Istinto primordiale

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Quattro giorni.
Sono passati quattro giorni dalla mia nuova sfida: fare andar via Abigail da questo appartamento.

《Ti do tempo altri due giorni, dopodiché ti faccio-》le squilla il telefono, così sono obbligata a chiudere la bocca e aspettare che finisca di parlare. Continuerò la mia minaccia tra qualche minuto.

Mi guardo le unghie nel frattempo, è da un po' che non mi faccio una manicure come si deve, oggi pomeriggio potrei anche tornare dalla mia estetista e ricominciare a farle.

《Perché dovrei? Non mi interessa niente dei suoi motivi!》sento dirle in un sussurro concitato.

Ci scambiamo un'occhiata veloce, lei mi guarda con rabbia e odio, io la osservo con curiosità e odio. Una cosa in comune ce l'abbiamo.

《Okay ciao! Solo perché me lo hai chiesto tu, papi!》sibila infine con una vocina acuta e fastidiosa.

Me la ritrovo davanti con le braccia incrociate e gli occhi fissi nei miei.
《Tregua momentanea》esordisce seria.
《Dimmi il motivo esatto per cui dovrei darti l'appartamento e farti smettere di comportarti da stalker!》continua con estrema sicurezza.

Mi alzo dalla mia comoda seduta, arrivando a mezzo metro dal suo corpo.
《Perché ho bisogno di stare vicino a Colin!》esclamo con voce ferma, dicendo solo e soltanto la verità sotto i suoi occhi scuri e circospetti.
《Tu lo sai che ha perso la memoria, non si ricorda più niente, mi hanno detto che non posso ricordargli niente di tutto quello che abbiamo passato e, per quanto rischioso e impossibile, voglio-》

《Basta così, Skyler.》Mi interrompe lentamente, agitando una mano per farmi capire di smettere.
Resto in attesa di capire cosa voglia fare, del perché mi abbia chiesto questa cosa guardandomi negli occhi, come se le interessasse qualcosa dei miei sentimenti e delle mie intenzioni.

《Sono una stronza. Ma non lo sono così tanto da impedirti di stare con lui》esclama infine abbassando lo sguardo. Resto stupita.
《Perché lo fai?》la mia voce esce in un sussurro strozzato a causa della bocca improvvisamente secca

《Perché al tuo posto avrei fatto lo stesso, presumo... o forse no, non lo so》scrolla le spalle prima di girarsi e raggiungere la camera al piano di sopra.

Io resto ferma, in fissa con lo sguardo oltre le ampie finestre che mostrano una Manhattan sotto la luce del sole.

Quando scende sta parlando al telefono in modo molto poco amichevole.
《Vi voglio qui nel giro di cinque minuti. Muovetevi o giuro che vi faccio licenziare!》strilla categorica riattacando il telefono.

《Chi fai licenziare?》domando con una punta di curiosità.
《Non siamo amiche solo perché ti cedo l'appartamento》borbotta storcendo le labbra.

Mi ritrovo a ridacchiare scuotendo la testa.
"Non ci tengo ad essere tua amica, il problema non sussiste neanche"

Dopo dieci minuti una mandria di persone entrano dalla porta come soldati pronti al combattimento. Si dividono nei vari spazi che occupano la casa e, dopo una sola mezz'ora, sono fuori dalla porta con valige, sacchetti, specchi e due enormi puff zebrati tra le mani.

"A quanto pare non mi sbagliavo sullo zebrato"

《Bene, spero di non vederti per un bel po' di tempo》esclama Abigail lanciandomi le chiavi. Le prendo al volo
《Mio padre ha già annullato il contratto dell'affitto e ha mandato i documenti al tuo!》Mi avvisa senza neanche guardarmi.

Raggiungo la porta mentre sento i suoi schiavetti muoversi velocemente verso l'ascensore.
《Ottimo!》Mi limito a dire mentre lei mi da le spalle e sculetta via con la sua borsa Armani in spalla.

My new neighbors-2 H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora