VERITÀ CELATA

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Era il mese di ottobre de 1989, come di solito andavo a prendere a Marco presso casa sua per poi andare al lavoro.


Lavorammo tutto il giorno, il tempo era nuvolosissimo, pioveva a dirotto e faceva molto freddo.
Eravamo affollati di auto le quali non si avviavano a causa dell'acqua piovana.
Fu un gran giorno lavorativo, la sera chiudemmo l'autofficina ,io e Marco andammo in un bar a prendere qualcosa di caldo.


Mentre consumavamo al bar notavo una espressione strana nel volto di marco ,sembrava che voleva dire qualcosa, aveva uno sguardo pensieroso mi accorgevo che qualcosa lo turbava.


Andammo via dal bar entrammo nell'auto parlammo del più e del meno quando improvvisamente Marco inizió a dire:


Ti devo dire una cosa.


Risposi dimmi pure ti ascolto.


Marco: è da molto che si parla di te a casa mia c' è stato un argomento su di te fra mia madre, mio padre, mia sorella ed io.


Io: ho fatto qualcosa che non andasse? ho forse offeso qualcuno della tua famiglia? Mi sono comportato forse male nei tuoi confronti? dimmi pure.


Marco: no niente di tutto questo tu sei un caro amico ti voglio bene, anche la mia famiglia ti vuole bene e nutriamo verso di te una grande stima.


Io: allora dimmi non tenermi sulle spine cosa c'è che devo sapere.


Marco: si parlava di te a casa mia, della tua famiglia e ho udito che tu non sei figlio biologico dei tuoi genitori


Io: ha ha ha ha, non farmi ridere ma che sciocchezza ti sei inventato.


Marco: ti giuro è la verità ,non mi sono inventato niente è da mesi che ti volevo dire questa verità, ma non trovavo il coraggio e le forze per dirlo.


Io: non posso credere a queste tue parole ma cosa dici, non è possibile, sicuramente tu e la tua famiglia siete male informati, no non è possibile.



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