Black Eyes

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Dal piccolo incidente dopo pranzo fino al giorno seguente nessuno vide più il caporale. Hanji aveva fermato Erwin prima che provocasse una rissa con Nicholas, ma quest'ultimo aveva comunque guadagnato un livido sulla mascella.
I cadetti di Cristal si erano allenati con la Quattrocchi con il movimento tridimensionale, ed ora erano tutti in mensa a consumare il loro pasto delle 13. Si girarono tutti quando Eren, quel piccolo bastardo, urlò a gran voce il nome di Cristal nel vederla entrare nella mensa. Erano tutti a bocca aperta nel vedere il suo zigomo completamente viola, ma per niente gonfio. I due fratelli caporali lontani dall'entrata se la ridevano, i suoi cadetti la fissavano preoccupati e Smith dispiaciuto. La rossa non preferì parola, si avvicinò al tavolo della sua squadra e sorrise dolcemente. Bacio le fronti di Eren e Mikasa, salutò tutti con un cenno della mano, molto superficiale, e mentre riprendeva il passo per il tavolo dei superiori allungò la mano per togliere da quelle del Corvino una tazza di The, lui quasi tentò di ucciderla con lo sguardo.

«Cosa diamine le è successo? Dopo averla vista contro quei mostri e contro di noi sembra impossibile che qualcuno possa farle un occhio nero!»

Nessuno rispose, ma tutti guardavano Cristal sedersi accanto ad Erwin, che le passò dei biscotti. Doveva essersi svegliata da poco per far colazione all'ora di pranzo.

«Penso sia stato uno di quei caporali, quello che si è avvicinato a Isabel, ieri.» Disse schietto Levi. Tutti lo guardarono basiti.

«Se fosse vero ci sarebbe un casino tra i caporali! Uno di loro verrebbe mandato via! E noi verremmo riassegnati a squadre diverse.» La voce di Petra era allarmata, i suoi occhi vagavano da Cristal a Levi. Il caporale dal tavolo poco lontano li osservava confusa dai loro comportamenti.

Isabel sembrava voler dire qualcosa, ma ci ripensò nell'esatto momento in cui Erwin si alzò in piedi, si girarono tutti i presenti verso di lui. L'espressione arrabbiata, le braccia incrociate e la mascella serrata. Cristal sembrò agitarsi, e velocemente sgattaiolò verso il tavolo dei suoi cadetti, prendendo posto tra Farlan e Petra e parlando con un fil di voce.

«Bimbetti, ascoltatemi bene. Adesso, con calma, vi alzerete ed uscirete dalla mensa. Io uscirò per ultima, Mikasa per prima, e farà strada verso la mia camera. Intesi?» Tutti annuirono silenziosamente, e la corvina dalla sciarpa rossa si alzò, dietro di lei Eren, Isabel, Farlan e Levi. Petra cercò di affrettarsi la Cristal la strattonò per un braccio. «Con calma, ho detto.» Sussurrò prima di seguirla ed uscire. Fuori dalla porta
Isabel aspettava il caporale, che spinse Petra più avanti. Accidentalmente urtò il corvino che si scansò quasi disgustato, ma la rossa stava ascoltando la ragazzina.

«Caporale, mi chiedevo come si sentisse.. Ieri non l'abbiamo vista per tutto il giorno..»

La rossa sorrise, scompigliò i capelli di lei raccolti nelle tenere codine, ma non disse nulla, le fece cenno di andare avanti, e Isabel obbedì. Mentre si sfiorava il livido sull'occhio, dolorante, Levi aveva rallentato per affiancarla, senza dire una parola. Entrarono tutti nella stanza del caporale, adornata solo da una scrivania sommersa da libri e fogli perfettamente ordinati, un armadio, un letto già rifatto, ed un bagno chiuso a chiave. Non aspettò nemmeno che si girassero a guardarla che iniziò a parlare.

«Bene, famiglia. Mentre Smith sta facendo la sua ramanzina ai caporali Indisciplinati, io vi dico alcune cose che probabilmente vi salveranno da scelte sbagliate. Immagino già che sappiate cosa mi è successo, ebbene, pretendo non giriate mai da soli per la base, nessuno di voi, e che siate sempre in un posto dove posso raggiungervi facilmente.-» Mikasa fece per parlare, ma venne fulminata con lo sguardo e rimase in silenzio. «I cadetti di quei due caporali bastardi cercheranno in ogni modo di farvi entrare nelle loro squadre, e scordatevi di accettare. Verrete trattati male, in spedizione ve la vedrete da soli, e non avrete mai un caporale degno di questo ruolo.»

«Possiamo almeno sapere perché sembrano avercela con te?» Interruppe Petra.

«Si.» Continuò il caporale. «Ma non interrompermi così, è maleducazione.» Petra abbassò lo sguardo, poggiandosi alla porta sul quale si reggeva Levi. «Quando ci hanno assegnato le nostre prime squadre decisero di dare la migliore a me, la più piccola e agile, ed una mediocre a Ithan, Nicholas invece fu degradato per la mancanza di cadetti. Per questa scemenza sperano nella mia morte da ormai 10 anni. Ma comunque..» Il suo sguardo si puntò sulla ragazza pel di carota. Per qualche strano motivo, sia Eren che Levi sorrisero divertiti.

«Tesoro mio, per quanto ormai lo abbiamo notato tutti, se cerchi di portarti a letto uno dei nostri ricercati, cerca almeno di non farlo in pubblico.» La voce della rossa estremamente seria mentre Petra, mortificata, arrossiva. «Comunque, adesso. Eren girerai con tua sorella.» i due annuirono e lasciarono la stanza. «Cadetto Farlan, tu andrai con Isabel e Petra, adesso fuori.»

Anche loro tre uscirono, Levi e Cristal rimasero soli. Lui, prima di parlare, decise di poggiarsi al davanzale della finestra aperta.

«Noi saremo insieme?» Chiese, atono.

«Che cazzata, noi andremo in giro da soli, volevo parlarti della spedizione di ieri.»

«Intendi di Isabel e la tua amica?» La guardò mentre si stendeva sul letto.

«prima di quello, poi dovrò chiederti un'altra cosa. Riguardo Isabel, è  accettabile che non sia brava e rischi ogni tanto, ma devi spiegarle, e lo farai tu, che deve riprendere in mano la situazione subito. Avrebbe potuto chiamare aiuto da sola, perché non l'ha fatto? Se non avessimo sentito le sue urla, sarebbe morta adesso.»

Lui si irrigidì, e cercò di portare il discorso altrove. «Della tua amica che mi dici?»

«Prima di tutto, non è mia amica. E semplicemente ti ringrazio. Sapevo che avrebbe rischiato di morire, ma non pensavo mi avrebbe portato nella bocca di un gigante per salvarla. Se tu non lo avessi ucciso avrei avuto fatica e non avrei potuto portarla via, quindi grazie, ma adesso parliamo di te, e del mio favore.»

Gli occhi di Levi si illuminarono, e rimase in silenzio.

«Questa sera nella sala grande del quartier generale sarà organizzata una festa per i caporali. Ho bisogno che tu mi faccia da accompagnatore.»

«Perché io? Il tuo ragazzino sarebbe ben propenso, oppure Farlan, è più adatto a questo tipo di cose.»

«Mi serve qualcuno che tenga d'occhio me e chi mi sta intorno. Se uno di loro cercasse di farmi del male sarebbe difficile evitarlo. Tu sei vigile e attento.»

«Cosa ci guadagno io? Non sono molto contento di svolgere questo compito.»

«Ci guadagni la tutela dei tuoi amici, costantemente.»

Levi non poteva rifiutare. Si avviò alla porta con uno sbuffo.

«Di hai tuoi compagni di portare il movimento tridimensionale alle stalle e prendere i cavalli, li voglio li tra mezz'ora.»

«Sono il tuo messaggero adesso?» Chiese, chiudendo la porta alle sue spalle e sistemando i capelli corvini, mentre sentiva la rossa dentro alla stanza ridere.

Sugar Point
Salve a tutti ragazzi..! Se mai questa storia dovesse essere letta da qualcuno mi piacerebbe molto ricevere una stellina, o un commento, così che io possa continuare a pubblicare per voi, se questa ff vi piace.

Spero comunque di rubarvi tempo e che leggiate con piacere ogni parola.

Byee~~Xoxo
Sugar.

Levi AOT~Mine.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora