Il silenzio di un urlo.

Paura.

"Capisci? Come potrei dire a mia madre una cosa del genere?! Ho troppa paura.."

"Paura di cosa,Alice? Tua madre potrebbe solo aiutarti!"

"Non lo so..vedi..ho come paura di farla preoccupare troppo per me...dato che non è una cosa su cui scherzare questa!"

"Se non si preoccupasse per te,che madre sarebbe?!...dai, Alice, io devo andare. Promettimi che glielo dirai entro le dieci di questa sera,hai quattro ore di tempo."

"Non prometto mai niente,lo sai.. Ciao Bryan.."

*il mattino precedente*

"Alice alzati!!! sono le 7:00.."

"No mamma oggi a scuola non ci vado!"

"Tu ci vai invece! forza!!"

Una volta vestita,esce di casa per andare a prendere l'autobus. Il sole è accecante,quasi non si riesce a vedere la strada. Inutile strofinarsi gli occhi, è iniziata una fastidiosa giornata!

E' arrivato il pullman.

"Ciao Bryan,posso sedermi affianco a te??"

"Certo vieni!!!"

Si guardarono e sorrisero nello stesso istante. 

I posti erano tutti occupati,le persone continuavano a salire,e spingevano sempre di più.

Alice iniziò a sentirsi male,a causa della sua claustrofobia, finchè svenne.

Bryan la prese e cercava aiuto con lo sguardo,la paura era tanta da non permettergli di parlare.

C'era confusione,e nessuno sembrava guardare mai i due ragazzi.

"ALICE!!! svegliati!!!!Aiuto!!!"

Non si girò nessuno,nè lo sentirono.. solo una ragazza notò che c'era qualche problema e chiese cosa fosse successo.. Bryan non riusciva a parlare e piangeva a singhiozzi.

Era tutto così strano.. Mentre la ragazza cercava di soccorrere Alice,qualcun'altro avvisò l'autista.

Il conducente fermò l'autobus e fece scendere Alice a prendere un po' d'aria..

Chiamarono sua madre che la venne a prendere.

Il caldo era sempre più insistente,ma Alice non stava per niente bene.

*angolo scrittrice*

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