Uscimmo dall'aereoporto e Tao mi prese la mano.
«Non é necessario che tu mi tenga la valigia. La posso portare anch'io» dissi facendo un enorme sorriso.
«Non ti preoccupare. Piuttosto, dimmi quanto tempo rimarrai a Seul ? Non me l'hai ancora detto. »
«Due settimane. Non volevo fare una vacanza molto lunga. Ho un esame tra 2 mesi. »
« Yaaaaaa ! Dovresti staccare. Sei una ragazza carina. Non consumare la tua vita sui libri. »
Diventai prima rossa poi leggermente triste.
«Ma se non studio... Non avrò un futuro. I miei genitori hanno dato tutto per farmi studiare, ed io devo ripagare il loro sacrificio ».
Tao sorrise e mi abbracciò: «Sei una ragazza pura di cuore».
Sorrisi anche se non ebbi capito cosa volle dire.
«Ora andiamo a mangiare su» disse e ci dirigemmo in un ristorante.
Mi aprì la porta e dopo aver parlato con il maître ci fece accomodare in una sala. Tao spostò la sedia e mi fece accomodare, successivamente si sedette di fronte a me.
Il cameriere ci portò il menù dopo una serie di sorrisi e risatine.
Mentre sceglievo cosa prendere, ripensai alle parole di Sehun: "Non ti mancano i miei baci, bianco ? "
Continuai a pensare ma non riuscivo a capire cosa volesse dire. In più, il comportamento del ragazzo vestito in nero erano molto strani, cioé il bacio alla mano non si da più. Non resistetti più alla curiositá e feci una di quelle domande che mi passarono per la testa.
«Ehi Tao... Chi é Sehun ? »
« Io prendo la frittura di pesce, tu ? »
«Tao rispondimi » dissi cercando di non fargli cambiare discorso e guardandolo negli occhi con sguardo serio.
«É un tuo ex ? Tranquilla non sono omofobica » terminai la frase con un sorriso.
Sospirò e abbassò il menù dicendo: «Non voglio mentirti. Sehun... É... »
« Sehun é... cosa ?» interrompendolo per la mia curiositá.
«Sehun é...un angelo nero»
Sbarrai gli occhi non appena disse quelle parole. Un angelo nero. Ho solo visto disegni sugli angeli e sulle creature mitologiche ma... Non pensavo potessero esistere veramente.
« E tu Tao... Cosa sei ? » dissi con un filo di voce.
« Un angelo bianco »