Questo non posso proprio farlo leggere a nessuno. Assolutamente no. Devo nasconderlo da qualche parte prima che qualcuno possa anche solo pensare che io mi sia messa a scrivere questa roba. Se dovesse trovarlo mio fratello poi... Non voglio nemmeno provare a immaginare l'imbarazzo!
Ma è più forte di me.
I vecchi libri di cucina che abbiamo a casa e "L'arte della guerra" di Tzu Sun, l'unica cosa simile a un libro che abbia mai letto in vita mia, non mi bastano più. E così, tra una missione e l'altra, ho trovato due volumi di un certo Natsume Souseki. Le copertine non emanavano un odore rassicurante, ma la carta delle pagine era a posto. Li ho nascosti nel cassetto della mia biancheria, quello con il lucchetto. La chiave ce l'ho tra le tante catenelle con i taglierini o i ferretti per aprire le serrature. Le porto sempre con me, quindi sono abbastanza sicura di non perderla o farmela rubare da nessuno.
Ora sono chiusa in camera mia. Io e Akutagawa viviamo in uno dei seminterrati di proprietà del boss: per un buon periodo della nostra adolescenza abbiamo cambiato residenza molto spesso, ma questa qui è molto comoda e difficile da scovare rispetto alle altre, quindi per ora possiamo considerarla come casa nostra. E' un lungo corridoio con un paio di stanze. Probabilmente si trattava di un piccolo ufficio abbandonato, infatti oltre alla cucina e al bagno ci sono poche stanze. Le nostre camere per dormire sono una accanto all'altra, subito accanto alle scale. Solo un muro ci divide, quindi così come mio fratello sta ascoltando i Mayhem, che ho messo in riproduzione a palla mentre sto scrivendo queste pagine, io posso sentirlo mentre tira pugni alla parete e urla le solite cose:
«Dannato Dazai!Ti ammazzo!La pagherai!Al diavolo il ragazzo tigre!Ammazzerò anche lui!E vedrai quello di cui sono capace, Dazai! Dazai...perché? Perché?Merda! Morite tutti!».
Oggi non è molto arrabbiato. Non ha citato Nakahara o mandato a quel paese Hirotsu. Non ha nemmeno lanciato il suo urlacchio a mo' di lupo mannaro risvegliato dalla luna piena. Che spreco di energie. Cretino. Se non la finisce giuro che chiamo Higuchi.
Voglio dire, lo capisco. La dipartita di Dazai non è avvenuta troppo tempo fa, e per mio fratello è stato un duro colpo all'autostima. Beh, forse lui non se ne accorge. Sì, ora che ci penso è proprio così. Ah, non si accorge di tante di quelle cose... E' sempre stato così irascibile fin dai tempi dell'orfanotrofio, ma c'è stato un periodo in cui la sua rabbia era ben indirizzata e sembrava quasi orgoglioso di lasciarla bruciare. Poi è successo quello che è successo: ma quei sentimenti non se li è mai dimenticati.
Sentimenti... ebbene sì. Se devo andare fino in fondo tanto vale farlo.
Ho bisogno di mettere nero su bianco ciò che mi succede e le mie fantasie. Soprattutto le mie fantasie. Sì... quel tipo di fantasie.
Mamma mia che vergogna!Forse è stata una pessima idea. Devo smetterla di dare ascolto a quella là! Non sembro quel tipo di persona, ma sono una ragazza anche io. Da qualche parte avrò pure il diritto di sfogarmi, no?
Mi dispiace, Port Mafia.
Mi dispiace, fratellino.
Ma questo posto è solo mio.
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NOTE AUTRICE
Non potete immaginare l'emozione nello scrivere "note autrice"...cioè, è la prima volta che lo faccio e mi sembra una cosa sconvolgente! XD
Non è nulla di serio ma mi sembrava un'idea carina e quindi ho voluto provare a vedere come sarebbe venuta fuori. Il capitolo è breve rispetto a quello che scrivo di solito: ho intenzione di renderlo più costante (rispetto a Yokohama per intenderci).
Spero vi sia piaciuto! Ci si rivede...molto presto stavolta!
Ciao!
-Madotsuki
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Gikki! - Il diario segreto di Gin Akutagawa
Fanfiction(CONCLUSO) Cosa succede quando sei un esecutore della Port Mafia e al tempo stesso una ragazza nel pieno dell'adolescenza? E quando tuo fratello mostra atteggiamenti da "tsundere", in che modo puoi evitare di shipparlo con tutti alla luce del sole...