capitolo 11

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-Inizio con la buona... Ho già parlato con la famiglia che mi ha adottato e hanno detto che per loro va bene, posso trasferirsi con Francesco - dice e io annuisco
-La brutta notizia è che ci sentirai ogni giorno litigare e tutte queste cose qua, perché ci trasferiremo accanto a te- continua...
Oddio ma io li odio, mi hanno fatto spaventare un botto
-Io vi odio, sappiatelo... Mi avete fatto pensare alla peggior delle cose, con i vostri sguardi - dico e loro ridono e, inevitabilmente, inizio, poco dopo, a ridere anch'io.

-Giusto per sapere se devo fare qualcosa, voi dovete dormire qui?- chiedo e loro mi dicono di sì...
Vado su e inizio a preparare i letti visto che stavano ancora le coperte invernali e lascio solo le lenzuola e due plaid su una sedia in caso avessero freddo.

Stiamo andando a dormire e Lidia sta facendo i capricci perché vuole dormire con Jo. All'inizio ho detto di no, pensando che lei e Francesco volessero stare per conto loro ma, questi ultimi, mi hanno assicurato che per loro non ci sono problemi. Metto il pigiama estivo a Lidia che, poco dopo, se ne va per andare a dormire.

Io aspetto Edward per andare a dormire e, non appena arriva, mi tuffo sul letto mentre lui si stende accanto a me e mi dice, con fare pervertito,
-Perché non ne approfittiamo? -
-Edward non possiamo continuare così, ne abbiamo già parlato... Non siamo fidanzati e dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e poi, ripeto, ho una figlia devo pensare anche a lei - dico
-Hai ragione, scusami - sospiro e lo abbraccio, per poi addormentarmi.

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Mi sveglio e, accendendo il telefono, noto che sono le 5.45 di mattina. Cerco di addormentarmi di nuovo ma non ci riesco quindi mi alzo dal letto, lentamente, e vado giù.
Non sapendo che fare, salgo di nuovo su e mi lavo tutta, mi vesto e scendo di nuovo giù.
Vedo la finestra e mi viene in mente il fatto che non ho mai visto con tranquillità il "giardino" che circonda tutta la casa quindi decido di uscire un po'.
Vado nel retro della casa e trovo un altalena attaccata al ramo di un grosso albero e, poco più in là, uno scivolo di quelli che si comprano. Continuo a camminare e trovo un tavolo di legno con sotto due panche sempre di legno.
Continuo a camminare e, per ultima cosa, vedo un'ultima piccola casetta in legno. Entro e trovo diversi strumenti musicali:
Pianoforte, violino, chitarra, flauto, etc.
Mi avvicino al pianoforte e mi siedo sulla piccola sedia...
Alle medie suonavamo uno strumento: la diamonica e, Chris, conoscendo il mio amore verso il pianoforte, mi insegnò a suonare alcuni pezzi tra cui il mio preferito: Greensleeves.
Mi ricordo tutte le note a memoria quindi, con delicatezza, poggio le dita sui tasti, cominciando a sentire i suoni che, piano piano, hanno creato la melodia che ho sempre amato.

Tutto torna silenzioso annunciando la fine della melodia e, non posso fare a meno, di ricordare la canzone che avevamo scritto io e Chris...
Io cantavo e lui scriveva le note che avrebbero accompagnato le mie parole.
Comincio di nuovo a suonare e canto fino a quando arriva la parte che più amavo: il finale

-Ho parlato di te a persone che non conoscevano niente di me, ho parlato del tuo amore verso le piccole cose, ho parlato di te perché non mi interessava che sapessero di me, MI INTERESSAVA DI TE PERCHÉ AVEVI UNA PARTE DI MEE...eh eh, eheh-
E poi di nuovo il ritornello
-Ho baciato il diavolo quando ho capito di essere innamorata di te,
Ho detto di aver baciato il diavolo SOLO PERCHÉ MI SONO INNAMORATA DI TEEEEE-
[Le parti in maiuscolo sono quando il tono di voce si alza]

Finisco di cantare e noto di aver l'affanno quindi cerco di regolarizzare il respiro e, dopo esserci riuscita, esco per andare a preparare la colazione ma, non appena chiudo la porta vedo Edward poggiato con le spalle al muro.
-Sei davvero brava a cantare - mi dice con un sorriso malinconico.
-Grazie- dico diventando rossa in viso... Era da tanto che non ricevevo complimenti di questo genere anche perché, da quando Chris se ne é andato, nessuno mi ha più sentito cantare... Mi faceva pensare troppo a lui e ne soffrivo troppo!
Un complimento che mi faceva ogni volta che mi sentiva cantare e mi vedeva suonare era:
-È bello vedere le tue dita che si poggiano sui tasti del pianoforte con quei movimenti che non tutti sanno fare così delicatamente e la tua voce che da voce ai tuoi pensieri in una maniera disarmante, come se cantassi da anni-
Me le ricordo a memoria e mi ricordo anche che non voleva che lo ringraziassi perché "me li sono meritata" mi diceva lui.
Torno alla realtà e vado, con Edward, in cucina iniziando a preparare la colazione.
Ho deciso di non fare niente di che oggi per colazione... Solo la ciambella alle carote.
Metto nel forno la teglia contenente l'impasto mentre, con il cucchiaio di legno, mi mangio l'impasto avanzato e metto il tutto nel lavandino, iniziando a lavare i piatti. Quando finisco vedo che la ciambella ha bisogno ancora di qualche minuto quindi corro letteralmente sopra per svegliare le 2 coppie e Lidia e dare loro il tempo di prepararsi..
Torno giù, ESCO la ciambella dal forno e taglio le fette per tutti, mettendole sui rispettivi tovaglioli di carta.
Dopo qualche minuto tutti scendono e iniziamo a fare colazione e, dopo qualche ora, tutti se ne vanno, compreso Edward, che ha avuto un urgente chiamata dal lavoro.
Inizio a pulire l'intera casa e, dopo aver finito, inizio a cucinare la pasta con il sugo e, per me ed Edward, metto nel piatto la ricotta forte.
Quando finisco di cucinare il tutto arriva Edward e iniziamo a mangiare la pasta.
Non appena finiamo, Edward, Mi aiuta a sparecchiare la tavola e se ne va in salotto con Lidia mentre io verso il sugo avanzato in una pentola più piccola che metto nel freezer per non buttarlo e lavo i piatti e la cucina.
Prima di raggiungere Lidia ed Edward in salotto, vado in camera da letto per cambiarmi la maglietta sporca per colpa del sugo.
Apro il cassetto con le magliette di Edward e, mentre ne cerco una, trovo un foglio.
Lo prendo, incuriosita, e leggo

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