eight.

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"love without limits"

"love without limits"

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La serata fu piacevole,perfetta.
Andammo al cinema e ci divertimmo anche. Passeggiammo per le illuminate strade di Seoul accompagnata da una cielo stupendo,limpido.
Tutto era perfetto,perfino troppo.
Ma nonostante tutto mi sentì partiecipe solo in parte.
In realtà pensavo completamente ad altro.
Non smetteva di ritornarmi in testa quello che era successo a scuola nel corridoio e alle parole di Jungkook.
Era evidente che sapesse qualcosa,e dovevo capire cosa.
Dopo la serata Simon mi riaccompagnò a casa.

-È stato una bello Loren..-disse poi accompagnandomi alla porta.

-Si,lo penso anche io. Grazie della serata,davvero.Buonanotte-
dissi lasciandogli un dolce bacio sulla fronte per poi entrare.
Sperai solo che non si fosse accorto del fatto che fossi con la testa fra le nuvole quella sera.

Una volta che si fu allontanato accesi la luce di casa.
-Sono a casa!- urlai posando il cappotto,ma nessuna risposta.
Taehyung non era in salotto.
Tolsi le scarpe e salì di corsa le scale a piedi nudi.
Aprì la porta della mia stanza ma non era nemmeno lì.
Ad un tratto sentì un suono..una musica dolce ma movimentata allo stesso tempo provenire dall'altra stanza.
Aprì la porta della camera padronale e lo vidi accovacciato a terra,vicino alla collezione di dischi dell'epoca di mio padre.

-Hey..- dissi quasi sussurrando, come per paura di interrompere quella piacevole melodia.

-Oh..Loren ciao..scusa stavo solo ascoltando qualcosa..non pensavo tuo padre fosse amante di musica degli anni 60'.- disse lui sorridendo,leggermente a disagio.

-Quei dischi sono la sua vita,quando ero piccola sono arrivata perfino ad odiarli perché passava più tempo con loro che con me.- risposi sedendomi sul letto, rimanendo ad osservare il giradischi con un sorriso amaro.

-Tuo padre è un idiota. Anche se collezionasse gioielli da milioni di euro nulla dovrebbe avere più valore di sua figlia.-  rispose posando il disco al suo posto,sullo scaffale.
Rimasi un secondo a guardarlo sorridendo.
Aveva detto una cosa dannatamente giusta, e non so come ma detto da lui sembrava avere ancora più valore.
Forse perché non me lo sarei mai aspettato.
Tanto meno da Kim Taehyung.

Per mio padre però non è mai stato così.
Prima tutto il resto e poi io,stesso vale per mia madre.
Sempre presi da loro stessi e dal loro stupido lavoro.
Dio li fa e poi li accoppia.
Almeno così si dice.
-Grazie.- risposi arrossendo.

-Comunque..come è andata con..Simon?-

-Lo hai chiamato per nome,almeno ci sono progressi.- dissi sorridendo.

«lost in your paradise» kim taehyung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora