capitolo 27

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Distolsi immediatamente lo sguardo da lui, non sapevo minimamente come comportarmi in quella situazione perciò mi sedetti sul pavimento sbuffando rumorosamente.

"Signor Strark, mi sente? Signor Stark?"

Tentai più volte di stabilire un collegamento con lui ma a quanto pare quella stanza bloccava tutti i campi elettrici, guardai per qualche istante il piccolo bracciale che avevo legato alla caviglia, iniziai a studiarlo pensando a qualche modo per smagnetizzarlo in modo da utilizzare liberamente i miei poteri, Peter era in un angolo remoto della piccola cella, fissava il muro con aria pensante, avrei voluto sapere cosa stesse pensando ma a causa di quella cavigliera non ne ebbi modo. Tornai a concentrarmi sulla cavigliera, me la passavo tra mani ed in quel momento capii: qualsiasi oggetto elettronico va in sovraccarico superata una certa soglia di elettricità, si io non potevo controllare l'elettricità ma non essendo ancora del tutto abile con i miei poteri avrei potuto farla andare in corto circuito con una forte emozione. Non avevo la più pallida idea di cosa fare, mi voltai nuovamente verso Peter e pensai che sarebbe stato in grado di farmi provare qualcosa di forte, pensai a tutti i momenti belli, tutti gli abbracci, tutti i baci e tutte le carezze che mi facevano salire il cuore in gola, ma non era abbastanza... mi passò per la mente il momento del bacio che aveva fatto in modo che tra me e Peter ci fosse tanta tensione, il momento in cui Cindy cercò di afferrargli la mano e lì iniziai a sentire qualche cedimento nella cavigliera, man mano che continuavo a pensare, man mano che mi arrabbiavo o stavo male questa sprigionava piccole scariche elettriche e allora capii, la rabbia era abbastanza forte da far romperla e da utilizzare i miei poteri liberamente. Mi voltai di nuovo verso Peter, iniziai ad avere paura, a non sapere se chiederglielo o meno ma ne avevo bisogno, feci un respiro profondo cercando di farmi coraggio e finalmente dissi qualcosa.

<<Peter...>> dissi con voce flebile, lui si voltò verso di me senza dire nulla, mi guardava triste e avevo già capito il perchè, non avrei mai voluto lasciarlo lì solo sul tetto e farlo soffrire era la cosa che mi faceva star peggio.

<<Ho bisogno di te>>

<<Che succede?>> chiese con voce bassa camminando verso di me

<<Tu puoi usare i tuoi poteri?>> si limitò a scuotere la testa <<Mi devi far arrabbiare...>> mi limitai io, lui mi guardò confuso e si sedette al mio fianco

<<Sai benissimo che non sono ancora padrone dei miei poteri, se mi arrabbio e se provo un' emozione abbastanza forte non so cosa possa succedere intorno a me, questa blocca i miei poteri - dissi indicando la cavigliera- ma se mi fai arrabbiare abbastanza forse posso romperla in modo da poter uscire da qui>>

<<Non ne sono molto sicuro>>

<<E' l'unico modo che abbiamo, almeno provaci>>

fece un respiro profondo... <<Sei una fottutissima stronza>> sputò subito dopo

<<Scusai?!>> dissi incazzata, il lampadario che si elevava sopra le nostre testa iniziò a muoversi, la luce andava ad intermittenza e come previsto la cavigliera iniziò a sprigionare forti scariche elettriche

<<Mi hai sentito bene, sei una stronza, da quando è successo quel fatto con Cindy non mi hai mai dato modo di spiegare, non sai quanto mi manchi e quando cerco di tornare con te tu prima mi baci e poi mi lasci da solo come un fesso sul tetto>> disse urlando, i miei occhi si riempirono di lacrime solo quando il suo nome mi giunse alle orecchie, la situazzione era pressochè simile ma c'era bisogno di molto di più

<<Mi vorresti spieggarmi cosa? Come mi hai tradita davanti ai miei stessi occhi?! Come mi hai mentito tutte le volte che dive di amarmi?!>>

<< Non ti ho tradita! E' tutta colpa del ragno che ci ha morso io non ho mai provato niente per lei, ti amo e continuerò a farlo, secondo te perchè tutte le volte la evito? Secondo te perchè tutte le volte cerco di stabilire un contatto con te?!, secondo te perchè quando prima sul tetto mi hai baciato mi sono sentito al settimo cielo?! Mi manchi cazzo e tu sei tanto stupida che non riesci neanche a capirlo>> le lacrime iniziarono a rigarmi il volto, iniziai a sentire non solo la rabia ma anche la solitudine e la tristezza, che erano abbastanza forti da far salire ad un altro livello il caos in quella piccola cella

<<Sei talmente tanto presa da te, dal fatto che stai male che non riesci a capire che anche gli altri stanno male, che anche gli altri soffrono e che non esisti solo tu in questo mondo e che non tutti sono costretti a fare la fila per farti star meglio>> disse urlando

<<Ti prego semttila...>> implorai cercando di contenermi

<<Ah adesso mi dici anche che la devo finire?! Sei tu che ci hai condotti a tutto questo quindi non dirimi di stare zitto>>

<<Peter diamine non sai quello che ho passato, nonostante i tuoi genitori non ci siano, nonostante sia morto tuo zio tu hai sempre avuto una persona al tuo fianco che ti amasse nonostante le stronzate che tu potessi fare, io chi ho avuto?! Ogni casa famiglia in cui ero mandata stavo male, mi sentivo un'estranea e se capitava che mi trovassi bene ogni due settimane cambiavo, con te stavo bene, ti amavo anzi ti amo ancora, cazzo con te stavo bene, mi facevi sorridere mi facevi salire il cuore in gola e mi facevi provare le farfalle nello stomaco, scusami se a causa tua adesso sto così, se a causa tua mi ritrovo a non chiudre occhio perchè so di averti perso, mi conosci meglio di tutti sai che ho sempre ragionato solo con il cervello e cazzo tu il cervello sei stato capace di farmelo mandare a puttane e adesso tu non puoi definire una stronza solo perchè mi manchi ma ho paura di soffrire di nuvo>> urlai avvicinandomi sempre di più a lui, le lacrime contiuavano a scorrermi sul volto al pensiero di tutti quei ricordi che cercavo costantemente di dimenticare e di reprimere con un sorriso, come sempre, ma il quel momento scoppiai, man mano che sputavo tutto quello che avevo represso da quasi un anno mi avvicinavo sempre di più a lui e man mano che la distanza si chiudeva sentivo il cuore battermi ancora più velocemente. Intanto intorno a noi la situazione era ingestibile, la lampadina che iluminava la stanza ormai era scoppiata e la cavigliera continuava a mandarmi continue scosse che mi irritavavano ancora di più ma non bastava, sarebbe bastato qualche altra cosa in modo che io potessi usare finalmente i miei poteri liberamente, tutto quel che avevo detto, tutto quel che avevo provato non erano ancora abbastanza. Rimanemmo per qualche secondo a fissarci, si sentivano solo respiri pesanti di liberazione, le lacrime sul mio volto ormai si erano seccate, rivolsi il mio sguardo verso la cavigliera ma era ancora intatta, forse un po’ abbrustolita ma niente di chè

<<M- mi dispiace per quel che ho detto e per quel che ti ho fatto, grazie ma non è servito, a quanto pare rimarr->> tentai di concludere la fase ma venni stoppata dalle sue mani che mi afferrarono il volto e dalle sue labbra che si scontrarono bruscamente con le mie, ricambiai immediatamente il bacio non riuscendo a resistere a quel che provavo nei suoi confronti, il cuore inziò a battermi all'impazzata quasi non avevo fiato e non so se fosse per il bacio o per l'emozioni che stavo provano, sentii quelle meravigliose farfalle nello stomaco che stranamente mi facevano star bene e mi facevano sorridere, sentii una serie di scariche incontrollabili alla caviglia che finalmente si ruppe, continuammo a baciarci solo quando sentimmo la porta aprirsi in un colpo e ci ritrovammo Cindy sul luscio che ci guardava.

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