Incubo

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"No, lasciatelo. Lasciate mio figlio" "Mamma, mamma!!" urla pianti. 

Sentimenti, disperazione, odio, disprezzo e fatica, paura. Una tristezza assoluta viene con la consapevolezza che se non si agisce subito per entrambe le parte, ma soprattutto per le vittime si rischia di perdere tanto.

"Si allontani immediatamente se non vuole che finisca male!" dice un soldato che sta tenendo il bambino che scalcia per liberasi. "Sbrigati dagli una mano" urla un soldato in piede davanti al furgone, ad un altro soldato. Se ne sta in piedi immobile a guardare la scena quasi divertendosi, sembra essere il capo.

 "Lasciate andare mio figlio! Maledetti!" "Non lo ripeterò. Si allontani"

La donna in preda alla disperazione. Cerca di far liberare suo figlio avvicinandosi, ma le danno un calcio e si ritrova per terra vicino ai due bambini piccoli che piangono. 

"Mamma!" urlano i bambini piccoli.

"Maledetti come avete osato toccare mia moglie!!" corre tenendo in mano la prima cosa che gli è capitato, verso i soldati che tengono il suo figlio più grande per portarlo via. La sua unica colpa, essere nato in un periodo governato dalla guerra in uno stato dove colui che dovrebbe prottergerli usa i loro figli per farli diventare soldati. 

Correndo verso di loro gli urla ingiurie "Lasciate andare mio foglio, maledet...." ma non fa in tempo neanche ad arrivare a 3 metri da loro che cade a terra.

Il soldato in piedi davanti al furgone ha sparato due colpi di pistola, e ha colpito l'uomo con uno proiettile nella parte destra del petto e con l'altro un po' più in basso verso lo sterno.

Il suo sangue si allarga sul porticato, la moglie urlante corre verso di lui per soccorrerlo e sapere se è ancora vivo. 

Il bambino smette ti dimenarsi e guarda suo padre per terra che non si muove, con una pozza di sangue sotto di lui.

"Papà?!" sussurra così piano che si chiede addirittura se davvero ha parlato. Tutto si è fermato, anche i soldati si sono fermati quando l'uomo si è accasciato a terra. "Papà" questa volta la sua voce è più forte e di nuovo.

"Che state spettando, portate il bambino sul furgone. Sbrigatevi" alle urla del soldato che ha sparato tutto sembra ripartire.  "Papà" urla il bambino fino a farsi male alle corde vocali.

La donna che piange di fianco al corpo del marito, gli prende la testa e se l'appoggia sulle gambe, e piange, piange e piange.

 Il bambino non può far altro che guardare la scena. La guarda e un seme di odio nasce nel suo cuore. Questa volta guarda il soldato che ha sparato verso suo padre, lo guarda bene in faccia per non dimenticarla mai.


Costretti a combattere (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora