Il cuore piange e si divide a metà

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Il camino è acceso , la legna arde forte e scoppiettante ,sento i tuoni che mandano il loro grido imperiale , mia mamma seduta su una seggiola di fianco al camino con occhi lucenti e il volto imbiancato mi risponde:
Airton cosa dici , ma non è vero , come puoi pensare una cosa del genere.
Io: scusa mamma hai ragione ma come ho fatto a credere a tale cosa , ci siamo abbracciati , lei piange dal dispiacere di questo argomento.
Il giorno seguente di buon mattino vado a prendere Marco presso casa sua, sale in macchina e ci avviamo verso l'officina.
In viaggio dico :
Senti Marco inizialmente avevo creduto a quello che mi hai confidato, poi ho chiesto a mia mamma di dirmi la verità e lei mi ha risposto :(Non è vero), io credo in lei , per cortesia non pensare mai più a una cosa del genere.
Arrivati in officina iniziamo la giornata lavorativa.
Fatto sera chiudiamo l'officina , accompagno Marco a casa sua.
Tutto il giorno non ci è stato nessun dialogo tra di noi.
Marco prima di scendere dall'auto mi guarda e mi dice:
Airton, io non sono bugiardo e quello che ti ho detto è pura verità
Ti giuro che è cosi , ho sentito tua madre che l'ho ha confessato a mia madre , non so perché ti ha detto che non è vero.
Ho sbagliato a dirti questa verità ma non potevo nasconde, mi sei troppo amico e per me è giusto che tu lo sappia.
IO:Credimi secondo me hai sentito male dai va a casa ci vediamo domani.
Marco va via e io vado a casa mia,non credendo minimamente a ciò che pensa Marco.
Arrivo a casa ,fa freddo mia mamma è vicino al camino ,la guardo ,noto che è molto triste , penso che sia dispiaciuta di cio che le ho detto, cosi le chiedo scusa .
Lei mi guarda tutta tremante,inizia a piangere e mi dice:
Figlio mio , figlio mio è giusto che tu sappia ogni cosa , in realtà io non sono la tua mamma biologica, ti ho prelevato da un orfanotrofio.
Avevi due anni eri denutrito non camminavi,strisciavi a terra usando le braccia ,quel giorno quando sono venuta in orfanotrofio c'erano tanti bambini sani ,ma tu quando mi hai visto sei strisciato fino ai miei piedi stringendo le mie caviglie , alzando la testa mi guardavi negli occhi.
Mi hai fatto così piangere, comprendevo che cercavi aiuto.
Eri bellissimo con quei occhioni celesti come il mare, eri un piccolo angioletto indifeso.
Stringevi le mie caviglie e non mi mollavi.
Ti ho voluto subito bene, ti ho scelto subito.
Tutti dicevano ma cosa fai ,non lo vedi che è malato ,non cammina,diventerà un peso per te.
Ma io sentivo il tuo grido, non potevo lasciare che soffrissi , quando ti ho preso fra le mie braccia tu mi hai stretto forte forte.
Avevi due anni e ce ne sono voluti altri due per portarti a casa.
Venivo spesso da te , tu mangiavi la polvere dai buchi del muro e questo mi faceva stare male.
Finalmente quando avevi 4 anni ho avuto il permesso di portarti a casa.

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