Nove

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La morte a bordo di un vasselo non era mai bella, era qualcosa che Celia si sarebbe dovuta aspettare

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La morte a bordo di un vasselo non era mai bella, era qualcosa che Celia si sarebbe dovuta aspettare.

Tuttavia, Celia teneva la mano di Harry in una presa ferrea mentre guardava il corpo di Daniel essere gettato in mare dalla crew. Precipitò in acqua con un tonfo. La squadra si disperse. Nessuna preghiera, nessuna parola d'affetto, nessun ricordo dell'uomo che era stato. Solo la rimozione del suo corpo decomposto.

"Dobbiamo andare avanti," disse Harry.

Celia guardò l'orizzonte. Il sole stava affondando oltre il mare, dipingendo il cielo, che una volta era colorato da fasci di arancio e rosa, di colori scuri. Si asciugò una lacrima che le era scivolata senza volere lungo la guancia. "Quando ne avevo bisogno, lui c'era. Sempre."

"Ci sarò io per te, Celia." la sua dichiarazione uscì fuori quasi come se stesse provando a convincere se stesso, piuttosto che lei.

Lei chiuse brevemente gli occhi e inspirò lentamente. I suoi ricci danzarono nel vento quando un'ondata di aria salmastra le spazzò via la paura. Riaprì gli occhi. Le stelle iniziavano a brillare sull'oceano. Unite alla luna, proiettavano la luce sulla nave. Girò il corpo verso Harry e gli lasciò andare la mano. "Tu probabilmente non sarai pronto all'impegno che la nostra unione di l'anno scorso ha portato, ma devi esserci ora."

"Siamo vicini alla Virginia. Quello può essere il nostro nuovo inizio." disse Harry, la voce carica di speranza.

A Celia scarseggiò l'ottimismo che sembrava esserci sempre in lui. "Io ho bisogno che mi ami quanto ami il mare e la libertà che ne viene da esso, e non sono così sicura che puoi farlo. Non per me, almeno."

"Come puoi dire qualcosa del genere? Tu sei mia moglie, la madre della nostra bambina."

"Guarda dove siamo." disse lei chiaramente.

I suoi lineamenti crollarono. "Sarò un marito migliore. Dopo il nostro viaggio in Virginia, ritorneremo in Inghilterra. Vivremo vicino tua sorella, magari. Troverò un lavoro funzionale, uno che permetta alla nostra famiglia di prosperare."

Lei cercò i suoi occhi color smeraldo, volevo disperatamente che la sua dichiarazione fosse vera. "Promesso?"

Le parole di Celia erano appese in aria da un filo, sventolando davanti gli occhi di Harry. Lui le studiò attentamente prima di formare la stessa parola sulle sue labbra. Doveva essere sicuro. Lei aggrottò la fronte alla sua mancata risposta. Lui lo notò e lottò per dirlo.

"Lo prometto, mia cara."

🌸

A volte Celia pensava di poter sentire la voce bassa di Daniel echeggiare alle sue orecchie. Lei si guardava intorno, non trovando nessuno. Il suo cuore doleva ogni volta.

Senza la compagnia di Beatrice, si sentiva vuota. Daniel riempiva quel vuoto, solo per essere rimosso in un istante da una serie di spasmi, una malattia sconosciuta che avrebbe reso la sua vittima zoppo, muto o morto. Andrew dichiarò che era raro, di averlo visto soltanto tre volte in vita sua. Le vittime avevano sintomi in comune: balbettio, labbra cadenti e spasmi.

Celia si trovò a ringraziare Dio che se ne fosse andato velocemente. C'erano storie orrende sulla diffusione della peste sulle navi in rotta per il Nuovo Mondo, che impiegò del tempo a prendersi la vita dei passeggeri. Facendo effetto lentamente nelle loro vene e avvelenando gli organi uno per uno, finchè il corpo non avrebbe più resistito. Almeno la morte di Daniel era stata veloce e, per quanto ne sapeva Celia, indolore.

Stando sul balcone della nave con le mani avvolte con forza intorno alla ringhiera luccicante, socchiuse gli occhi mentre guardava in lontananza.

Era passato un mese da quando Daniel se ne era andato. Harry aveva mantenuto la sua promessa di essere un marito migliore, passando più tempo con sua figlia e prendendosi cura di sua moglie ogni volta che ne aveva la possibilità. Celia era grata per questo, ma appena una sfocata massa di verde si presentò in lontananza, la preoccupazione ritornò a inondarle la mente. Sbattè le palpebre e si strofinò gli occhi, ma la terra era ancora lì, le sue dimensioni aumentavano mano a mano che la nave salpava e si avvicinava.

Allontanando il dubbio che la affliggeva, voltò la testa per guardare la tolda. "Harry!" urlò lei.

Lui se ne stava in piedi sulla tolda con una mappa in mano. Al suono del suo nome, sollevò lo sguardo. Celia sorrideva ampiamente, gli occhi brillavano alla luce del sole che filtrava attraverso le nuvole gonfie. Arrotolando la mappa e lasciandola tra le mani del timoniere, attraversò la tolda e si fermò accanto a Celia sul balcone. Prese un telescopio di ottone dalla tasca della sua giacca e la aprì nella sua intera lunghezza. Mentre lo teneva all'occhio e individuava la terra in lontananza, le sue labbra si incurvarono in un sorriso, rivelando i denti e facendo sbucare le fossette sulle sue guance abbronzate.

Chiuse il telescopio e lo posò nella tasca della giacca. Con le mani ora libere, si voltò verso Celia e le prese il volto tra le mani. Attaccando le sue labbra con un bracio, le farfalle svolazzarono nel suo stomaco. Ripensando alla vittoria contro gli spagnoli sulla Golden Tide, Celia sorrise sulla sua bocca e avvolse la mani intorno alla sua vita. I loro corpi erano più vicini di quanto fossero stati da giorni. Celia si sentiva di nuovo felice.

Si allontanò dal bacio e gli sorrise. "Un nuovo inizio," disse piano.

Lui annuì e posò un leggero bacio sulla sua fronte. "Un nuovo inizio."

🌸

La nave raggiunse la sponda per mezzoggiorno. Gli uomini iniziarono a spingere il timone di legno, girandolo e girandolo, finchè il clangore della catena di ferro non rimbombò e l'ancora cadde nell'acqua con un tonfo. Lentamente affondò nel fondo dell'oceano.

Celia era in piedi accanto ad Ana, che teneva Nerissa tra le sue braccia, sulla tolda. Guardavano un altro gruppo di uomini preparare le scialuppe di salvataggio. Una coppia che gestiva la prima barca fece un cenno ad Harry.

"Pronta?" chiese lui mentre si avvicinava a Celia, i suoi passi lunghi e svelti.

Lei annuì. Lui allungò un braccio e le porse la mano, che lei prese nella sua. Attraversarono la tolda sino alla scialuppa e si sedettero dentro. Ana si aggiunse a loro con una presa ferma sulla bambina.

Un membro della crew poi saltò su, un remo in ogni mano. Ne porse uno ad Harry e prese posto accanto a lui.

I due uomini che tenevano le corde, che tenevano in sicurezza la barca, fischiarono, facendo correre verso di loro altri due uomini. Lentamente iniziarono a lasciare la corda e la barca venne calata verso l'acqua.

Celia si sedette davanti ad Harry. Tamburellava con ansia le dita sulla fiancata della barca. Lui lo notò e si allungò verso la sua mano, posando la sua sopra per fermare i costanti colpi. Lei sollevò lo sguardo e si sforzò di fare un sorriso a labbre strette. Lui annuì rassicurante.

La barca entrò finalmente in contatto con l'oceano. Con un tonfo, l'acqua bagnò i passeggeri. Harry e l'uomo senza nome iniziarono a guidare la barca verso l'isola, remando attraverso le gentili onde che soccorrevano nel loro tentativo di raggiungere terra.

Una volta vicini alla sponda, Harry e l'uomo scesero dalla barca, nell'acqua. Incurvando le mani intorno al legno, trascinarono la barca sulla sabbia.

Celia si alzò in piedi e inspirò, permettendo al vento di scuoterle i capelli e solleticare le sue guance mentre le dava il benvenuto nel Mondo Nuovo. Posò la mano nel palmo di Harry e scese sulla sbbia, i suoi piedi affondarono nella terra bagnata mentre l'acqua lambiva la sponda.

"Benvenuta in Virgina, mia cara."

Embark [h.s. - italian translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora