capitolo 15

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Prima di fare qualche passo sospirò, si sedette al mio fianco facendo attenzione che non ci fosse alcun contatto fra di noi, io calai lo sguardo sulle mie mani e poi mi concentrai sui suoi occhi, aveva un occhio leggermente gonfio, non erano rossi, non aveva pianto, continuai a scrutarlo in silenzio, guardai tra i suoi riccioli, c'era qualche piccola macchia di sangue vicino alla tempia e sul suo volto c'era qualche graffio

<<Ehm... non so veramente da dove iniziare, io ver->> iniziò il suo discorso ma io lo bloccai

<<Prima che inizi a parlare, che ti e successo? Perchè sei pieno di ferite...>> se ne toccò una delle tante che aveva e calò lo sguardo

<<Te ne parlo dopo vorrei prima chiarire>> disse ma io non diedi peso alle sue parole

<<Stenditi...>> mi limitai, lui mi guardò confuso non capendo cosa io volessi fare perciò impiegai un po' di forza e lo feci stendere contro voglia, gli sfilai la maglia i pantaloni e le scarpe

<<Che diavolo stai facendo?!>> disse diventando rosso dall'imbarazzo

<<Stai fermo e lasciami fare...>> di scatto lui si alzò dal letto e fece qualche passo per allontanarsi ulteriormente

<<Io credo che possa bastare così, non ci tengo ancora e poi nella situazione in cui ci troviamo e sembra troppo strano>> mi presi qualche istante per decifrare ciò che intendesse dire e dopo aver capito divenni subito rossa

<<Ma che diavolo hai capito?! Volevo vedere se avevi altre cicatrci sul corpo non perdere la verginità...>> dissi quasi imbarazzata

<<Adesso mi vergogno solo ad averci pensato>> disse diventando rosso anche lui grattandosi la nuca

<<Lascia perdere hai detto anche di peggio, fammi vedere che hai>> dissi spostandomi per farlo risedere sul letto, lui si sedette ed iniziò a guardarmi negli occhi, io sorrisi e lui ricambiò senza dire nulla, mi spostai in modo da vedere se ci fosse qualche taglio presente sulla schiena, sulle spalle aveva dei tagli apparentemente più profondi, iniziai a toccarli per vedere se fossero profondi e per capire se li avrei dovuti ricucire, i muscoli sulle spalle si irrigidirono rendendoli ancora più visibili di quando già fossero prima, lui ridacchiò capendo che io stessi sorridendo ma non dissi nulla

<<Hai mai messo i punti?>> scossi la testa silenziosamente, uscii dalla stanza e corsi in bagno a prendere il kit medico cercando di non farmi vedere da May, dopo averlo preso corsi di fretta in camera e lasciai che la porta mi si chiudesse alle spalle

<<Mettiti a pancia sotto>> fece come gli dissi ed io mi diressi verso di lui, poggiai il kit sul letto e cercai di mettermi vicino a lui in modo da ricucirgli le ferite, iniziai con ago e filo e stranamente lui non mosse un dito, sembrava che non stesse sentendo niente. Dopo aver ricucito tutto entrambi ci mettemmo seduti e dopo aver risistemato tutto nel kit ci fu qualche istante di silenzio

<<Mi dici che ti è successo?>>

<<Dopo che te ne sei andata Alan si è rialzato e mi ha preso alla sprovvista, mi ha colpito e non so perchè ero ancora preso da quel momento che non riuscivo a difendermi>>

Disse calando lo sguardo, mi sentii terribilmente in colpa perchè se non fosse venuto in quel vicolo non gli sarebbe successo nulla di tutto questo, senza pensarci lo strinsi tra le mie braccia, rimase paralizzato per qualche sitante e poi ricambiò l'abbraccio stringendomi ancora di più, iniziai a respirare profondamente, il suo incredibile profumo mi pervase le narici e mi fece quasi girare la testa

<<Mi dispiace, se non fosse stato per me non ti sarebbe successo nulla di tutto questo, è colpa mia se ti ha ferito, è colpa mia se non sei riuscito a difenderti ed è colpa mia se hai dovuto mettere i punti>>

<<Non è vero, entrambi ci troviamo in una situazione abbastanza particolare, è ovvio che sto dando più importanza a te perchè sei la cosa più bella che mi sia mai capitata, non so che cosa mi stesse dicendo il cervello in quel momento ma io ti amo e niente lo cambierà, ho sempre odiato le persone che ti facevano soffrire e adesso non sai quanto io mi senta un verme per aver fatto una cosa cento volte peggio, queste mie parole non serviranno a nulla perchè adesso sei ferita però ti prego voglio essere partecipe della tua vita, dei tuoi sorrisi anche se non saranno causati da me, ti amo... mi manchi>>

Non dissi nulla, non riuscivo a trovare ne il fiato ne le parole e ne il coraggio di replicare, anche lui mi mancava ma lì decisi per la prima volta di dar ascolto al cervello e non al cuore, sciolsi l'abbraccio e lo guardai negli occhi

<<Quello che hai mi ha fatto soffrire e non sai quanto, alla Stark Tower ero presa ancora dalla rabbia e ho detto cose che non pensavo realmente, non sono capace di vederti come uno sconosciuto, sei la persona più importante che io abbia mai avuto ma dopo tutto questo non ce la faccio, non ce la faccio a guardarti con gli stessi occhi di prima, non ce la faccio ad abbracciarti come prima, sappi che io per te ci sarò sempre... ma solo come amica, mi dispiace...>>

Lui sospirò e non volle replicare, in quel momento mi ferii da sola, non avrei mai voluto dire cose del genere, non sarei voluta essere solo un'amica ma non potevo permettermi di soffrire di nuovo, tra di noi calò un silenzio che io ho sempre odiato, perciò di fretta, cercando di sfuggire da tutto questo silenzio, che stranamente mi faceva venire mal di testa, mi infilai nel letto e mi rivolsi verso il muro sperando di addormentarmi il più velocemente possibile.

Auguri a me😉 +15

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