Ci fermammo davanti al nastro trasportatore per aspettare le valigie. Gli parlai un po’ della mia casa, dove ero nata e della mia famiglia.
« Tu invece ? Che mi racconti di te ? »
« Beh... Sono nato in Cina e viaggio spesso per vedere amici e parenti »
« Oh capisco... E... I tuoi hobby ? »
« Beh... mi piace molto volare »
« Paracadutismo ? »
« Si esatto proprio così » rispose nervosamente a quest'ultima domanda.
Le valigie iniziarono ad uscire e aspettammo le nostre scrutando ogni cosa che usciva dal nastro. Improvvisamente un ragazzo alto, vestito completamente di nero e, come particolare, i suoi capelli arcobaleno, si mise davanti a noi e prese il suo borsone nero. Tao rabbrividì e lasciò la mia mano.
« Oh Edison. Che piacere rivederti » disse il ragazzo di qualche centimetro più basso di Tao, ma più alto di me.
« Che ci fai tu qui Sehun ? » esclamò il cinese con un tono di rabbia velato.
Il ragazzo in nero mi guardò, prese la mia mano e la baciò dicendo subito dopo: « I miei omaggi signorina, il mio nome è Sehun Oh, onorato di fare la sua conoscenza ».
Gli mollai uno schiaffo in pieno volto. Sapevo già di non dovermi fidare di lui vedendo la reazione di Tao. Quest'ultimo rise e aggiunse: « Lei è Juliane e non sembra averti preso in simpatia ».
Sehun si riprese dal colpo baciò sulle labbra il cinese con passione. Lo allontanò qualche secondo dopo e lo sconosciuto parlò dicendo: « Non ti mancano i miei baci, bianco ? ». Prese la sua borsa e si incamminò dicendo queste parole: « Ci rivedremo, amici ». Rabbrividì a quelle parole e Tao mi strinse dicendo: « Stai lontano da lui. Non è una brava persona ».
Annuii e prendemmo le nostre valigie. Mi posi delle domande: Chi era lì ? Perché Tao lo conosceva ? Era il suo ex-ragazzo ?
Ma soprattutto, perché lo aveva chiamato bianco ?
Mi posi queste domande mentalmente finché la sua mano non sfiorò la mia dicendomi: « Ehi, va tutto bene ? Ti vedo persa. » guardandomi con i suoi bellissimi occhi neri. « Si va tutto bene, ho solo fame » risposi con la prima cosa che mi venne in mente.
« Allora usciamo dall'aeroporto. Ti porto in posto dove si mangia benissimo » disse sorridendo e prendendo il mio trolley.