Quella stanza era diventata, d'un tratto,strana. Anzi,non era la stanza ad essere strana,ma l'odore che aveva. C'era un odore grezzo. Un odore di sangue.
Il giovane lupo si girò, guardò la parete a cui due secondi prima dava le spalle, fece un sospiro. Un sospiro in cui si riconosceva la paura, la paura di chi ha un forte rimpianto, come quella dei bambini, che hanno paura del buio, allora stringono forte forte la mano dei genitori. La paura che,il ragazzo, aveva sentito solo in quel giorno,il giorno in cui era diventato ciò che era.
Ciò che gli metteva così tanta paura? C' era un' ascia. Un' ascia conficcata nel muro. Ma la cosa peggiore era che dal muro colava del sangue. Ovviamente, al licantropo,che ne aveva passate tante, non faceva e non avrebbe mai fatto paura una semplice ascia da cui colava qualcosa che poteva anche semplicemente essere succo di fragole (che ovviamente non era,dato l'odore),ma sapeva che chiunque avesse fatto ciò, aveva un motivo.
Scott aveva paura che tutto ciò tornasse. Erano stati degli anni stupendi, senza nessuno che cercava di uccidere lui e chi amava. Ma, evidentemente, la pace era finita. Ora, per ottenerla, si doveva combattere.< Lydia, tu devi riposare. Stiles, tu invece vieni con me. Andiamo a vedere questa volta cosa dobbiamo affrontare. >
I due vagarono in città per tutto il pomeriggio,andando alla ricerca di quelli che potevano essere indizi per scovare chi voleva far ricominciare loro la vita che ormai si erano lasciati alle spalle: avevano combattuto troppo per proteggere la loro città. Quella vita li divertiva,gli eroi della città,come Batman e Robin,come due supereroi dei fumetti. Li faceva sentire forti, coraggiosi, amati. Ma,dopo una vita così, destinati a combattere continuamente,si sa, anche Robin e Batman si stancherebbero.
Nonostante rimasero tutto il pomeriggio a cercare anche i minimi particolari per capire quale fosse la loro prossima avventura. Ma tutto ciò che poteva sembrare qualcosa di misterioso, si rivelò essere un biglietto per la pista di pattinaggio sul ghiaccio e una bottiglietta,con dentro un foglio rovinato, come i messaggi segreti dei pirati, che però,non fu utile, probabilmente doveva essere appartenuto a qualche coppia di fidanzati, infatti c'era scritto:Perché ti amo.
Al licantropo, quella frase sembrava familiare, ma lasciò perdere.
Infine non riuscirono a trovare altro,anzi: non trovarono niente di utile.
I ragazzi volevano solo scoprire chi aveva conficcato quell'ascia nel muro,risolvere tutto e tornare a vivere la vita che fino ad ora avevano vissuto, calma e senza avversari con superpoteri o altro. Lui,dalla sua adorata bambina, Allison, sua moglie Malia e il suo lavoro. Tutto normale e tranquillo.
Rassegnati,i due si congedarono davanti alla casa di Stiles e ognuno tornò dalla propria famiglia.
Il licantropo, stanchissimo, decise di riposarsi, si mise a letto e, come la luce si spense,le sue palpebre si toccarono automaticamente.
Era insolito, generalmente quando dormiva non sognava mai,era troppo occupato a riposare. Quella notte, però Scott si ritrovò nell'aula di quando faceva ancora il secondo anno al liceo. Sentì un dolore alla pancia,vicino al fianco, si alzò leggermente la maglia,guardò e lo vide: il morso che gli aveva fatto Peter Hale. Poi sentì una ragazza che parlava al telefono,si voltò : era Allison.
Ma...al ragazzo sembrava che fosse cambiata, anzi...stentava a riconoscerla.
C' era qualcosa era cambiato in lei,qualcosa che il ragazzo non aveva ancora capito.La vista si offuscò,la scena era cambiata: le sue labbra si toccavano quelle di Allison, che staccandosi da lui, fece un sorriso timido,e si allontanò, lasciando spazio ad un nuovo momento.
Scott capì che quello che seguiva,non era un momento che aveva vissuto, ma un momento che stava vivendo. Questa volta era vestito elegante: proprio con gli abiti che indossava la sera del ballo di fine anno. Camminava tra gli armadietti del corridoio e ad un tratto vide una ragazza che apriva un biglietto. La riconobbe subito,era la ragazza che qualche minuto fa stava baciando,Allison. La ragazza si girò, sorrise a Scott e gli disse:
Perché ti amo.