremo a Napoli per 4 giorni!"
"Si, fammi leggere..."
Mia mamma prende il foglio e anche Gabriele comincia a leggere...
La sua faccia è strana...
C'è una nota di dispiacere nei suoi occhi
"C-cosa c'è? Qualcosa non va?"
"Amore, c'è una cosa che dovremmo dirti... sai ormai che io e Gabriele ci amiamo, e lui, insomma.."
"Io ho avuto una promozione al lavoro... però verrò trasferito in una sede a Torino..."
"Quindi dobbiamo trasferirci... ed il periodo previsto per il trasferimento di Gabriele è proprio durante la tua gita..."
"Ma non è ancora sicuro..."

Tutte queste informazioni dette con questa leggerezza da mia mamma e Gabriele, mi fa sentire male...

"Ma...io... c'è... noi non possiamo andarcene a Torino o fa qualche altra parte... la mia vita è qui... i miei ricordi sono qui..."
"Amore mi dispiace tanto... ma noi dobbiamo andarci se chiameranno Gabriele..."
"Scusami piccina, ma le cose stanno così..."
"O-Okay"
Dico in lacrime...
Poi vado al piano superiore di corsa...
Chiamo Lucrezia...
1, 2, 3, squilli, e poi tanti altri... ma nessuno risponde...
Chiamo Sascha... nemmeno lui mi risponde...
chiamo Sal, lui mi risponde:
"Ciao amore..."
"C-Ciao Sal..."
"Perché mi hai chiamato?"
"V-volevo s-solo sentirti..."
"Amore... stai piangendo?"
"No no... non ho niente, volevo solo sentirti..."
"Okay...vuoi che parliamo un po'? Vuoi uscire?"
"N-no, in verità ora devo andare... c-ciao.."
"Ciao"
Dopo la telefonata scoppio in un pianto isterico..
Forse non dovrei dirlo ai miei amici, o almeno, non a Sal, li farei solo intristire...
Il telefono squilla ancora, è Lucrezia che mi chiama...
"Ciao Ana! Mi avevi chiamato?"
"S-si..."
"Oddio, stai piangendo?"
"P-puoi venire a casa mia ora?"
"Si, fammi vestire che ho su il pigiama ed arrivo subito..."
Lucrezia abitava lontano dalla mia nuova casa... ci vorranno 15 minuti a piedi...
Ma se andrò a Torino, ci vorranno più di 15 minuti per vederci...

"Piccina..."
Alzo lo sguardo e vedo Gabriele che entra in camera mia...
"Ho sentito che hai pianto..."
"Uhm si..."
"Mi dispiace tanto... ma non posso rifiutare quella promozione... poi, probabilmente, non mi trasferiranno nemmeno, anzi, finché non mi chiamano per dirmelo, rimarremo qui..."
"Okay q-quindi non andremo via?"
"No, molto probabilmente rimarremo qua..."
"Me lo prometti?"
"Si, te lo prometto..."
Poi mi abbraccia, ma in cuor mio, so che una sua promessa non vale niente su questo argomento... semplice perché non è lui a decidere...
Ma cerco di autoconvincermi del contrario...

Dopo poco il campanello suona e mia mamma va ad aprire
"Salve Sandra!"
"Oh ciao Lucrezia! È tanto che non ci vediamo! Dai su, entra pure... Anastasia è in camera sua..."
"Oh grazie mille..."
Sento i suoi passi salire le scale, poi apre un po' tutte le porte, prima de trovare la mia... non è mai venuta in questa casa...
"Ciao Ana..."
"Ciao Lucre..."
"Cavolo, questa casa è molto grande..."
"Eh si... ma non so quanto ci rimarremo..."
"Cosa intendi?"
"Forse ci dobbiamo trasferire..."
"C-come?!"
"Si, a Torino... per il lavoro di Gabriele..."
"Uhm... io non posso stare senza di te..."
"Anche io... non so come potrei fare... ma mi hanno detto che probabilmente non andremo... dipende se nei prossimi giorni chiamano Gabriele si o no..."
Scoppiamo in un pianto silenzioso, mentre ci abbracciamo...
Anche se probabilmente non me ne andrò, entrambe siamo preoccupate per questa spaventosa eventualità...

Xiao ragassuoli!
Come vi va la vita??
A me bien... niente di che, a parte che andrò al Made in internet di Bologna per vedere surrealpower😍 ci vado con mia nonna, la nonna più swagg e British di tutte, e anche con matyspruzzo23
Ok al prossimo capitolo... questa storia sta giungendo al termine...
Volete una Pietrenzo o una Saschefano??

Amo Lui, Voglio Lui | surrealpower[completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora