II) ...di tutto

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Ci sedemmo tutti e ognuno appoggio il proprio borsone vicino a se. Per fortuna le finestre ci sono. "Questo è un VM 90 versione Torpedo, negli anni 2020 circa era molto usato ed anche il più efficiente" mi dice il ragazzo biondo che senza che me ne accorgessi si è avvicinato per parlarmi "2020? Quindi è vecchiotto" "Non per forza, ma anche se fosse è comunque molto efficiente. Per di più è un mezzo ruotato militare leggero per fuoristrada . È un ibrido, a metà fra l'autocarro tattico ed il fuoristrada. Ed ne esistono tre versioni" "Ne sai parecchio di questa roba" gli dico. Lui mi guarda e mi sorride "È diventata la mia passione. No, credo che per non impazzire mi sia interessato a tutto ciò che centrava la meccanica la fisica e pure la chimica di tutto ciò che centrava la Guerra"

Quello che ha detto mi ha sorpreso molto. Per non impazzire a cominciato a studiare tutto ciò con cui centrava la guerra.... Un po' mi fa pensare a me stesso che per non crollare mi sono rinchiuso in me stesso tanto da rinchiudere i miei sentimenti chissà in che angolo del mio cuore.

"Scusami, non volevo disturbarti, è solo che.... " si ferma a metà della frase. sembra parecchio timido a tratti. Non è una cosa molto positiva per un soldato. Cerco di tranquillizzarlo

"Tranquillo. Non mi disturbi affatto, anzi credo che mi faccia bene non isolarmi più. Non so come, ma la cosa che hai detto a proposito della tua passione, mi ha fatto pensare a me stesso" "Era solo una sensazione che non riuscivo a spiegarmi. Certe volte ti vedevo all'accampamento allenarti da solo o con il Maggiore Silvestri. Non offenderti ma nel modo in cui ti isolavi mi ha colpito..... " il ragazzo continuava a parlare di come l'aver cominciato a studiare fuori dalle ore concesse nell'esercito, lo abbia aiutato a superare almeno in parte il fatto di essere stato strappato dalla sua famiglia.

"Mi ci voleva proprio, grazie mi sono sfogato" dice alla fine. "Ti sei confidato con me, ma non conosciamo neanche uno il nome dell'altro" lui mi guarda leggermente sconvolto essendosi reso conto di quello che ho detto e rimane in silenzio

"Mi chiamo Matthew, piacere" gli dico alzando la mano per stringere la sua. Lui la guarda quasi fosse indeciso sul da farsi ma poi "Eh, io...io...sono Enrico, ma puoi chiamarmi Enrik" e mi stringe la mano con un sorriso.

Dopo esserci presentati, non c'è più stato un dialogo. Io mi sono messo a guardare fuori dalla finestra e lui si è messo a leggere un libro che ha tirato fuori dal suo borsone.

"Quanto pensate che ci metteremo ad arrivare a Newcastle?" il ragazzo seduto dall'altro lato vicino a quello che si era lamentato prima di partire. "Una ventina di ore sicuro, e poi con questo rottame come mezzo di trasporto, sono quasi tentato di farmela a piedi la strada"

Si certo, molto divertente. Di che ti lamenti sempre. Allora io sono quasi tentato di buttarti fuori dal furgone per poi vedere se davvero ti faresti più di 2150 chilometri a piedi, mi viene da pensare.

"In verità sono circa 22 ore, senza contare le fermate che faremo per il riposo dell'autista e nostro. Non credo che il sottotenente abbia intenzione di proseguire il viaggio senza pause. Almeno lo spero" spiega Enrik.

E io spero che abbia ragione. Non credo di resistere anche solo altre 5 ore con quel frignone rompi-palle che ha sempre da lamentarsi. No signore.

"Senza contare che dovremo pur mangiare e bere, o anche solo andare in bagno....?!" dice il ragazzo dal lato opposto.

"Magari vogliono testare il nostro grado di resistenza. Cosa molto utile quando sei nel campo da battaglia". Sentire uscire questa cosa dalla bocca di Enrik mi sorprese, soprattutto perché forse un po' infondo lo avevo giudicato in modo sbagliato.

"Se vogliono davvero metterci alla prova......" si blocca a parlare il ragazzo. Non che mi interessi quello che ha da dire quello lì, ma non puoi restare a metà di una frase in questo modo.

Costretti a combattere (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora