Capitolo 18

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Scusate la mia assenza ma ho avuto alcuni problemi e non sono riuscita ad aggiornare, cercherò di essere più presente.
Nella foto una rappresentazione degli occhi della nostra Cassandra, anche se dal vivo dovrebbero essere ancor più magnetici e luminosi... Quasi irreali.
Spero che il capitolo vi  piaccia.❤️

I miei occhi fissano il cielo che pian piano sembra schiarirsi ad ogni battito di ciglia.
Sono sveglia da non so quanti minuti, mi è bastato girarmi un attimo per riuscire a trovare una posizione più comoda, ed ecco che una moltitudine di pensieri si sono insediati in me senza che lo volessi.

Credo di aver riposato solo alcune ore purtroppo.

I denti mi tremano così come le mie mani, mi rannicchio su un lato per cercare di riposare al meglio ma continuo a sussultare a causa del gelo da capo a piedi.

Improvvisamente percepisco la mia schiena viene a contatto con un calore e sento corpo abbracciare il mio.

<<Ma che fai? Spostati!>> sbotto contro Gabriele.

<<Fa un freddo cane, sia io che tu ci stiamo congelando e non possiamo accendere un fuoco altrimenti potrebbero vederci…Quindi non fare storie >> sussurra con voce roca.

<<Preferisco morire di freddo che starti vicino>> dico con rabbia.

<<Piantala di fare la bambina capricciosa e pensa che lo fai per non morire di freddo>> dice costringendomi a girare il mio corpo verso il suo.

Me lo ritrovo faccia a faccia, i suoi occhi brillano sotto il cielo e sento una sensazione strana nello stomaco.

Allaga le sue braccia verso di me, ma io resto ferma, non mi muovo, non lo abbraccio e cerco di mettere tra noi una certa distanza.

Lo faccio per me infondo…

Mi sveglio lentamente, con la certezza di avere uno stregone dagli occhi di ghiaccio al mio fianco e proprio per questo motivo resto ferma, senza muovere neanche un muscolo.
Sono molto stanca e a giudicare dalla luce che penetra nelle mie palpebre, l’alba dev’essere già passata da un po’. Avverto qualcosa toccarmi bruscamente il braccio e muoversi e immediatamente i miei occhio si spalancano.

<<Non volevo svegliarti>> dice alzandosi immediatamente.

Non rispondo, devo ancora realizzare cosa sta succedendo.

Prendo una mela dallo zaino e la mangio.

<<Dove l’hai presa?>> mi chiede.
Indico lo zaino.

<<Ne hai un’altra?>>

Sbuffo e cerco nello zaino, ne trovo un’altra e gliela porgo facendo attenzione a non aver alcun contatto con la sua mano.

<<Dobbiamo subito andare al regno del Serpente. Prima che qualcuno ci veda qui, nel bosco>>

Non rispondo.

<<Cos’è hai deciso di fare il gioco del silenzio?>> sbotta innervosito.

<<No. È solo che appena sveglia detesto parlare, mi mette di cattivo umore>> dico con voce rauca.

<<Oh…>> dice semplicemente lui.

<<Perché si chiama il regno del Serpente?>> chiedo dando un morso alla mela.

Lui mi guarda strano.

<<Chiedilo al mio pitone>> dice con un tono sarcastico.

Scoppio in una fragorosa risata dove anche lui non può fare a meno di trattenersi. Continuo a sbellicarmi per quasi un minuto finché non ho le lacrime agli occhi.
Penso che Gabriele abbia riso di più per la mia reazione che per la sua battuta…credo che la mia risata non sia molto normale.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 02, 2018 ⏰

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