capitolo 14

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Lo provocai, lui si innervosì ancora di più, io sorrisi beffarda sapendo ciò che avevo fatto ma mi fermai quando sentii le sue mai al mio collo stringersi sempre di più, tentai di trattenere il dolore ma il fatto che io non riuscissi a toccare terra non fu di grande aiuto

<<Che c'è? La ragazzina tanto forte non riesce a parlare?>> disse cercando di provocarmi

"Aww, che c'è? Un uomo tanto grande se la prende con una ragazzina di 15 anni solo perchè non ha le palle di affrontare un uomo della sua stessa età? E un uomo tanto grande ma allo stesso tempo tanto ottuso si fa correggere i proggetti dalla stessa ragazzina che sta attaccando? Non credo che tu voglia uccidermi se vuoi che io continui a correggerteli"

Gi dissi mentalmente, lui distolse lo sguardo e ci pensò su, poco dopo mollò la presa dandomi finalmente modo di respirare e mettere i piedi per terra, appena mollò la presa iniziai a tossire per l'improvvisa quantità di ossigeno che stavo avendo in quel momento, dopo qualche colpo di tosse lo guardai e cercai di sembrare il più sicura possibile, quell'uomo mi ricordava vagamente mio "padre" quando lo guardavo negli occhi sentivo sempre la costante paura di lui, di quegli occhi che mi guardavano con tanta freddezza quasi da gelarmi il sangue nelle vene e quello stesso sguardo lo teneva Alan, quando riconobbi lo sguardo feci qualche passo indietro intimorita fin quando non andai a scontrarmi contro il muro, man mano lui si avvicinò e pensando di avermi messa all'angolo mi diede un pugno, o quasi, sfiorai prima del tempo e non potei far a meno di sorridere quando sentii le sue urla di dolore: aveva colpito il muro con impressionante forza e velocità, riuscii a sfilarmi da quel piccolo spazio che si era formato, trovandomi alle sue spalle gli diedi una gomitata alla schiena ma questa non sortì l'effetto desiderato, non sentì alcun dolore, mi stavo demoralizzando capendo che nonostante la mia incredibile forza senza alcuna abilità nel combattimento non sarei riuscita ad arrivare molto lontano, nonostante ciò continuai a colpirlo fin quando lui non mi bloccò per i polsi e non mi fece battere nuovamente la schiena contro al muro

<<Tanta forza in un corpo tanto minuto>> disse squadrandomi dall'alto in basso, iniziò a guardarmi nuovamente con quegli occhi tanto freddi fino al punto da paralizzarmi non dandomi modo di difendermi

<<E tanta stupidità in un uomo tanto grande>> sentimmo entrambi alle sue spalle, mi sporsi leggermente e vidi Peter o meglio, Spider-Man.
Non lo nego, sorrisi appena lo vidi, e credo che lui fece lo stesso sotto la maschera, finalmente Alan mollò la presa su di me e si concentò su Peter, i due iniziarono a combattere, Peter gli mise una mano sulla spalla per cercare di tenerlo fermo e con l'altra mano gli diede ripetuti pugni in faccia, solo per stordirlo, questo barcollò leggermente dandomi modo di afferragli la caviglia per farlo cadere finalmente a terra, con la mente immaginai delle corde che lo stringevano sempre di più fino a togliergli il fiato

"Ti prego basta..." mi disse mentalmente

"Avrei potuto dire la stessa cosa prima" dissi continuando a stringerlo ma mi bloccai quando venni distratta da due mai che mi presero i fianchi, sentii una leggera pressione che mi fece fare qualche passo all'indietro e mi ritrovavi faccia a faccia con Peter, si alzò la maschera fino al naso dandogli modo di parlare liberamente

<<Guardami, non ti sentirai meglio se lo uccidi>> mi fece ragionare, aveva ragione, non mi sarei sentita di certo meglio anzi sarei stata peggio avendo la vita di un uomo sulla coscienza. Peter aveva ancora le mani sui miei fianchi, il mio cuore iniziò a battere irregolarmente, divenni visibilmente rossa nonostante l'oscurità che c'era in quel vicolo, lui sorrise: Cazzo quel sorriso... no no sono arrabbiata con lui, mi ha fatta soffrire, ma veramente non ce la faccio. Cercò di sporgersi leggermente in avanti ma io lo bloccai

<<Non farmi stare peggio ti prego, per me non potrai mai essere uno sconosciuto ma comunque non posso dimenticare ciò che mi hai fatto>> dissi con gli occhi lucidi, lui si sfilò la maschera e vidi che anche lui aveva gli occhi lucidi <<Tu non hai alcun motivo per piangere...>>

<<Non sai come mi sento...>>

<<Mi sento anche peggio fidati>>

Sospirai slegandomi dalla sua stretta ed iniziai a camminare per uscire dal vicolo, lasciando Alan con il suo respiro, Peter rimase lì impalato, uscii finalmente da quel vicolo e ragionai di nuovo sull'accaduto: Non riesco ad essere arrabbiata con Peter, nonostante tutto lo amo ancora, quel fottutissimo sorriso mi ipnotizza tutte le volte... . Continuai a camminare fin quando non arrivai finalmente al nostro appartamento, non ebbi neanche il tempo di estrarre le chiavi dalla tasca che May aprì la porta e mi strinse a se, mi presi qualche istante per realizzare e ricambiai subito l'abbraccio

<<Ne vuoi parlare?>>

Sentii una lacrima scorrermi sul volto e mentre lei mi accarezzava i capelli per cercare di rassicurarmi io silenziosamente annuii, entrammo nell'appartamento ed entrambe ci dirigemmo in camera per sederci sul letto, lei mi strinse a se ed io disperata immersi la faccia nel suo petto

<<Aveva detto che mi amava, aveva detto che avrebbe scelto centinaia di volte me invece mi ha tradita... ha baciato un' altra ragazza sotto i miei occhi... dice di sentirsi uno schifo e che io non lo posso capire ma mi sento centinaia di volte peggio, ha provato a baciarmi come se niente fosse e per qualche istante ho ceduto, allo stage abbiamo cercato di chiarire stavo cercando di rimanere amici ma lui si è innervosito io mi sono innervosita e gli ho detto che da quel momento in poi per me sarebbe stato solo uno sconosciuto ma non ne sono capace, non sono capace di vederlo solo come uno sconosciuto perchè nonostante tutto io lo amo, inconsciamente mi ha sorriso ed io sono rimasta paralizzata, inconsciamente mi ha messo le mai sui fianchi ed il mio cuore ha iniziato a battere come batteva nel momento in cui mi ha detto per la prima volta "ti amo" ma adesso so che quella parola a cui io ho dato tanta importanza per lui era solo acqua fresca, vivo con lui sono costretta a vederlo ogni singolo giorno della mia vita, May non posso sopportare tutto questo perchè nonostante tutto questo io lo amo...>> lei mi accarezzò i capelli cercando di calmarmi, poi prese la mia faccia tra le mani facendo in modo da stabilire un contatto visivo

<<Non so dirti perchè ha fatto una cosa del genere, non è mai stato un ragazzo del genere, tesoro credimi quando stavi con Josh era giorno dopo giorno sempre più geloso, quel "ti amo"  per lui non è stata acqua fresca, non sai quanto fosse nervoso perchè non sapeva se dirtelo o meno, ti ha amato veramente e non ti ridurre in questo stato per lui, e te lo dico nonostante lui sia mio nipote e nonostante io gli voglia un mondo di bene, i maschi sono dei cretini fidati, ma una cosa bella è che nonostante ti abbia fatta star male provi sempre quell’ardore che prima vi teneva tanto legati, usalo per stabilire un,amicizia con lui>> disse facendomi un leggero sorriso asciugandomi le lacrime

<<Ci ho gia provato ma non è servito a niente...>> May aprì bocca per replicare ma si bloccò quando entrambe vedemmo entrare Peter in stanza, mi vide con gli occhi gonfi e si bloccò a fissarmi, distolsi lo sguardo e guardai May

<<Vi lascio soli...>> disse alzandosi dal letto

No no no, rimani... pensai, ma lei lasciò chiudersi la porta alle spalle lasciando me e Peter soli nella stanza

<<Ehy...>> disse dondolandosi sul talloni a sguardo basso

<<Ehy...>> dissi seduta sul letto a sguardo basso

<<Possiamo parlare?>> io silenziosamente annuii

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