Song of the chapter: Ellie Goulding - Love me like you do
Continuiamo a baciarci e solo adesso riesco a comprendere ciò sto facendo. Il suo scopo era questo ed io sono stupidamente caduta nel tranello.
È solo che l'attrazione fisica è tanta, non riesco a resistere al suo fascino. In lui percepisco pericolo, é questo che mi intriga. Sobbalzo leggermente quando le sue dita spostano lateralmente i miei capelli. Mi fa improvvisamente voltare, in modo da trovarci faccia a faccia. Posso sentire i nostri respiri farsi sempre più irregolari. La sua mano accarezza la mia coscia destra, mentre il suo leggero tocco scende lungo la mia gamba. Guardo la sua mano e piano alzo il mio sguardo verso il suo.
"Aspetta, basta." tolgo le sue mani dal mio corpo e lo allontano. Mi guarda stranito ma non dice nulla, aspetta che sia io a dire qualcosa. "Io non sono di certo venuta qui per avere un storiella con uno stupido ragazzo che ci ha provato con mille altre ragazze prima di me. Non voglio essere la prossima della tua prestigiosa collezione." passo una mano tra i miei capelli e lui inarca un sopracciglio.
"Io sarei lo stupido che ci prova con tutte? Ti ricordo che sei stata tu a baciarmi." prova a giustificarsi e questo riesce soltanto a farmi innervosire, più di quanto non lo sia giá.
"Potevi scansarti e non l'hai fatto." mi alzo in piedi e incrocio le braccia al petto.
"Vuoi proprio rendermi le cose difficili, eh?" copia i miei movimenti e si posiziona dinanzi a me.
"Ah, sarei io a renderti le cose difficili?" uso un tono di sfida e lui rotea gli occhi al cielo.
"Tu non hai ancora capito." comincia, avanzando verso di me. "Non hai capito che se voglio ti bacio. Di nuovo." porta una mia ciocca ribelle dietro l'orecchio e mantiene il contatto visivo.
"Invece non lo farai." mi allontano nuovamente da lui, facendolo sbuffare.
"Rose?" mi volto verso la sua direzione e lui si avvicina. Ancora.
"Lo sai che vado pazzo per le sfide, vero?" aggiunge, tracciando con un dito le spalline del mio reggiseno, leggermente intravedibili.
"Purtroppo anch'io." gli passo accanto e raccolgo la mia pochette, ancora appoggiata a terra.
"Adesso andiamo a casa." enuncio.----------------------------
Guardo il soffitto di camera mia, ogni suo dettaglio: è bianco, regolare, oscurato di tanto in tanto dall'ombra dell'armadio e dal lampadario. Un soffitto come tutti i soffitti del mondo, eppure riesco a perdermici. Quel bianco è come un foglio di carta che attende solo di essere riempito con tutto ciò che mi frulla in testa. E quindi mi sfogo, lascio andare i pensieri e lascio viaggiare la mente, scovando dove possa essa condurmi. Spesso, penso di essere all'inizio di una storia, non c'è ancora niente, ma si percepisce che sta arrivando l'inizio. Ovviamente sono sola, da un po' di tempo in realtá, immagino che sia per questo che mi perdo a guardare il soffitto. Lo so che sto sbagliando, lo so che dovrei sforzarmi di più, ma proprio non ci riesco. Il soffitto proietta l'immagine di me stessa, in una strana e bellissima dimensione parallela, circondata da veri amici, stretta tra le braccia di un ragazzo bellissimo, con i capelli biondi e gli occhi celesti. Forse i soffitti sono stati costruiti per intrattenere le persone.
Ormai non riesco più a prendere sonno, appena mi sdraio sul letto vengo invasa dai troppi pensieri e per poco non piango. Fa freddo e mi sento vuota. Vuoto il letto e vuota io, dentro.
Mi giro su un lato alla ricerca di una posizione comoda per dormire e chiudo gli occhi. Il rumore della porta che cigola mi fa sobbalzare fra le lenzuola, apro lentamente le palpebre, ma non riesco nemmeno a muovermi. Non ti agitare Rose, é soltanto una porta. Cerco di ricompormi e faccio di tutto per prendere sonno. Il silenzio viene nuovamente spezzato, ma questa volta sento il rumore di passi. C'è qualcuno qua dentro. Oh cazzo. Non voglio morire, devo ancora finire The Original. Non so assolutamente come comportarmi e non credo di avere del tempo per rifletterci sopra. Prima che potessi fare qualcosa, un mormorio attira la mia attenzione: "Rose, se accendi la luce dell'abat-jour mi fai un favore, ho già sbattuto il mignolo del piede due volte." oh santo cielo, ditemi che non è quello che penso.
"Cameron?" scuoto la testa e faccio come mi dice. La luce fioca illumina la stanza, permettendomi di osservare il ragazzo dinanzi a me.
"In carne ed ossa." mi saluta con un cenno della mano e mi trattengo dal tirargli un pugno in pieno viso.
"Mi hai fatto prendere un colpo, è la terza volta in un giorno!" porto un cuscino sulla mia faccia e soffoco un urlo. "E poi cosa ci fai qui a quest'ora?" continuo, invitandolo a darmi spiegazioni per questa subdola invasione del mio territorio.
"Non riesco a dormire." fa spallucce e prende posto al mio fianco.
"La camomilla si fa in cucina, non in camera mia." scandisco l'ultima parola e lui in risposta alza gli occhi al cielo. "Come sei noiosa."
"Bene, se mi credi noiosa puoi anche andar via. Esci da dove sei entrato e non tornare più." sorrido falsamente e cerco di spingerlo fuori dal mio letto, ma con scarsi risultati.
"Arrenditi piccola, sono fatto di ferro." dichiara, vantandosi dei suoi muscoli prominenti.
"Il ferro te lo infilo in culo." sbuffo e mi sistemo sotto le coperte. Forse se non gli do conto si stanca e mi lascia in pace.
"Uh, come sei rude." mi prende in giro e ride fragorosamente.
"Taci idiota, gli altri dormono." lo rimprovero e lui alza le mani in segno di resa.
"Ti va di guardare un film?" si sistema sotto le coperte e mi rivolge un sorriso.
"No." rispondo, secca. "E allontanati da me, i nostri corpi non si devono nemmeno sfiorare." sbuffa e fa come gli dico. Sta meno di due minuti in silenzio e poi ricomincia a parlare.
"Ti va di ascoltare un po' di musica?" mi chiede, speranzoso.
"No." dico.
"E allora cosa vuoi fare?" comincia a giocherellare con l'anello che tiene al dito e aspetta una mia risposta.
Mi metto seduta e appoggio la schiena alla spalliera del letto. "Sai dirmi il nome di quella cosa che si fa a letto, principalmente di notte?" dico, tentando di essere più chiara possibile.
"Intendi il sesso?" inarca le sopracciglia e si gratta la nuca.
"Santo cielo." riesco a dire, dopo aver battuto un paio di volte le palpebre.
"Voglio dormire Cameron, voglio solamente dormire." continuo, esasperata.
"Ah, perché non lo dicevi prima? Tanti giri di parole per niente." lo filmino con lo sguardo e impreco sotto voce.
"Possiamo dormire insieme." propone, avvicinandosi a me.
"Non direi proprio, è arrivata l'ora di tornare nella tua tana." scuoto la testa in segno di negazione e mi sistemo nuovamente sotto le coperte.
Le mie palpebre si stanno facendo pesanti, non credo di riuscire a sopportare qualche altro capriccio da parte sua.
"Oh, non credo." si avvicina ancora di più a me, circonda la mia vita con il suo braccio e mi stringe la mano.
"Buona notte Rose." appoggia la sua testa sulla mia spalla e mi lascia un dolce bacio sulla guancia.
Non ho la forza di ribattere, le sue possenti braccia mi tengono stretta e il contatto con il suo corpo mi rilassa. Lo sento respirare regolarmente e capisco che si è addormentato, cosa che faccio anch'io, subito dopo.-----------------------------------
⚠Scusate gli eventuali errori, questo capitolo è ancora in revisione.⚠
STAI LEGGENDO
Baby, you made me lose my head
Romantik#511 in storie d'amore 10/04/17 Ci innamoriamo di chi è in grado di tenerci testa, di chi ci sfida, di chi non cede. Ci innamoriamo delle situazioni complicate, delle persone complicate e delle parole complicate. Ci innamoriamo delle persone che es...