Scott aveva ragione. Non potevano starsene lì, con le mani in mano, quando la città poteva essere in pericolo. Ma la domanda era:
Perché la città era in pericolo?
Non lo sapevano ancora, ma lo avrebbero scoperto. Avrebbero scoperto chi li minacciava. Avrebbero scoperto cosa c' entrava Allison in tutto questo. Avrebbero scoperto perché, dentro tutta questa situazione, c' era Allison.
I ragazzi cercarono,per del tempo,altro che poteva aiutarli, poi decisero di farsi bastare ciò che avevano già trovato e andare a casa di Stiles. Il ragazzo, pur essendosi sposato e avendo avuto figli, non aveva mai cambiato la sua adorata camera, piena di oggetti utili per le investigazioni, tutti oggetti passatogli o regalatogli nuovi dal padre, sceriffo di Beacon Hills.Arrivati a casa del ragazzo, addentarono violentamente un pezzo della pizza che aveva cucinato Lydia per la cena e, veloci, entrarono in camera sbattendo la porta, come dei bambini arrabbiati con i genitori per qualcosa. Si sedettero, con in mano la pizza che avevano ormai quasi finito. Presero dei fogli, che unsero con le mani sporche di pizza, su cui scrissero tutto ciò che riguardava Allison, la sua vita, pensavano che li avrebbe aiutati, e fu così. Fu quando scrissero la parola "arco" che Scott si ricordò. Come aveva fatto a scordarsene?
Come aveva fatto a scordarsi della freccia, infilata nell' albero, che si era messo in tasca.
<Stiles, dobbiamo tornare subito a casa mia...ti spiego dopo.> così disse e si alzò dalla sedia, ma, staccatosi da essa, si sentì qualcosa di duro addosso, infilò la mano nella tasca, è la sentì. La freccia era comparsa magicamente nella sua tasca.
Scott, dopo aver spiegato tutto a Stiles, ricominciò a collegare tutti gli indizi, cercando di arrivare a qualcosa.Pensarono a lungo e, dopo del tempo, stanchi, si addormentarono entrambi con la testa appoggiata sulla scrivania di Stiles.
Il licantropo si svegliò dopo del tempo e, scuotendolo, svegliò l' amico.
<mhhm....> mormorò Stiles, senza voglia aprire gli occhi.
<Stiles...> lo chiamò il lupo. < Stiles, ci siamo addormentati.>concluse.
<Sì, ma ne sono accorto...> rispose il ragazzo ricominciando già a parlare con sarcasmo.
<Beh...meglio che ci stiamo attenti. Ci è già capitato di addormentarci durante delle investigazioni. Non ci conviene...> esclamò Scott.Il licantropo voltò la testa e... lo vide.
<Stiles.> Chiamò il nome dell' amico.
Stiles si girò. Il lupo indicava il biglietto che, qualche minuto prima, si trovava nella bottiglia.
Non si sa come, la bottiglia era scomparsa, e il biglietto, era cambiato.
Era tutto bianco su nero, poi cambiò di nuovo: nero su bianco, ancora: la scritta si espandeva sul foglio macchiandolo, come se si fosse bagnata, e di nuovo: le lettere vagavano libere sulla carta, formando parole senza senso. Anzi, no. C' era una parola con un senso: Nogitsune.