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Lui era il mio amore, il mio intelligentone. Lui non era come gli altri, non era tutta sta bellezza, non aveva muscoli, non aveva un sorriso bellissimo, occhi in cui ti potevi perdere, non aveva una simpatia comune, lui era strano...no, anzi diverso, non gli importava di vestirsi alla moda, avere l'ultimo taglio di capelli alla moda, tatuaggi, piercing e roba varia, lui aveva qualcosa che altri non avevano... Lui era intelligente, sveglio, parlava per ore di cose che sapeva, giocava a scacchi ogni giorno, leggeva almeno 30 libri alla settimana, leggeva 38 giornali diversi ogni giorno, preferiva la carta alla tecnologia, scriveva lettere, rideva per i paragoni che faceva sulle materie che aveva studiato, ogni citazione che gli dicevo lui sapeva di chi era, mi ero innamorata della sua intelligenza, del suo carattere strano ma perfetto per me, potevo ascoltarlo ore mentre parlava di tutto quello che lo appassionava, perché amavo quella luce che gli si creava negli occhi ogni volta, amavo lui anche se io non ero come lui, non ero intelligente, non ero nessuno, ero una comune ragazza che non era molto appassionata allo studio, o alla conoscenza in generale, eppure quando lui parlava, io non sapevo far altro che ascoltarlo, imparavo tutto da lui, era l'unico da cui volevo imparare. Lui mi insegnava la conoscenza delle cose, io gli insegnavo ad amare e vivere senza paura. Eravamo diversi, ed pure ci completavamo

Se mi fermo a pensare sono fottuta (frasi e storie brevi)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora