Prologue.

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"Si. Okay,William. Si,te lo prometto. Ordiniamo pizza. No,Will,la pizza non sistemerà le cose tra te e Noora. Ti ama,bro. È solo arrabbiata,le passerà. Okay. Si,arrivo."
Il ragazzo chiuse la chiamata con un pallido sorriso sulle labbra:ancora un volta il suo migliore amico aveva litigato con la sua ragazza e gli toccava fare la parte della mamma,portandogli pizza e vodka per colmare quel senso di vuoto. A lui però non dispiaceva,era un'occasione in più per bere,e lui adorava farlo.
Al liceo era particolarmente conosciuto per riuscire a bere molto ed essere capace di non perdere il controllo,cosa sconosciuta per molto adolescenti,in particolare una ragazza che lui non aveva dimenticato.
Inspirò profondamente e si mosse abilmente tra i corridoi del supermercato per prendere qualcosa da bere.
Giunse davanti allo scaffale,ma si accorse dopo poco di aver sbagliato corsia;si trovava in quella degli snack.
Si trovò difronte ad un pacco di Nachos,lo prese fra le possenti mani e sorrise,ricordando un messaggio mandatolgli da un ragazzo che ormai considerava suo amico. Almeno,lo faceva da quando lei era andata via.
Jonas Vasquez era un bravo ragazzo,simpatico e divertente,ed era anche un buon amico se non provavi a rubargli la ragazza,cosa che lui capì troppo tardi.
Ricordava ancora quella mattina a scuola,quando Jonas lo spinse sulle scale,ricordava il suo commento "Imbarazzante" e ricordava la ragazza che lo guardava stizzita. Beh,era difficile dimenticare quegli occhi.
Si passò una mano sulla faccia e posò i nachos,non c'era tempo per guardare Willy,il Principe di Bel-Air e mangiare schifezze.
Camminò per pochi secondi,poi trovò la vodka e due pizze surgelate e si avviò alla cassa. Si mise in fila e attese il suo turno.
Vi era poca gente,così si guardò un po' in giro per trovarsi una distrazione per passare il tempo. C'era una mamma che rimproverava suo figlio per aver preso una scatola di cioccolato senza permesso,un uomo che aiutava sua moglie a posare la spesa sul nastro e un ragazzo davanti a lui che attendeva di poter posare la sua roba.
Lo sentì parlare al telefono:quella voce così bassa,uno snapback al contrario e un profondo sorriso che si formò sul viso del ragazzo.
"Isak Valtersen?"
Il ragazzo si girò e lo guardò:era sempre il solito ragazzino con un'espressione un po'intontita e un piccolo ghigno.
"Non ci credo,Christoffer?"
Chris sorrise sommessamente e annuì.
"Che fine hai fatto?Dopo la festa di Eid di Sana Bakkoush non ti ho più visto in giro. In realtà non ho più visto neanche Emma. Fratello,sono tre anni che non ti vedo."
Ed era così. Dopo l'Eid,Chris aveva provato ad avere un rapporto con Emma,ma lei non era veramente interessata a lui,era più attratta dai suoi soldi,così dopo un mese decise di chiuderla. Allo stesso momento si rese conto di aver perso la ragazza che l'avrebbe portato sulla strada giusta,che l'avrebbe reso una persona migliore,perché le persone hanno bisogno delle persone,ma lui aveva preferito eliminare tutto per una copia scadente di Millie Bobby Brown in Stranger Things.
"Dopo l'Eid le cose sono cambiate e ho preferito andare via,non ero più legato in alcun modo ad Oslo."
"Dove sei stato?"
"Ho viaggiato un po' dappertutto due mesi dopo l'Eid:Italia,Spagna,Marocco,Gran Bretagna,America,Russia...poi ho capito che era giunto il momento di fare qualcosa nella mia misera vita e sono ritornato qui,esattamente un anno dopo,ma erano cambiate tante cose." Rise amaramente.
Isak lo guardò e capì dai suoi occhi l'amarezza di non essere tornato in tempo ad Oslo.
"Chris,non è colpa tua."
Chiuse per un attimo gli occhi e si ritrovò nella camera di una ragazza appena diciottenne,senza vestiti e con il cuore pieno d'amore. Li riaprì e trovò solo un ragazzo davanti a lui.
"Come vanno le cose tra te ed Even?" Lei gli aveva parlato molto degli Evak,come le piaceva chiamarli,ed era la loro fan numero uno.
Isak sorrise e le sue guance si colorarono di un dolce rosa.
"Bene,alla grande. Le cose diventano sempre più facili tra noi,ma c'è sempre quel pizzico di avventura che non guasta mai."
I ragazzi risero,poi Chris si offrì di accompagnare Isak a casa sua ,così continuarono a parlare dei tempi del Liceo,ma Isak non osò nominarla mai. Il suo ricordo faceva male a tutti,li aveva abbandonati una mattina di agosto e non si seppe più nulla di lei.
Sana,Noora,Vilde,Chris,Jonas,Isak,nessuno seppe più nulla di lei,e sua madre fu molto attenta a rispettare la volontà della figlia di non essere trovata,anche se ciò faceva male anche a lei.
Sembrava che solo nominare il suo nome facesse riaprire una ferita troppo profonda per essere curata,una ferita che Chris aveva provato sulla sua pelle.
Ma ormai non c'era più niente per cui soffrire,Eva era partita e aveva lasciato solo ricordi.

want you back; mohnstadDove le storie prendono vita. Scoprilo ora