Light does not prevail.

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La rossa era tra le coperte, il sonno non arrivava, ma gli occhi erano serrati, lei era persa tra i pensieri. Aveva da poco perso una squadra, come poteva mettersi a capo di un'altra la cui metà era composta da criminali? Si torturava le labbra, ma i suoi occhi si spalancarono nel sentire bussare freneticamente alla porta.

«Avanti..!»

La porta si spalancò ed una forte luce le arrivò dritta in volto mentre si metteva seduta. Dopo pochi attimi riuscì a riconoscere Erwin. La sua espressione era terrorizzata, tendeva una mano verso la ragazza che allarmata abbandonò il suo letto, indossando solo la lunga camicia dell'uniforme, e si lasciò avvolgere dal braccio di Smith. Nei corridoi i cadetti erano in fibrillazione, alcuni urlavano, erano tutti impegnati ad indossare  il movimento 3D.

«Che diamine sta succedendo Smith?»

«Ti spiegherò tutto alle stalle, lì ci sono i tuoi vestiti e la tua attrezzatura, Kally porta già la sella e ho detto alla tua squadra di farsi trovare pronta lì.»

«Preferirei che mi dicessi subito perché tutto questo casino, dato che sono anche in pigiama!»

Erwin sbuffò, mentre erano oramai quasi arrivati alle stalle. Petra, Eren, Mikasa, Levi, Farlan, e Isabel erano vicino ai propri equini, Cristal si diresse subito verso il suo, dal manto color caramello. Sulla sella i vestiti che subito iniziò a mettere, togliendo le gambe nude dalla vista dei ragazzi presenti. Il biondo le passò l'attrezzatura e iniziò a parlare.

«I giganti sono riusciti quasi a scavalcare le mura. Ne sono entrati un paio, le squadre che controllavano sono riusciti a bloccarli, ma gli anomali sono più del solito, non possiamo permettere che ne abbattano altre, soprattutto quelle dove si trova il quartier generale.»

Erano tutti a bocca aperta, meno Cristal, intenta a far uscire Kally dalla stalla. I suoi occhi si puntarono su quelli del biondo, che la raggiunse baciandole la fronte. Dalle sue labbra parole impercettibili agli altri la fecero sorridere. «rendi me e Pixis fieri come solo tu sai fare.» lei annuì, il comandante si allontanò e il caporale maggiore di quella squadra, nuova di zecca, salì in sella al suo destriero, sentenziando.

«Ascoltatemi bene, perché non ripeterò niente nemmeno una volta. È la vostra prima spedizione sotto il mio comando, la prima in generale, e non ho intenzione di perdere nessuno di voi. Se qualcuno dovesse ferirsi, non voglio ordinare il ritiro, allontanatevi e basta. Se qualcuno dovesse essere in pericolo, sarò lì per aiutarlo, voglio solo che qualunque cosa dica, voi la facciate, assicurandovi la mia protezione. Voglio i ragazzi del sottosuolo dietro di me, Ackerman al mio fianco. Isabel starà al centro tra il signorino Farlan ed Eren. In terza fila voglio Mikasa e Petra.»

O cadetti annuirono e salirono sui loro cavalli, prendendo i loro posto e partendo alla corsa verso le mura. Gli animali seguivano Kally, sotto il comando di Cristal che con solide urla continuava il suo monologo.

«Mikasa! A te il controllo di Isabel e Farlan, Petra tu controlla Eren! E tu, maledetto Ackerman..»

Il corvino si girò di scatto verso di lei, l'espressione atona come sempre.

«Noi penseremo a tutti, ed io penserò a te, cadetto!»

Nessuno di loro si aspettava che quella del caporale maggiore Cristal Smith sarebbe stata l'unica squadra a tornare integra, ma fu così per un pelo. Gli occhi di tutti si spalancarono quando, una volta superato il tratto di campagna prima delle mura, dozzine di giganti si stavano gettando all'interno delle mura. Alcuni cadevano, altri stringevano tra i denti gli esploratori. La mano della rossa si strinse alle spade mentre saliva in piedi sulla sella. Guardava i suoi cadetti, uno sguardo quasi disperato, prima di lanciarsi tra gli alberi, seguita dagli altri 6. Gli occhi lucidi le appannavano la vista, le spade si scagliavano contro i giganti in automatico. Uno dopo l'altro tra rantolii lamentosi i mostri cadevano al suolo, ma fu un attimo. Lo percepì immediatamente, e il capo si girò di scatto verso Isabel.

Un gigante le aveva fatto in pezzi il Movimento tridimensionale, e stava precipitando al suolo, mentre la mano del mostro cercava di raggiungerla. Si fiondò immediatamente su di lei, le spade riposte nei foderi. Ebbe appena il tempo di avvolgere le braccia attorno alla ragazzina, mentre il corvino le schizzava accanto colpendo le mani del gigante.

Ringraziò l'esistenza di quel ragazzo mentre l'impatto con il terreno le fece vedere nero per un momento. Isabel era intatta, tranne che per lo shok.

«Mikasa!»

Cristal richiamò il primo cadetto che vide, lei le raggiunse subito e senza chiedere nulla, prese tra le braccia allenate la ragazzina del sottosuolo, portandola via. Cristal si girò appena in tempo per vedere Levi allontanarsi dal gigante ormai steso al suolo, e riprese il volo. Non perdeva mai d'occhio la sua squadra, Mikasa era tornata e teneva d'occhio il fratellastro, Farlan e Petra in coppia uccidevano e si proteggevano. Lei ed il corvino erano due soldati solitari, uccidevano tutto, proteggevano tutti.

Avrebbe onorevolmente ammesso che Levi Ackerman era perfetto per la sua squadra. Per ore rimasero immersi nel buio della notte, solo le spade con il loro luccichio brillavano tra le pelli dei giganti.

Anche Petra dovette abbandonare la spedizione, Cristal si era fomentata nel tenere aperta la bocca del gigante che per poco non avrebbe masticato la ragazza che uscì dalla sua bocca tra le lacrime. Il caporale si era poi fiondato via dalle fauci, allontanandosi con petra, mentre il cadetto Levi finiva quell'anomalo.

La rossa era da una parte soddisfatta di aver salvato tutta la squadra, dall'altra furiosa perché due dei componenti erano quasi stati uccisi. All'arrivo dell'alba i giganti presenti fuori dalle mura erano spariti, quelli all'interno tutti abbattuti, lei raggiunse i 4 cadetti rimasti vicino al suo cavallo, mentre ognuno montava in sella ai propri.

«Dove sono Isabel e L'altra ragazza?» La voce di Farlan giunse a Cristal quasi incrinata, lei strinse la mascella e rispose.

«Al quartier generale, le ho fatte tornare durante la spedizione, al ritorno parleremo anche di questo.»

E mentre i cavalli al galoppo tornavano alle stalle ne lei ne gli altri potevano fare a meno di osservare con orrore e con occhi lucidi che stavano attraversando una strada fatta di cadaveri, piccoli di uomini, enormi di giganti.

Levi AOT~Mine.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora