Giorno 12

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Giorno 12:
Ho evitato di piangere ancora, per non sprecare acqua. Avevo la convinzione che se non fossi andato in bagno, e non avessi pianto, quel poco di acqua che bevevo sarebbe rimasta dentro di me e non mi avrebbe fatto soffrire la sete. Il materasso è ricomparso, insieme a una coperta fine, bianca anch'essa. I pasti variavano lentamente. Al mattino mi veniva data una ciotolina di porridge e un bicchiere di latte. Il porridge non mi era mai piaciuto, non senza bustine e bustine di zucchero, lo yogurt e un po' di frutta. Questo era sciapo, senza sapore, e neanche ben eseguito, dato che aveva dei pezzi duri impossibili da masticare che mi toccava togliere. Ogni tanto mettevo un po' di latte nella ciotolina, per simulare una tazza di cereali mal fatta. Se chiudevo gli occhi e passavo sopra alla consistenza stomachevole, non era così male. Per pranzo continuavo ad avere il solito pane, ma si era aggiunta una fetta di formaggio. Non amavo il formaggio, ma da quel giorno cominciò a piacermi più del dovuto. La cena consisteva in semplice riso bianco e una tazza di the caldo, che mi faceva addormentare istantaneamente dopo averlo bevuto, il che mi fece imparare a bere sempre dopo aver mangiato tutto.

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