Harry se ne stava in piedi con un piede sull'asse di legno che portava sulla Perla del Mare e sulla tolda. Si guardò alle spalle e sorrise a Celia. Lei teneva Nerissa tra le braccia, mentre guardava Harry che le tendeva la mano. La prese riluttante e lo seguì sull'asse.
Quando entrambi posarono i piedi con fermezza sulla nave traballante, Nerissa iniziò a piangere. Celia iniziò a saltellare, ondeggiare e a sussurrare, tentando di fare qualsiasi cosa per placare il pianto della sua bambina, mentre Harry in piedi, imperterrito, guardava il porto dalla nave. Celia alzò gli occhi al cielo e continuò a dare piccole pacche sulla schiena di Nerissa, guardandola mentre lentamente cessava di lottare. Sorrise quando Nerissa chiuse gli occhi e si addormentò nella piega del suo braccio.
Harry sorrise ampiamente, girandosi per posare una grande mano sulla vita di Celia. "Mi hai reso l'uomo più felice al mondo." disse. I suoi occhi caddero su Nerissa, guardandola mentre dormiva pacificamente tra le braccia di Celia. Portò la mano libera sulla testa di Nerissa e la accarezzò gentilmente, sorridendo alla bellezza di sua figlia.
"Prego per un viaggio sicuro." sussurrò Celia, gli occhi focalizzati sul volto di Harry.
"Anch'io." disse lui, tornando a guardare Celia. "Dio sarà la nostra guida."
Celia evitò il suo sguardo e posò gli occhi su Nerissa. "Sperando che sia abbastanza."
"Vieni, ti presento alla crew." disse Harry, premendo la mano sulla parte bassa della schiena di Celia mentre iniziava ad attraversare la nave. Guidò Celia a metà scala così da poter supervisionare tutta la tolda. "Fermi, uomini!" gridò, ottendendo alcuni sguardi trasandati di alcuni uomini. Dopo aver realizzato che era il capitano, iniziarono a radunarsi. Fece un cenno rassicurante a Celia, prima di riportare lo sguardo sulla crew. "Buongiorno," iniziò. "Sono felice di rivedervi tutti. Questa è mia moglie, Celia Styles, alla quale vi riferirete come Lady Styles. Tra le sue braccia c'è un prezioso carico, nostra figlia. Ora, mettetevi in riga così potrò presentarvi uno per volta."
Gli uomini fecero come lui aveva comandato, formando una dritta, singola fila alla base delle scale. Harry prese la mano di Celia e la guidò verso l'uomo che era all'inizio della fila. I suoi occhi smorti si abbassarono sui suoi piedi e i capelli trasandati gli coprirono buona parte del viso.
"Il timoniere, Henry Lucas." disse Harry.
"Al vostro servizio, signora," disse lui, alzando gli occhi abbastanza da immeggersi nei lineamenti di Celia. Lei gli fece un piccolo sorriso, al quale lui arrossì. Non poteva avere più di trent'anni, ma non era neppure più giovane di venticinque. Un uomo di bassa statura e un fisico rotondo, non rimase sorpresa quando Celia notò l'assenza di un anello alla mano sinistra.
"Primo ufficiale, Daniel Pennington," disse Harry dopo aver fatto un piccolo passo in avanti.
Gli occhi verdi socchiusi si posarono su Celia, perforando i suoi. Daniel tenne le labbra strette in una linea ferrea, non vacillando minimamente quando Celia gli sorrise caldamente.
Socchiuse gli occhi. "È un piacere incontrarvi, sir, sebbene il sentimento non sembra essere ricambiato." Nerissa si divincolò, strizzando gli occhi e formando una smorfia sulle sue labbra mentre il pianto si formava sulle sue piccole labbra. "Sembrerebbe che neanche a Nerissa piacete. Nessun danno," sogghignò, andando verso il prossimo uomo.
Harry si schiarì la gola a disagio e proseguì, raggiungendo sua moglie davanti al medico. "Dottor Andrew Tallis."
"Incantato," disse l'uomo dagli occhi blu e i capelli biondi. Incurvò le labbra in un sorriso seducente mentre prendeva gentilmente la mano di Celia e la portava alle soffici labbra, posando un dolce bacio sulla sua pelle fresca.
Celia, congelata sul posto, socchiuse le labbra mentre lottava per ricomporsi. Il cuore le martellava nel petto e le sudarono i palmi. Alla fine allontanò la mano dalla sua presa e fece un piccolo sorriso. "Ne sono sicura." disse lei.
I nomi e i volti del resto della crew si confusero dopo l'incontro con Andrew. Lui era impressionante: gli zigomi prominenti e le folte sopracciglia, i biondi capelli legati in una coda bassa alla base del collo ad accenturare i suoi lineamenti affilati. Lei poteva quasi sentire il suo sguardo penetrante e di ghiaccio sul suo corpo. Era una sensazione che non riusciva a scuotersi via, nemmeno mentre si sedeva al tavolo nella cabina del capitano per la cena.
Con Harry a capotavola e Celia all'altro lato, mangiarono in silenzio. Il cibo era considerevolmente più tollerabile di quello sulla Golden Tide, Celia prese mentalmente nota di congratularsi col cuoco, ma non era paragonabile a quello delle feste a corte.
"È come se fossero passati anni da quando eravamo seduti entrambi a capotavola a tavola nella mia cabina sulla Golden Tide," disse Harry.
Celia deglutì un morso di patate. "Ne abbiamo passate tante."
"Siamo scappati dagli spagnoli e da Elizabeth..." aggiunse Harry. "Cosa ci sarà dopo?"
"Oh, non dire così." sospirò Celia. "Perchè non possiamo vivere in pace? Dobbiamo sempre superare una sfida?"
"La vita non sarebbe divertente se non ci fossero ostacoli."
"Tu sei così...così..." Celia cercò la parola adatta.
"Attraente?" Harry sollevò un sopracciglio.
"Impossibile!"
Sogghignò. "Impossibile da resistere."
"Incredibile."
"Incredibilmente bello."
"Potresti soltanto-"
"Portarti a letto?"
Il cuore di Celia si fermò momentaneamente. "Sì--no, no!" si premette le dita sulle tempie e sospirò.
"Mia cara, sto soltanto scherzando." disse Harry, la serietà presente nella sua voce rauca. "Qual è il problema?"
"Voglio un compromesso," disse lei, lasciandosi cadere le mani in grembo. "Ti ho seguito in questo viaggio nonostante le mie preoccupazioni e le mie paure. Ora, ho bisogno che tu mi venga incontro. Promettemi che dopo questi sei mesi, potremo ritornare in Inghilterra e vivere una vita normale, senza rischi e felice."
Calò il silenzio.
Harry abbassò gli occhi brevemente mentre pensava alle condizioni nella sua mente. Dopo aver deglutito e riportato gli occhi su Celia, si schiarì la gola. "Certo. Qualsiasi cosa ti renda felice."
Celia sorrise. Si alzò dalla sua sedia e andò verso il lato opposto del tavolo, fermandosi dietro Harry e avvolgendo le braccia intorno al suo collo. Baciò piano la sua pelle calda mentre le mani viaggiavano lungo il suo petto, le labbra sfiorarono leggermente il suo orecchio. "Ora potresti portarmi a letto."
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Embark [h.s. - italian translation]
FanfictionSequel di CAPSIZE L'avventura continua quando Celia fugge finalmente dalla presa d'acciaio di Elizabeth, ma gli orrori che attendono la coppia da poco libera e apparentemente felice superano le loro aspettative. Ambientato nell'America del 1500 Than...