Apro di colpo gli occhi, sono le 3:00 del mattino. Mi guardo intorno e noto i miei fratelli dormire beatamente. Per una volta ci siamo concessi un intero pomeriggio insieme a ridere e scherzare, senza pensare ad altro che a noi.
Mi sistemo meglio sul letto cercando di trovare la posizione più comoda, ma non riesco a riaddormentarmi. Resto così una manciata di minuti fino a quando non sento uno strano rumore che mi costringe a sobbalzare.
Passa qualche secondo, ne sento un altro, più forte di quello precedente. Inizio seriamente a spaventarmi, il cuore mi batte all'impazzata. Non so se svegliare Federico oppure andare a vedere io stessa che cosa sta succedendo lì fuori. In fondo nessuno può penetrare in questo castello senza il permesso del Re. Quindi non c’è nulla di cui preoccuparsi, sarà sicuramente un gatto intrufolatosi in giardino.
Mi alzo lentamente dal letto e mi dirigo verso il corridoio di destra dove ho sentito il rumore. Chissà magari in una situazione di paura o difficoltà i miei poteri si potrebbero manifestare.
E sarebbe anche ora!
Sento dei passi dietro di me, mi volto ma non trovo nessuno. Okay, sto iniziando davvero a spaventarmi.
Sento il suono dei miei battiti cardiaci diventare sempre più forte, sicuramente la vena di nome Bob sul mio collo si starà dando alla pazza gioia. Faccio un passetto alla volta e mi guardo intorno di continuo. Arrivo nel cortile dove vedo un cespuglio muoversi. Mi avvicino ad esso intimorita e scosto il ramo quando li vedo; Gabriele e Marcus. Ma che cazzo ci fanno quei due cretini in casa mia?
<<Si può sapere cosa ci fate voi due qui?>> urlo quasi.
<Ssshh, abbassa la voce vuoi forse farci scoprire?!>> sussurra Gabriele piuttosto irritato continuando a guardarsi intorno.
Il mio viso probabilmente starà assumendo un’espressione sconvolta.
<<Beh, è proprio quello che dovrei fare! Si può sapere come avete fatto ad entrare? Questo posto è pieno di guardie!>> sussurro a mia volta.
Gabriele mi guarda intensamente mentre serra la mascella, e ammetto che quello sguardo mi mette decisamente a disagio.
<<Marcus, aspettami fuori>> dice al suo compagno senza neanche guardarlo, continua a fissarmi.
<<Ma...>> dice il ragazzo ma Gabriele lo lincia con lo sguardo affinché ci lasci soli.
<<Allora?>> dico freddamente.
Lui non risponde.
<<Se non mi dici subito il motivo per cui ti sei intrufolato di notte nella mia dimora giuro che vado immediatamente a chiamare le guardie. E loro non ci andranno leggeri te l'assicuro>> affermo decisa. Resta ancora in silenzio.
<<Bene. Hai fatto la tua scelta>> inizio a voltarmi per andarmene quando mi sento afferrare per un braccio. Improvvisamente mi trovo davanti a lui, più vicino di quanto pensassi. Il tocco è così caldo e forte da provocarmi un brivido.
<<Ti prego non farlo...>> sussurra in modo dolce.
<<Dammi un motivo>> dico decisa.
Allora lui lascia la presa e si siede su una panchina poco distante da me. Si mette la mani tra i capelli e sbuffa.
<<Sto aspettando>>
<<Il fatto è che...>> si blocca.
<<Sto perdendo la pazienza>> dico stizzita.
<<Io...ho bisogno di soldi...e Marcus si è offerto di aiutarmi ad arrivare fin qui>> confessa sconfitto.
È serio? Questa storia mi puzza molto. Ma decido di fare la finta tonta.
<<E ti sembra giusto rubare? Proprio qui, dove potresti essere ucciso senza un minimo di esitazione?!>>
<<No, certo che no. Ma ho provato di tutto Cassandra, di tutto. Mia madre non molto tempo fa ha lavorato con un’erba che non cresceva da anni nelle vicinanze e…questa l’ha avvelenata>> che erba potrà mai aver toccato? Da queste parti ci sono solo erbe tradizionali e umane, mi sembra alquanto strano. <<Abbiamo cercato di curarla in tutti i modi ma senza successo. L'ultima opzione è stata quella di chiedere ad uno stregone molto potente di farla curare. Ma questo ci ha chiesto una cifra piuttosto alta che la mia famiglia non possiede. Rischia di morire se non faccio qualcosa capisci?>> sussurra. Sembra serio, quindi decido di dargli il beneficio del dubbio.
<<Si capisco, ma non puoi negare che quello che stai facendo sia totalmente sbagliato. Entrare nell'ala dei reali sopratutto, è una cosa vietata. Potresti essere ucciso per molto meno lo sai vero?>>
<<Si lo so. Ma era la mia ultima opportunità...>> sussurra deluso, abbassando il capo. <<Ora, finalmente avrai la tua vendetta no? Dillo alla tua famiglia e mantieni la tua promessa, fammela pagare>>
Rimango interdetta sul da farsi.
Le sue azioni sono completamente sbagliate, non avrebbe mai dovuto agire così. Anche se, capisco la sua situazione, probabilmente io avrei fatto lo stesso per mia madre o per un membro della mia famiglia. Se non dicessi niente a nessuno e qualcuno lo venisse a scoprire? Verrei accusata di alto tradimento nei confronti del Re. Ovvero mio padre, non so cosa fare.
Gabriele nota il fatto che io sia rimasta in silenzio, quindi scuote il capo alzandosi e mi dice: <<D'accordo, ho capito. Su forza, fa che sia una cosa veloce>> mette le mani dietro la testa in segno di sconfitta quando sento dei passi e un tintinnio di lame avvicinarsi.
Sono le guardie.
A quel punto non ci penso due volte, lo prendo per un braccio e lo costringo a seguirmi verso la mia stanza. Al momento la più vicina.
<<Non dirò niente>> affermo una volta chiusa la porta alle mie spalle.
<<Cosa? dici sul serio?>> dice lui con un tono sorpreso sgranando gli occhi.
<<Si>>
<<Ma perché? Insomma io e te ci siamo sempre detestati, ti ho sempre riempita di parole non piacevoli e ho sempre approfittato delle tue debolezze, scommetto che non vedevi l'ora di incastrarmi>>
<<Stai cercando di farmi cambiare idea per caso? Perché ci stai riuscendo benissimo>> dico nervosa.
<<No, assolutamente no. Anzi. Semplicemente non me lo spiego. Insomma, io al posto tuo non avrei esitato un attimo>>
<<Io non sono te. Comunque grazie per l’informazione, me lo ricorderò la prossima volta che ti intrufolerai in casa mia >> e dalla mia voce traspare un filo di rabbia.
Lui se la ride.
Non l'avevo mai visto ridere, o meglio non avevo mai visto il suo vero sorriso, sincero senza malizia. E sopratutto non avrei mai pensato di vederlo a causa mia.
<<In ogni caso probabilmente al posto tuo avrei agito allo stesso modo>>
<<Davvero?>> chiede lui con un tono ancora più sorpreso di quello di prima.
<<Certo, anch’io farei di tutto per la mia famiglia. Puoi stare tranquillo il tuo segreto è al sicuro con me. E se vuoi proprio saperlo non dirò neanche di tua madre. In fondo non sono cose che mi riguardano. Sempre che sia tutto vero, per quanto ti conosco, saresti capace di approfittarti della mia ingenuità e mentirmi spudoratamente>> affermo decisa.
<<Credi che sarei capace di mentire su una cosa così importante?>> domanda stupito e innervosito.
<<Non lo so, dimmelo tu>> dico incrociando le braccia al petto.
<<Non farei mai una cosa del genere. Puoi dire che sono uno stronzo, un egoista, un manipolatore e sì anche un bugiardo, ma non mentirei mai sulla mia famiglia. Farei qualsiasi cosa per proteggerla>> dice serio avvicinandosi a me.
Avrei giurato che per lui fosse importante solo il suo bel faccino.
In quel momento apro la porta della mia stanza per vedere se ci sono ancora le guardie. Se ne sono andate, mi giro per poterlo comunicare a Gabriele quando me lo trovo proprio dietro di me, molto vicino, troppo vicino. Ci guardiamo per alcuni istanti e io non riesco a staccare i miei occhi da quelle punte di ghiaccio così penetranti.
<<Le guardie se ne sono andate, farai meglio a sbrigarti se non vuoi che ti trovino>> sussurro non staccandomi dai suoi occhi.
<<D'accordo. Non dimenticherò quello che hai fatto per me. Grazie>> dice lui con un sorriso sincero. Mi sta davvero ringraziando? Il mondo si sta ribaltando...
Non posso fare a meno di sorridere anch'io. A quel punto si allontana da me ed esce dalla stanza. Mi guarda un ultima volta prima di sparire completamente nella notte, lasciandomi lì, senza parole.
Mi addormento nel mio letto e improvvisamente è già mattina. La porta si apre ed entra, come ogni mattina, Rose.
<<Buongiorno Principessa. Avete dormito bene?>> dice sorridendo.
<<Si. Ora puoi andare, voglio stare un po' da sola stamattina>> dico con voce roca mentre lei esce dalla stanza.
Non faccio che pensare a quello che è successo ieri sera. È stato tutto così assurdo, oggi credo che parlerò di nuovo con Gabriele. Voglio saperne di più su questa storia delle erbe e di sua madre.
Mi vesto e non appena esco dalla mia stanza trovo Federico ad aspettarmi.
<<Buongiorno Cass>> mi saluta .
<<Buongiorno Federico>>
<<Come mai sei andata via nel bel mezzo della notte?>> mi chiede incuriosito.
<<C-come fai a saperlo?>> la paura mi assale. E se lui sapesse tutto?
<<Beh, mi sono svegliato intorno alle 4:00 e tu non c'eri>>
<<Me ne sono andata perché non mi sentivo bene>> mento spudoratamente. Nessuno deve sapere quello che è successo.
<<Cos'hai sei malata?>> chiede preoccupato poggiando la sua mano sulla mia fronte.
<<Non ho nulla tranquillo. Forse qualcosa che ho mangiato deve avermi fatto male>> dico nervosa. Non credo di averlo convinto.
<<Capisco. Beh in tal caso, forse sarà meglio che tu non faccia colazione oggi>> dice insospettendosi.
Furbo il ragazzo, non mi crede. Sa benissimo quanto io ami la colazione.
<<Si infatti, meglio che vada al collegio, così avrò più tempo per ripassare la lezione. A dopo fratellone>> lo saluto di corsa stampandogli un bacio sulla guancia.
<<Sei molto nervosa. Sicura di star bene?>>
<<Si, te l'ho detto. So cosa stai facendo e smettila subito>> dico nervosamente non guardandolo in faccia.
<<Che cosa starei facendo secondo te?>> mi domanda iniziando incrociando le braccia al petto.
<<Stai indagando, smettila di fare il ficcanaso>>
Inizio ad allontanarmi sentendo lui che ripete la parola “ficcanaso” quasi come se fosse scandalizzato.
<<Cass>>
<<Si?>> mi volto verso di lui con uno sguardo ingenuo.
<<Ho sentito delle voci ieri sera…Guarda che se c'è di mezzo un ragazzo, sappi che gli spezzerò il collo se oserà sfiorarti con un dito>> dice serio.
Arrossisco all’istante.
<<No, ma che dici, sei pazzo?!>> gli urlo contro poco convinta.
<<Mhm>> risponde semplicemente allontanandosi.
Ah, che bella giornata!
Incomincio ad avviarmi a scuola, oggi Ginevra non dovrebbe venire. Dopo il brutto voto che ha preso, credo che debba stare tutta la giornata nella sua stanza a studiare.
Arrivo al collegio ma decido di non entrare subito. Preferisco andare al laghetto poco distante dal cortile. È un bel posto per rilassarsi un po'. Decido di stendermi sull'erba e di prendere un po' di sole.
Nonostante sia prima mattina, dopo un po' inizia a fare davvero caldo, quindi alzo le maniche della camicia e incomincio a sbottonarla un po'.
Tanto a quest'ora non c'è nessuno.
<<La cosa si fa interessante>> sento una voce alle mie spalle. Mi volto e vedo Gabriele con un uno dei suoi soliti sorrisi perversi sulla faccia.
<<Porca miseria>> incomincio a riabbottonarmi la camicia. Lui inizia a ridacchiare. <<Da quanto tempo sei qui?>> chiedo con una vocina stridula che uso quando sono molto in imbarazzo.
<<In realtà sono qui da prima che tu arrivassi. Ero su quel ramo>> Indica un albero alla mia sinistra.
<<Come mai sei venuto così presto?>> domando incuriosita.
<<Potrei farti la stessa identica domanda>> afferma deciso.
<<L'ho fatta prima io. Quindi rispondi prima tu>> gli replico seccata. A quel punto lui sbuffa e si siede sull'erba accanto a me.
È tornato lo stesso di sempre.
<<Io arrivo sempre presto. E vengo qui la maggior parte delle volte, è un buon posto per rilassarsi e riflettere>> dice sereno.
Ah perché lui riflette? E da quando? Cosa mi sono persa?
<<Si è un bel posto infatti>>
<<Ora rispondi tu alla mia domanda. Come mai sei qui? Non ti ho mai vista a quest'ora del giorno. Specialmente senza la tua amichetta, vivete in simbiosi per caso? State sempre appiccicate come due cozze>> dice stendendosi sul prato chiudendo gli occhi a causa del sole.
<<Per prima cosa, non ti azzardare mai più a parlare così della mia amica, mi da fastidio, chiaro? Seconda cosa, se sono venuta così presto è solo colpa tua>> dico infastidita. A quel punto lui punta i suoi occhi su di me con stupore mettendo le mani dietro alla testa.
<<Hey hey…calma principessina non ho detto niente; è inutile che ti scaldi così>>
<<Io sono calmissima>> dico stendendomi anch'io sul prato a fianco a lui.
<<Si vede...>> dice sarcasticamente. A quel punto gli lancio un'occhiataccia.
Lui ridacchia di nuovo.
<<Sai sembri tanto un gattino dolce e indifeso; ma quando ti ci metti, cacci gli artigli e soffi>>
<<Lo so. Ma questo succede raramente, sei tu che mi fai sempre incazzare>> gli dico voltandomi nuovamente verso il suo viso.
<<Cos'è questo linguaggio gattino indemoniato; una persona del tuo rango non dovrebbe usare certi termini> dice con un sorrisetto che mi fa arrabbiare sempre di più. Alzo immediatamente un sopracciglio guardandolo in cagnesco non degnandolo neanche di una risposta.
<<Senti ma cosa intendevi per "Se sono venuta qui così presto è solo per colpa tua"? Cos'è, sei talmente innamorata di me che non riesci neanche a dormire la notte?>> chiede con un sorriso beffardo.
Credo d’esser diventata sorda.
<<Come prego? Neanche se mi minacciassero di morte poserei lo sguardo su uno come te>> dico superba.
<<Oh mi hai ferito profondamente, guarda mi sta scendendo una lacrimuccia>> afferma sarcastico, poggiando una mano sul suo petto e l’altra sulla guancia facendo una faccia triste.
<<Comunque, mio fratello deve avermi sentita uscire stanotte dalla stanza, e deve aver udito quegli strani rumori che tu e il tuo compare stavate facendo...Ho dovuto inventarmi una scusa per liberarmi di tutte quelle domande>>
<<Mi hai coperto quindi?>> chiede stupito.
<Certo. Te l'avevo detto che non ti avrei fatto scoprire>
A quel punto sgrana gli occhi.
<<E io che pensavo che avessi battuto la testa...>>
Lo guardo sconvolta.
<<"Ma grazie Cassandra per non aver rivelato che mi ero intrufolato in casa tua per rubare, davvero ti sarò grato a vita."
"Oh ma non c'è di che Gabriele, in fondo capisco la tua situazione, sta tranquillo.">> dico innervosita.
<<Beh, hai fatto tutto tu. Quindi non c'è bisogno che io dica altro>> si alza per andarsene.
<<Hey! Ci sono ancora un bel po' di cose che dovrei chiederti...>> dico alzando il busto.
<<Magari un'altra volta Principessa, ora ho delle faccende urgenti da sbrigare. Addio>> si volta e se ne va.
Ma che stronzo! Avrei dovuto farlo acciuffare...quell'ingrato.
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Il rifugio del Serpente
FantastiqueLa vita non è sempre come uno se l'aspetta, ci sono tanti segreti che nessuno conosce, qualcosa che tutti cercano di nascondere. Da quando gli stregoni hanno svelato la propria esistenza, tutto è cambiato. Il mondo è diviso in: stregoni, umani, guer...