capitolo 22

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Entrambi percorremmo la strada per tornare a casa senza proferire parola, sentivo la ferita rimarginarsi ma continuava a far male, non riuscivo a distinguere tutto quello che provavo in quel momento, non so perché ero arrabbiata, ma né con Peter, né con Cindy, né con nessun altro, ma solo con me stessa, sapevo che a quel ricevimento molto probabilmente sarebbe successo qualcosa, sapevo che mi avrebbe fatto star meglio, sapevo che mi avrebbe riportato alla mente ricordi che scaldavono il cuore ma allo stesso tempo erano più taglienti di una lama, ero arrabbiata con me stessa perché sapevo di non essere abbastanza, come ero, come amica e avevo avuto la prova di non essere abbastanza come fidanzata. Volli allontanarmi da quei pensieri che sapevo che mi logoravano ma erano l'unica certezza che avevo in quel momento, riuscii, non so come a staccarmi da quelle paranoie e iniziai a sentire il sole che scaldava il mio volto, il sole che faceva risaltare i miei ricci biondi e il vento, che portava fresco, faceva da contrasto al tepore che avevo mi si poggiava sulla pelle e mi faceva oscillare piccoli ricci che mi solleticavano il volto, sentii gli occhi di Peter rimanere imperterriti sulla mia figura e scrutarmi, ero una persona complicata, difficile da capire a tal punto che non riuscivo neanche io a comprendermi

<<Cos'hai?>>

<<Che intendi?>> dissi rivolgendogli finalmente lo sguardo

<<Non ti capisco, sembri rilassata ma allo stesso tempo tesa, spaventata ma sicura>>

<<Sono talmente complicata che neanche io riesco a capirmi, sono spaventata, mi mostro sicura ma non lo sono, ho paura che questo possa essere il mio ultimo momento>>

<<Sei una delle persone più forti che io conosca, l'ultimo momento per te sono sicuro che arriverà solo nel momento in cui il tuo cuore non sarà più in grado di alimentare il tuo corpo>>

<<Grazie...>> mi limitai sorridendo calando il capo

<<Ma credo che ora tu debba avere più paura di May che di questo, mi ha chiamata ed era terrorizzata>>
Ridacchiai leggermente: adoro quella donna, lei si che era una donna forte, aveva perso tutti e nonostante ciò continuava ad alzarsi ogni mattina con un sorriso che avrebbe potuto trasmettere a chiunque e riusciva a sopportarci e a trasmerterci tutto l'amore che aveva. Una volta arrivati al palazzo prima di entrare entrambi sospirammo, non avemmo il tempo di estrarre le chiavi dalle rispettive tasche che May si presentò alla porta in preda al panico, ci scrutò per qualche secondo per vedere se fossimo feriti, fortunatamente la ferita si era rimarginata perciò non traspariva niente, senza dire nulla si diresse in salotto e si sedette sul divano, entrambi ci guardammo non sapendo cosa fare e poi May finalmente interruppe il silenzio.

<<Che cosa vi è saltato in mente?! Uscire nel cuore della notte per cosa?! Dovete dirmi cosa sta succedendo, voi mi farete uscire fuori di testa>>

<<May tranquilla stiamo bene...>> crecò di parlare Peter ma come al solito lo tagliai

<<May è stata colpa mia, non riuscivo a dormire avevo troppe cose per la testa e lui mi ha seguita per evitare che facessi sciocchezze, ma poi siamo stati chiamati da Stark>> dissi nel tentativo di giustificarci, lei si alzò dal divano e mi strinse a se

<<La prossima volta che hai qualcosa dimmelo>> disse accarezzandomi i capelli

<<Lo farò>> poco dopo mi sciolsi dall'abbraccio ed io e Peter ci dirigemmo in camera, chiusi la porta alle mie spalle e sospirai sollevata

<<Cos'hai appena fatto?!>> chiese Peter stupefatto

<<E tu che dubitavi delle mie doti da attrice>> dissi in modo teatrale

<<Chiedo venia>> disse alzando le mano per discolparsi <<Lo sai che dovremmo accennare qualcosa del ricevimento a May?>>

<<Si ma come? Ceh la ballo manca ancora molto>>

<<Ho un'idea>> disse uscendo sparato dalla stanza

Peter's pov
Uscii sparato dalla stanza senza darle spiegazioni lasciandola con sguardo interrogativo, mi guardai intorno per vedere dove si trovasse May, mi diressi verso di lei e la portai in disparte in modo che Teresa ci potesse sentire

<<May ho bisogno del tuo aiuto...>>

<<Che succede?>>

<<Il Signor Stark ha intenzione di dare una festa alla torre, e io vorrei fare qualcosa per riallacciare il rapporto con lei>> dissi indicando Teresa cercando di non farmi vedere

<<Oh Peter...>> disse stringendomi a se <<Ci penso io>> disse sorridendomi, io ricambiai il sorriso e tornai in camera, chiusi nuovamente la porta

<<Che le hai detto?>> mi chiese curiosa

<<Le ho detto che Stark vuole dare una festa, ma ho aggiunto qualcosa di più, non fare domande stai solo a quello che dice>> dissi sicuro

<<Ok?>> disse lei inicura <<Intanto che facciamo con Alan?>>

<<Per adesso nulla, dobbiamo solo aspettare che passino queste due settimane per affrontarlo e nel caso ci volesse affrontare prima di quella serata possiamo solo combattere>> dissi serio

<< E come faremo ad entrare, sa chi siamo realmente>>

<<Se la vedrà il signor Stark>>

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