Un giorno tanto atteso

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《Ciao mamma!》le do un bacio sulla guancia accogliendola nel migliore dei modi nel mio - finalmente di nuovo - appartamento.

《Allora tesoro, come stai?》mi domanda togliendosi il foulard Prada, lo appende accuratamente insieme alla borsa e poi si siede sul divano.
Verso due bicchieri di succo alla pesca prima di raggiungerla e mettermi al suo fianco.

《Tutto bene, non mi lamento》le porgo un bicchiere vedendola sorridere in modo strano
《Vorrei proporti una cosa... dimmi se potrebbe andare》inizia con tono furbo, lasciandomi appesa ad un filo immaginario di curiosità nell'attesa che continui.

《Vorrei-》
Qualcuno bussa alla porta interrompendo mamma dal discorso, alzo gli occhi al cielo prima di alzarmi e raggiungere l'ingresso iniziando ad urlare
《Fred!! Se sei tu giuro su Dio che la mattina non ti porto più il caff- oh, ciao Colin》per poco non cado a terra quando lo vedo.

È in boxer. Una visione celestiale in un momento completamente sbagliato.

Se mia madre non fosse qui manderei a quel paese tutti i buoni propositi di andarci piano e con i piedi di piombo. Salterei addosso a questo fisico perfetto in meno di due secondi.

《Tu... si... Voglio dire... ehm... ciao Colin》balbetto, non sapendo che altro fare.

I tatuaggi mi salutano, mi invitano a posare le dita su di loro per tracciarne i contorni lentamente (anche la lingua, ma questo è confidenziale).

Un colpo di tosse mi fa rinsavire, scuoto la testa alzando lo sguardo su un manto verde e limpido
《Ciao Skyler, hai un po' di... bava qui》allunga la mano verso il mio viso, strofinando il pollice all'angolo della mia bocca arida, peggio del deserto del Sahara.

Scaccio via la sua mano un po' per l'imbarazzo e un po' per il fastidio, era una cazzata, nessun rivolo di saliva mi è uscito dalla bocca; diamine non ne ho più.

《Che vuoi rompipalle?》bevo un sorso di succo prima che mi venga strappato dalla mano per finire nella sua《Con comodo eh...》

《Hai mica dello zucchero?》domanda con nonchalance pulendosi le labbra con il polso, cosa che avrei voluto fare io ma con la lingua (anche questo è confidenziale).

Mi porge il bicchiere osservandomi dall'alto, come fossi una cameriera pronta a servirlo《Si...》mormoro infastidita, iniziando a pentirmi di avergli detto di essere se stesso.
"Te stesso okay, ma così stronzo? Vacci piano tesoro" penso, mentre afferro lo zucchero.

《Anche della farina, scusami》sento dirgli dalla porta. Apro lo scaffale e prendo pure quella, quando sto per uscire dalla zona cucina sento nuovamente la sua voce
《Anche il latte, l'ho finito!》esclama ovvio quando di ovvio non c'è niente.

Alzo gli occhi al cielo e, in uno sbuffo irritato, apro il frigo e prendo il dannato latte.

《Skyler, due uova e del bur-》
《Ma una spesa al market no eh?》dico esasperata interrompendolo.

Con molta nonchalance si inoltra nel mio appartamento coperto solo dai boxer neri.

"Mia madre la vedi o sei orbo?"

《Tra vicini non bisogna aiutarsi?》
《Certo, ma se si tratta di due cose, non della lista della spesa!》dico ovvia incrociando le braccia al petto, lui mi imita ma resta in silenzio.

《Che diamine devi cucinare?》domando poi, notando che si limitava a guardarmi con fare superiore e da principino di sto cavolo.

《Voglio le crepes, qual è il problema?》
《Il problema è che ti mangi qualcos'altro se non hai neanche un ingrediente per farle!》è ovvio no? O mi sbaglio?

My new neighbors-2 H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora