eighteen.

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"And I will hold you
Till death."

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Simon si portò le mani al viso.
Era mezz'ora che girava per lo studio di suo padre,con degli uomini armati dietro la porta,che controllavano che lui rimanesse fermo dov'era.

Non smetteva di pensare a lei.
A Loren.
La amava,a suo modo.
L'aveva desiderata tanto ed ora per colpa di Kim l'aveva persa.
Non riusciva a credere come quell'idiota l'avesse coinvolta in tutto questo.
Le avrebbe chiedo scusa per come le aveva risposto e sarebbe tornato tutto come prima.
Doveva essere così.
Lei e il suo profumo.
Il suo sorriso.
Non l'avrebbe lasciata a nessuno.
Tanto meno a Taehyung.
Ad un tratto un rumore assordante riecheggiò nella stanza,e le luci si illuminarono di un rosso accecante.
l'allarme.
Erano scappati.
Maledizione.

I due uomini corsero via al richiamo dell'allarme,lasciando Simon da solo.
Perfetto.

Ora poteva scappare,e prendere la situazione in mano.
Prima di uscire però doveva prendere una cosa.
Si avvicinò al cassetto vicino alla scrivania del padre e tirò fuori un m16.
Non sarebbe di certo uscito senza ucciderlo.
Anzi.
Lo avrebbe fatto,e anche nel migliore dei modi.
Il proiettile di un m16 va a tremilacinquecentodieci chilometri orari, ed è molto più veloce del suono. Perciò lo avrebbe sparato al cuore, e quel bastardo non avrebbe sentito nemmeno il proiettile che lo uccideva.
Posò l'arma dietro la cintura,nei pantaloni,nascondendola sotto la camicia scura,e chiuse la porta.

Loren
Corremmo per un tempo infinito,finché non arrivammo ad un parcheggio in centro.
I fitti alberi ricoprivano l'asfalto di foglie secche e ingiallite.
Il vento soffiava leggero,ma abbastanza forte da far muovere i miei capelli.
Non avevamo idea di dove stessimo andando,ma poco importava.
L'unica cosa veramente importante adesso era rimanere vivi.
Non riuscivo ancora a credere a quello che era appena successo.
Volevo fosse tutto un brutto sogno.
Volevo che,dandomi un pizzicotto,tutto sarebbe tornato com'era prima.
Invece era reale.
Tutto troppo reale.

Oggi era festa a Seoul.
Le strade erano vuote e i locali chiusi.
In quella piazzetta c'erano si e no cinque persone,ma grazie a Dio nessuno si girò verso di noi sospettoso.

-Dobbiamo andare dalla polizia a chiedere aiuto- dissi fermandomi dalla corsa,appoggiandomi ad un palazzo non troppo alto,di un vivace colore pastello.
Doveva essere un asilo nido.

-Sei impazzita! Dalla polizia?- rispose lui portando le mani ai capelli biondastri.

-Non abbiamo altra scelta.
Non possiamo nasconderci per sempre,non possiamo farlo! Poi ci sono io a testimoniare,e non hanno alcuna prova contro di te,sei scappato da quando tuo padre è stato ucciso ma nessuno ha le prove che sia stato tu.-
dissi convinta,imitando la sua solita tranquillità.

-bene..allora andiamo.- rispose accarezzandomi il viso e cacciando il suo solito sorrisino a scatola.

Non appena le sue mani furono a contatto con la mia pelle mi sentì tremare.
Era così bella la sensazione di averlo vicino a me,di vedere quel paesaggio stupendo che era il suo sorriso vicino al mio.

Annuì,indicando che avevo capito e continuammo ad avviarci a passo svelto.
Il cielo era scuro da giorni oramai,e anche quella sera sembrava prevedersi una tempesta.
Le nuvole singhiozzavano e la pioggia era sul punto di crollare sull'asfalto,ma bagnarci era l'ultima preoccupazione.
Ci avviammo in silenzio,o meglio,Taehyung non aprì bocca.
Era perso nei suoi pensieri e sembrava cercare le parole.
Mancavano 350 metri per arrivare alla stazione di polizia,eppure quelli sembrarono i 20 minuti
più lunghi della mia vita.

C'era tensione,tanto da poterla toccare.
Faceva male.
Faceva male tutto questo.
Pensare a lui e non capire più niente.
Non sapevo cosa stesse succedendo tra di noi.
Non sapevo nemmeno se per lui ci fosse mai stato qualcosa.
Ma il suo sguardo e le sue dolci parole mi ferivano.
Perché non capivo,non capivo se regalasse queste gentilezze o significassero seriamente qualcosa.
Non capivo se fosse un gioco o una grande presa in giro.
Mi fermai di scatto e Taehyung se ne accorse.

-Cos'hai?- chiese con le mani ancora in tasca.
I miei occhi si fecero lucidi.

-Cosa vuol dire questo Taehyung?- domandai alla fine.

Mi guardò stranito e si avvicinò a me,ruotando leggermente il capo.
-Che stai dicendo?- rispose sfiorandomi
la mano.

Evitai il suo tocco e mi allontanai fredda.
-P.prima mi baci dicendo che non vale niente,che non provi niente per me..e adesso mi tieni stretta e..ti prego non giocare con i miei sentimenti cazzo,non lo fare!- risposi alzando la voce.

Lui fece un lungo sospiro e poi incrociò i miei occhi lucidi.

-Non potrei farlo,perché io provo le stesse cose Loren.- disse tutto d'un fiato,facendomi per poco sobbalzare.

-t.tu..cosa?-
Sentivo la voce strozzarsi in gola e lo stomaco contrarsi fastidiosamente.

Taehyung riprese fiato con così tanta ansia che sentivo i suoi polmoni prendere aria.

-Si, mi sono innamorato di te Loren! Ok?
Ho provato a starti lontano nelle ultime settimane ma è stato impossibile.
Il punto è che per quanto fingevo di odiarti sapevo di amare ogni cazzo di cosa di te.
Il tuo modo testardo di fare tutto,il tuo lato da insopportabile secchiona,i tuoi stupidi libri e perfino il modo il cui giochi con i tuoi capelli quando sei nervosa.
Mi dispiace,mi dispiace da morire per ieri.
Quando ti ho vista andare via mi sono sentito una merda. È da prima del ballo che è così!Insomma io..io non ci capisco più niente e..-

Non lo lasciai finire di parlare e lo baciai,sentendo dopo qualche secondo lui ricambiare.
Quel bacio fu diverso.
Passionale,ammiccante,ma incredibilmente tenero,e soprattutto dannatamente atteso.

Mi sentivo completa,felice,maledettamente felice,nonostante quella situazione.
Quelle parole mi avevano stregato,ma dall'altra parte mi avevano come ricucito.
  Perché erano le uniche che volevo sentire.

Ci staccammo più volte sorridendo,per poi riprendere le labbra dell'altro.

Ci eravamo quasi dimenticati che stavamo scappando da degli assassini.
Eravamo come in un'altra dimensione.
Solo io e lui.

Stentavo ancora a credere che tutto quello fosse davvero successo.

«lost in your paradise» kim taehyung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora