Sono già sveglio da un po'. Ora sto aspettando l'arrivo di Albert. Sono le 06:00. Mi sono svegliato circa mezz'ora fa. Mi sono vestito con la divisa che Sarah ieri sera mi ha portato e, ora sono affacciato alla finestra.
Vedo aprirsi la porta ed eccolo apparire sulla soglia. "Finalmente" faccio io staccandomi dalla finestra. "Scusami è che ho incontrato Leon per i corridoi e abbiamo scambiato un paio di battute" io gli sorrido.
Usciamo dall'infermeria. Finalmente. "Oggi come ti senti?" "Molto meglio. Svegliandomi non mi è venuto mal di testa" "Ne sono felice". Per tutto il tempo nei corridoi non si vede nessuno, forse è troppo presto. Intanto Albert cerca di spiegarmi come funzionano i cerca-persona che ci hanno dato.
Arriviamo in camera e con mia grande sorpresa c'è Katherine seduta sul letto di Albert. Lei guarda lui, poi quando si accorge anche di me sembra quasi sorpresa. "Non sapevo che oggi saresti....." dice mentre si alza, ma non continua la frase. "Si, scusa. Ieri mi sono dimenticato di dirtelo" fa Albert. "Me ne vado, non voglio disturbare..." prende e se ne va. Quando è in prossimità della porta la blocco prendendola dal polso e la giro. "Kate.... aspetta" lei dopo essersi resa conto di quello che avevo appena fatto prima guarda il suo polso e poi guarda me in modo truce.
Mi sbrigo a lasciarle il polso. "Scusa, io..." mi blocco nel vederla praticamente accendersi. I suoi capelli diventano di un colore più acceso e i suoi occhi diventano arancioni. Ma quanto è suscettibile questa ragazza, per così poco.
"Ehy Kate, fa le brava e calmati" Albert si mette fra me e lei. Lei decide di ascoltarlo e ritorna normale. Albert le si mette di lato e nell'orecchio le fa: "Devi smetterla...." questo e quello che sento, mentre le parla all'orecchio lei mi guarda, ma non riesco a capire con che sentimento. Possono essere positivi come negativi, ma credo più nei secondi.
Albert si stacca da lei: "Matthew se le vuoi parlare in privato io vado se vuoi" e da una pacca alla schiena di Kate, costringendola ad avvicinarsi a me, ma perde quasi l'equilibrio. "Io volevo solo..." "Bene, allora io vado. A dopo. E tu Kate, se vedo delle bruciature in camera mia, ti faccio male" detto questo se ne va e chiude la porta.
Idiota, non mi ha neanche lasciato finire la frase. E ora che cosa faccio qui da solo con lei. Certo, con il mio potere dominante potrei anche difendermi dalle sua fiamme, ma mi servirebbe dell'acqua. Giro la testa a destra e a sinistra della stanza in cerca di acqua.
"Cerchi dell'acqua per caso?!" dice in modo pacato. È molto perspicace la ragazza.
Lei è più bassa di me di almeno una decina di centimetri. Sembra tanto piccola carina e indifesa senza la divisa da combattimento o quella da missioni. Ma quando la vedi combattere l'unica cosa a cui pensi è sperare di non diventare un suo avversario.
"Scusami se ho reagito male" "No, scusami tu se per caso ti ho fatto male" ci scusiamo reciprocamente. "Possiamo sederci un attimo" chiedo io. Lei ci pensa un po' su poi annuisce. Ci sediamo sul mio letto. "Come mai ti abbiamo trovata qui?" "A giusto. Cavolo mi sono dimenticata di dire ad Albert che oggi pomeriggio c'è la riunione con il sergente " c'è una riunione con il sergente Hector Valladi ? Chissà di cosa ci vorrà parlare, sicuramente del fatto che non è soddisfatto di noi in questo periodo o cose così.
"Tranquilla, lo farò io quando torna" lei mi ringrazia senza guardarmi in faccia.
"Comunque ti volevo dire grazie. Hai rischiato parecchio per.... per salvarmi la vita e io...." "Non devi ringraziarmi. Siamo compagni di squadra. Anzi...." lei fa una pausa, una lunga pausa "È da un po' che avrei dovuto dirtelo" io la guardo con più intensità, che mi vorrà dire "Ti devo chiedere scusa per il mio comportamento"
Per caso sto sognando, Katherine che mi chiede. Roba da pazzi.
"Devo ammette che sono sorpreso" Kate non riesce a guardarmi in faccia. "Avevi i tuoi motivi, credo. Magari non ti ero simpatico..." lei questa volta mi guarda, apre la bocca per dire qualcosa ma poi la richiude.
Solo dopo un po' di silenzio parla: "Devo tornare in camera mia, sicuramente Karma non si è ancora svegliata" dice con un sorrisino imbarazzato.
Si alza, ma nel momento in cui è in piedi sembra avere un mancamento. Mi alzo velocemente anch'io per bloccare la sua caduta e lei va a sbattere sul mio petto."Katherine, va tutto bene?" le chiedo preoccupato. Lei si affretta per staccarsi da me. "Si, certo. Sto benissimo" "E allora cosa hai avuto poco fa?" "Niente sto bene!" e così dicendo si dirige verso la porta ma succede di nuovo. Con uno scatto la raggiungo e la prendo evitandole di cadere per terra. "Kate!!"
Lei ha gli occhio chiusi e ha il fiatone. Apre gli occhi. "Davvero, non è niente" dice cercando di allontanarsi da me appoggiandomi le mani sul petto, ma primo è troppo debole e secondo io non la mollo, la tengo su con entrambe le braccia, una intorno alla vita a l'altra dietro la sua schiena. L'avvicino a me e facendo si che le nostri fronti si tocchino. "Cazzo Kate, scotti tantissimo" lei si arrende. A quel punto la prendo in braccio e la metto sul letto.
E ora che faccio, penso mentre guardo Kate sul letto con un febbrone incredibile. Poi mi viene in mente che forse sarebbe meglio raffreddarla un po'. Non ho acqua, pazienza userò l'aria, sarà più difficile ma mi dispiace vederla così.
Prendo una sedia, la metto di fianco al letto e mi ci siedo. Poi cercando di concentrarmi provo a raffreddare l'aria circondante, senza creare casini sarebbe meglio. I primi tentativi non ci riesco. Mi fermo un attimo, prendo un grosso respiro e ci riprovo. Incredibilmente ci riesco. Sento che Kate inizia a respirare normalmente. Meno male.
Ha la testa appoggiata da un lato. Io le appoggio una mano sulla fronte, è ancora calda ma non come prima. Come se la mia mano avesse volontà propria percorre tutto il profilo del viso e poi inizio ad accarezzarle i capelli. Morbidissimi, mossi capelli rossi.Lei apre gli occhi. Non sembra infastidita, o forse semplicemente indebolita dall'alta temperatura di prima. Sembra essersi ripresa ma comunque le chiedo come sta "Come ti senti ora?" lei mi guarda ma non risponde "Forse è meglio se vado a chiamare qualcuno" dico. "No, non lo fare per favore" "Kate sei stata male, è meglio che avvisi qualcuno..." dico togliendole la mano dai capelli. Lei con la sua mano prende la mia fermandomi dall'alzarmi per andare a chiamare aiuto. "Ti prego. Non chiamare i medici" non capisco il perché, ma lei sembra così sicura. Sospiro "Va bene, ma vorrei che fosse almeno George" lei mi guarda e poi annuisce "Ok, provo a chiamarlo" dico prendendo il cerca-persona. Non sono sicuro di saperlo usare anche con la spiegazione di Albert. Mi rivolgo di nuovo a lei prima di cliccare su chiamata. "Non vuoi proprio che i medici della base ti visitino?" lei fa no con la testa.
"Non ti capisco, ma la scelta è tua" "Grazie" mi sorride. Una delle poche volte che mi rivolge un sorriso.
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Costretti a combattere (IN REVISIONE)
Ciencia Ficción- Quando ti succedono le cose che sono successe a me, pensi che non protrai mai più provare quei bei sentimenti che ti alleggeriscono la vita. Pensi che non proverai mai più felicità, allegria o spensieratezza. Tanto meno l'amore. Non sapevo neanche...