Non soffermarti sull'apparenza ➳ Camren

Capitolo undici

Mi alzo dal letto, stranamente più felice del solito e mi preparo per andare a scuola.
Vedo subito Camila, come al solito nell'ultimo posto del bus, e io vado a sedermi accanto a lei.
Sembra turbata.
- Hey - la saluto con freddezza.
Non so come dovrei comportarmi dopo ieri e dopo tutto ciò che le ho fatto.
- Emh. Ciao. - sembra svegliarsi dai suoi pensieri e cerca di sembrare il più normale possibile, o almeno questo sembrano vedere i miei occhi.
Il suo cellulare inizia a squillare e lei sembra parecchio in ansia.
- Ti sta squillando il cellulare. - le faccio notare.
- Non importa... -
- Magari è importante. -
- Nono. -
Il cellulare smette di squillare, ma iniziano una serie di suoni di notifiche.
- Sarà importante... - le dico.
- Non importa... - non insisto.
Durante tutto il viaggio stiamo in silenzio, e questo mi porta parecchio ansia.

Le ore passano molto lentamente. Nulla è sembrato interessante se non l'ansia di Camila, che persino un cieco avrebbe notato. Infatti, durante le ore, si guardava intorno, come se fosse in cerca di qualcuno. La cosa che mi ha sorpresa di più è che oggi nessuno ha aggredito me e Camila. Tutto sembrava andare bene, ma Camila stava male, si vedeva.

Possibile che dopo ciò che è successo ieri, adesso sia così fredda ?.

Suona la campana, aspettiamo l'autobus im silenzio con altri ragazzi della scuola, e appena arriva entriamo.
C'è silenzio da stamattina, quindi cerco di rompere il ghiaccio con qualche parola, ma lei risponde a monosillabi.

- Oggi vieni a casa mia per la ricerca di scienze ? - domando nel momento esatto in cui arriva alla fermata per arrivare a casa sua.
- Certo. A che ora ? - dice, alzandosi.

Questa è l'unica frase che mi ha detto oggi, se non "sì" e "no".

- Alle sedici. - rispondo.
- Va bene. A più tardi. - mi lascia un sorriso cortese, che ripago, e va via.

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BUONA PASQUA A TUTTIH
SECONDO VOI COS'HA CAMILA ?